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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Crisi d’identità (1) – Maurizio Cometto

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Mi ha fatto piacere. Davvero. È bello ricevere così tanti complimenti. È cominciato tutto lunedì scorso, giusto una settimana fa. “Bravo”, “Mi fa piacere”, “Continua così”, “Ottimo”, “Una bella conferma”. L’unica critica, anche se molto velata? Il titolo. Ma non da parte di tutti. Vi ringrazio, vi ringrazio davvero. Sono quasi commosso di tanta partecipazione. Inutile dire che non la merito. No, non dico così per dire, ma nel senso letterale della frase: non la merito perché non ho fatto nulla. No, non ho pubblicato un nuovo libro. No, l’Incrinarsi di una persistenza non è scritto da me. Certo, capisco cosa ha ingenerato il malinteso. Due giornali locali hanno dato la notizia della presentazione dell’ultimo libro di Maurizio Cometto (L’incrinarsi, per l’appunto) curata da me e hanno messo la mia foto a corredo degli articoli. Sarà la fretta, sarà la velocità del mondo moderno, ma molti non hanno approfondito: foto + nuovo libro + presentazione = complimenti ad Andrea per il suo nuovo

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Grey's Anatomy (Telefilm 4)

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Uno dei personaggi di Grey's Anatomy (che, guarda caso, tiene un blog) ha passato cinque anni senza poter parlare. In quel periodo interagiva con gli altri attraverso dei post-it su cui aveva scritto "sì", "no" e soprattutto un determinante "eh?". In questo periodo di scarsa propensione alla comunicazione con il prossimo, non posso che adeguarmi. Avendo tuttavia ben poche certezze, non dispongo di risposte così precise come "sì" e "no". Il massimo che mi concedo è un dubitativo "può darsi". Spero basti per tutti.

Donne di carta

Nel mondo della tecnologia non è importante avere le informazioni, ma sapere dove reperirle . Me lo sono ripetuto per anni, finendo per aumentare la mia incapacità a ricordare date e soprattutto nomi. Però riesco a battere sulla testiera con una velocità degna di una dattilografa di altri tempi. Il mio opposto è rappresentato dalle Donne di carta , una congrega di signore-donne (e anche qualche signore-uomo) che imparano interi libri a memoria e li recitano al posto di leggerli. Degli eroi, insomma, o meglio degli Omero dei giorni nostri, solo con un quantitativo di RAM molto, molto maggiore dell’originale. Più ci penso e più mi sento inadeguato: faccio fatica a ricordare anche solo una poesia, figuriamoci pagine e pagine di testo. Eppure le loro capacità mnemoniche, unite a una dedizione e un amore per la letteratura non comuni, mi sembra davvero un mix affascinante. Anche adesso, che con grande imbarazzo scrivo e cancello e riscrivo e ricancello, provo invidia per loro . Loro sapreb