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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

Natale 2012

E arriva Natale e poi Natale se ne va, in barba a tutte le profezie dei Maya e della numerologia. Il 12/12/12 sembrava una gran cosa, ma era solo il doppio di 6/6/6 (molto più Slayer!) che era solo il doppio di 3/3/3 che era solo il doppio di… va be’. E poi è toccato al 20/12/2012, anche se nessuno ha rotto tanto per il 20/11/2011 o il 20/10/2010 e così a ritroso. Insomma, quest’anno avete proprio rotto. Ma a forza di star dietro a queste cose, a forza di scrivere cazzate su Facebook che ricevono decine di commenti e di “mi piace”, a forza di scrivere cose filosofiche su Facebook che non ricevono né commenti né “mi piace”, di tempo se ne perde abbastanza. E si accumula inutile ritardo, o ritardo per nulla. E così, quest’anno, mi capita di non avere recensioni da consigliare perché i libri da recensire sono ancora tutti lì sul comodino o dentro l’ipad . Ma nel frattempo, in questi mesi e grazie a Gordiano Lupi da una parte e Sacha Naspini dall’altra, è uscito Di cose giuste e di

L’infinito finisce qui

Conto le gocce. Quattordici, quindici, sedici. Arrivato a diciassette ho un istante di esitazione. Di solito mi fermo, ma oggi è diverso. Proseguo fino a venticinque, poi mi dirigo verso il mobile bar. Mi verso due dita di whiskey e bevo una lunga sorsata. Fino a qualche mese fa non mi sarebbe venuto in mente né di assumere psicofarmaci né di bere superalcolici, e men che mai di fare entrambe le cose contemporaneamente. Poi, una mattina, mi sono alzato dal letto con una consapevolezza lucida e precisa: la mia vita poteva finire in quel momento senza che me ne importasse nulla. Nessun rimorso o rimpianto, solo la constatazione di aver esaurito tutte le opportunità e di non potervi porre rimedio in nessun modo. Ricordo di essere andato in terrazzo e di essermi sporto oltre la siepe. Avrei potuto scavalcare con facilità, lasciandomi cadere di sotto. Ero calmo e tranquillo: non avevo perso il controllo, anzi, sentivo di non aver mai visto le cose con una tale chiarezza, ben lontana dalla f

Classifiche e presentazioni di libri

Classifica delle dieci migliori scuse per declinare l'invito a una presentazione di libri: 1) I compagni di scuola di mio figlio vengono a fare un pigiama party da noi (Primo: sono vent'anni che i pigiama party non li fanno neanche più in America. Secondo: tuo figlio ha trent'anni suonati!) 2) Capisci? Vado a cena a casa sua . Ma non è questione della cena: è il dopocena che... (Capisco, ma ti perdono solo se porti delle prove inequivocabili registrate su DVD) 3) Mi ero dimenticato che questa settimana vengono tutti da me a dire il rosario per il mese mariano (Il rosario? A novembre inoltrato? Ma il mese mariano non era maggio?) 4) Mi si è rotta la caldaia (deve essere una versione aggiornata delle piaghe d'Egitto: le cavallette, la strage dei primogeniti e la rottura della caldaia in pieno inverno) 5) La mia vicina mi ha invitato a una vendita di contenitori per il frigo (senti, ma già che vai... non è che mi compri un tris di scatole monodose per mettere il dolce