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Crisi d’identità (1) – Maurizio Cometto

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Mi ha fatto piacere. Davvero. È bello ricevere così tanti complimenti. È cominciato tutto lunedì scorso, giusto una settimana fa. “Bravo”, “Mi fa piacere”, “Continua così”, “Ottimo”, “Una bella conferma”. L’unica critica, anche se molto velata? Il titolo. Ma non da parte di tutti. Vi ringrazio, vi ringrazio davvero. Sono quasi commosso di tanta partecipazione. Inutile dire che non la merito. No, non dico così per dire, ma nel senso letterale della frase: non la merito perché non ho fatto nulla. No, non ho pubblicato un nuovo libro. No, l’Incrinarsi di una persistenza non è scritto da me. Certo, capisco cosa ha ingenerato il malinteso. Due giornali locali hanno dato la notizia della presentazione dell’ultimo libro di Maurizio Cometto (L’incrinarsi, per l’appunto) curata da me e hanno messo la mia foto a corredo degli articoli. Sarà la fretta, sarà la velocità del mondo moderno, ma molti non hanno approfondito: foto + nuovo libro + presentazione = complimenti ad Andrea per il suo nuovo...

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Grey's Anatomy (Telefilm 4)

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Uno dei personaggi di Grey's Anatomy (che, guarda caso, tiene un blog) ha passato cinque anni senza poter parlare. In quel periodo interagiva con gli altri attraverso dei post-it su cui aveva scritto "sì", "no" e soprattutto un determinante "eh?". In questo periodo di scarsa propensione alla comunicazione con il prossimo, non posso che adeguarmi. Avendo tuttavia ben poche certezze, non dispongo di risposte così precise come "sì" e "no". Il massimo che mi concedo è un dubitativo "può darsi". Spero basti per tutti.

Donne di carta

Nel mondo della tecnologia non è importante avere le informazioni, ma sapere dove reperirle . Me lo sono ripetuto per anni, finendo per aumentare la mia incapacità a ricordare date e soprattutto nomi. Però riesco a battere sulla testiera con una velocità degna di una dattilografa di altri tempi. Il mio opposto è rappresentato dalle Donne di carta , una congrega di signore-donne (e anche qualche signore-uomo) che imparano interi libri a memoria e li recitano al posto di leggerli. Degli eroi, insomma, o meglio degli Omero dei giorni nostri, solo con un quantitativo di RAM molto, molto maggiore dell’originale. Più ci penso e più mi sento inadeguato: faccio fatica a ricordare anche solo una poesia, figuriamoci pagine e pagine di testo. Eppure le loro capacità mnemoniche, unite a una dedizione e un amore per la letteratura non comuni, mi sembra davvero un mix affascinante. Anche adesso, che con grande imbarazzo scrivo e cancello e riscrivo e ricancello, provo invidia per loro . Loro sapreb...

Fumetti

Per uno strano fenomeno che non so spiegare, da qualche tempo a questa parte sembra che il mondo (almeno quello che parla della carta o tramite la carta) si sia accorto che i fumetti sono una forma di arte e non un passatempo da bambini. La prima avvisaglia si è vista sul blog Letteratitudine di Massimo Maugeri , per continuare su Rai News 24, che ha dedicato una trasmissione di oltre un’ora al nuovo eroe bonelliano Greystorm, e fare tris con una pagina intera su La Stampa dedicata proprio a quest’ultimo personaggio. Potrei dire che era ora, anzi, che sono tutti in ritardo, che è una rivincita per gli sguardi di derisione che certi intellettuali rivolgono da sempre alla mia collezione . Eppure mi interessa sottolineare altri due aspetti che ritengo più rilevanti. Un’intelligente considerazione di Sergio Rossi su La Stampa ci fa notare che le mini serie a fumetti sono costruire per rispondere alle reazioni del mercato : se c’è riscontro si va avanti, mentre se i risultati non sono que...

Senza traccia (Telefilm 3)

A volte ce lo dimentichiamo, ma le parole servono a comunicare concetti in modo chiaro e sintetico . Il Ministro La Russa da Fabio Fazio: “ Le escort, in Italia, si chiamano prostitute ”. Chiaro e sintetico. La sera successiva, in una puntata di Senza traccia con la partecipazione straordinaria del team di CSI. “Questo rossetto appartiene a un’accompagnatrice, a una squillo…”. “ Qui da noi le chiamiamo puttane ”. Chiaro e sintetico. Qualche tempo fa, fuori da un bar di un comunello in provincia di Cuneo: “ Ma quali veline: ciamumle bagase! ” Chiaro e sintetico.

Dr House (Telefilm 2)

Un editor alla presentazione del nuovo libro dello scrittore che sta seguendo da anni. È affetto da una strada malattia: ogni freno inibitore viene azzerato, e si trova a dire tutto ciò che pensa . Una sorta di Bocca della Verità vivente, che nulla ha a che fare con l’innocenza dei bambini. Mentre l’autore fa il suo discorso di circostanza, l’editor condisce il monologo con frasi memorabili: il libro non potrà mai essere un best seller perché è solo una raccolta di racconti ; nemmeno del 1908 avrebbe avuto successo; solo un analfabeta potrebbe pensare che dei racconti vendano più di un romanzo. Frasi quasi incontestabili, se non fosse per un piccolo dettaglio: da anni i telefilm si sono trasformati in una sorta di versione moderna del racconto . Anche per questa forma di narrazione vale la regola dell’affezione : lo spettatore (e non più il lettore) assiste a singole avventure che sono tuttavia collegate tra loro da un filo conduttore. E non vediamo l’ora di scoprire come va a finire...