Panettoni
Per una volta non sono del tutto d’accordo con Gordiano Lupi. Sì, il Natale appena trascorso è il periodo ideale per gli scrittori da panettone, però…
Il libro di Ammaniti è bello. Sembra ritornato ai bei tempi, quelli che hanno preceduto Io non ho paura. E, dirò di più, è anche bello il libro di poesie di Ligabue. Sembra strano ma non è (solo) un’operazione commerciale: ci sono dei versi interessanti (il rigiratore di pollici/ all’improvviso/ cambia verso) e una scelta di parole e di immagini davvero particolare.
Certo, tutti gli altri mattoni… il fantasy in particolare sembra colpito dalla malattia dell’ingrasso: i volumi sono sempre e solo XXXL. Il bacillo è comparso con Il Signore degli Anelli: tre romanzi in un volume solo. Poi tutto Nardia minuto per minuto. Poi anche Licia Troisi, con una bella ristampa natalizia in formato mattone della sua prima trilogia. Infine il germe ha colpito anche David Eddings: tre libri per volta della saga dei Mallorean.
La malattia è la stessa di Io uccido di Faletti: ai primi posti delle dieci ragioni dell’acquisto del libro c’era “è un regalo corposo”. Ed è un germe non solo molto resistente, ma anche mutante. Avete notato il proliferare di tripli cd in cofanetto? Da Venditti a Celentano passando per i cinque (cinque?) dvd di Ligabue.
Nel fantasy il germe è in grado di contagiare velocemente anche il grande schermo: Eragorn è l’ultimo parto dopo Nardia e Frodo. E, cosa ancor più preoccupante, l’età del target di pubblico degli scrittori/sceneggiatori si sta abbassando drasticamente. Il fantasy sta perdendo le sue caratteristiche per regredire a fiaba per bambini.
Volete un esempio? Ultimo libro di Terry Brooks, I figli dell’armageddon. In alto sopra il titolo c’è una frase di Christopher Paolini: “se non avete letto Terry Brooks non avete letto il fantasy.”
Queste frasi malaugurate vengono scritte sulle copertine o sulle fascette per invogliare il lettore all’acquisto. Nulla di nuovo, è uno stratagemma vecchio come me. Il problema è chi presenta chi. Generalmente è il più famoso a presentare il meno famoso.
Paolini presenta Brooks?!? Questo vuol dire che per il target di riferimento Paolini è più conosciuto di Brooks?
Voglio scendere. Per cortesia, fermate tutto e fatemi scendere.
Il libro di Ammaniti è bello. Sembra ritornato ai bei tempi, quelli che hanno preceduto Io non ho paura. E, dirò di più, è anche bello il libro di poesie di Ligabue. Sembra strano ma non è (solo) un’operazione commerciale: ci sono dei versi interessanti (il rigiratore di pollici/ all’improvviso/ cambia verso) e una scelta di parole e di immagini davvero particolare.
Certo, tutti gli altri mattoni… il fantasy in particolare sembra colpito dalla malattia dell’ingrasso: i volumi sono sempre e solo XXXL. Il bacillo è comparso con Il Signore degli Anelli: tre romanzi in un volume solo. Poi tutto Nardia minuto per minuto. Poi anche Licia Troisi, con una bella ristampa natalizia in formato mattone della sua prima trilogia. Infine il germe ha colpito anche David Eddings: tre libri per volta della saga dei Mallorean.
La malattia è la stessa di Io uccido di Faletti: ai primi posti delle dieci ragioni dell’acquisto del libro c’era “è un regalo corposo”. Ed è un germe non solo molto resistente, ma anche mutante. Avete notato il proliferare di tripli cd in cofanetto? Da Venditti a Celentano passando per i cinque (cinque?) dvd di Ligabue.
Nel fantasy il germe è in grado di contagiare velocemente anche il grande schermo: Eragorn è l’ultimo parto dopo Nardia e Frodo. E, cosa ancor più preoccupante, l’età del target di pubblico degli scrittori/sceneggiatori si sta abbassando drasticamente. Il fantasy sta perdendo le sue caratteristiche per regredire a fiaba per bambini.
Volete un esempio? Ultimo libro di Terry Brooks, I figli dell’armageddon. In alto sopra il titolo c’è una frase di Christopher Paolini: “se non avete letto Terry Brooks non avete letto il fantasy.”
Queste frasi malaugurate vengono scritte sulle copertine o sulle fascette per invogliare il lettore all’acquisto. Nulla di nuovo, è uno stratagemma vecchio come me. Il problema è chi presenta chi. Generalmente è il più famoso a presentare il meno famoso.
Paolini presenta Brooks?!? Questo vuol dire che per il target di riferimento Paolini è più conosciuto di Brooks?
Voglio scendere. Per cortesia, fermate tutto e fatemi scendere.
Commenti
(Una volta?!?!? UNA!?!??!?!)
Propongo di usare questi tomi come pesi. magari invento una particolare impignatura e divento famosa!!!
Eragon... non ho avuto il coraggio. Ho fatto male?