Times New Roman

Mio nipote Federico fa la prima elementare. Non è una notizia da telegiornale, ok, ma la questione è che sta imparando a leggere e scrivere. E questo mi ha fatto pensare a come avevo fatto io.
Dei primi giorni della scuola ho solo pochi e vaghi ricordi. I miei compagni che erano stati alla materna sapevano già scrivere il loro nome, io non riuscivo bene a capire la differenza tra una matita e una biro e faticavo a fare tutti quei segni stando nelle righe del quaderno. Poi il secondo giorno sono scappato e il bidello mi ha recuperato mentre cercavo di scavalcare il cancello della scuola. Ma questa è un’altra storia.
Mio nipote ha cominciato a scrivere in stampatello. O meglio, in quello che chiamano stampato. La cosa mi ha lasciato perplesso, ma poi ho pensato che dovendo imparare a leggere è meglio che prenda confidenza con i caratteri che vedrà stampati sui libri.
Nei secoli scorsi i libri venivano stampati componendo a mano le lastre, lettera dopo lettera. E i disegni acquerellati uno per uno, copia dopo copia. Per non parlare degli amanuensi, ovviamente. Oggi, nell’era dei computer, i bambini imparano a scrivere in Times New Roman.
Perdonatemi, ma non riesco proprio ad abituarmi all’idea.

(Un paio di cose a margine:
  • ridendo e scherzando siamo arrivati al primo anno di blog su Blogspot, al secondo dopo la nascita del mio fatto a mano: grazie a tutti quelli che hanno letto, commentato o che ci sono finiti sopra anche solo per sbaglio;
  • vi ricordo che chi vuole può ricevere gli aggiornamenti del blog via mail. Quando c'è un nuovo post vi arriva un messaggio. Se no... no. Semplice e indolore.
  • tra poco è Natale. E poi capodanno. Auguri a tutti. Il 2006 (per me) è stato come nuotare nell'olio: tanta fatica per raggiungere davvero pochi obiettivi. Speriamo nel 2007. Che ci sia finalmente qualche novità positiva all'orizzonte?)

Commenti

Patty ha detto…
Il primo giorno di scuola sapevo leggere e scrivere alla perfezione; ho imparato a quattro anni, non chiedetemi come, non me lo ricordo! non sono neanche andata all'asilo... mi ricordo però come mi guardavano i compagni di classe, come se avvessero visto un marziano!
Comunque non sono diventata un genio....
Anonimo ha detto…
A differenza di Andrea io ho mio figlio che fa la prima elementare. Ha fatto solo l'ultimo hanno di asilo, ma ha iniziato la scuola senza saper leggere e scrivere, un pò per pigrizia sua e mia). Ora dopo circa due mesi di scuola o poco più, se tengo conto delle assenze per malattia, sa già leggere discretamente e a scuola fanno già i dettati.
Il primo giorno di scuola non hanno fatto le "astine", ma scritto il loro nome ed il giorno. Fanno esercizi di "insiemi" e basi di matematica.
Nemmeno io ricordo il primo anno di scuola (a mala pena le superiori) ma ammetto che i metodi odierni rendono.
Una cosa però la sapefa fare prima di andare a scuola....... accendere il computer e giocarci!!!
Andrea Borla ha detto…
@Patty: non è questione di diventare un genio: chi è capace a scrivere a quattro anni E' un genio. Io a quattro anni giocavo con i Lego. Fine delle mie abilità. A sei anni ero molto migliorato: sapevo picchiarmi con i miei coetanei, giocare a pallone in strada o nei campi dei contadini (felici!), scavalacare i cancelli delle case altrui alla ricerca del pallone. Un futuro da primo ministro, insomma.

@Netman: anche mio nipote studia gli insiemi. Ho guardato gli esercizi e mi sono accorto che alcuni non sapevo come risolverli... imbarazzante! Poi mi sono ricordato che il mio professore di analisi all'università aveva cominciato con tre lezioni di insiemistica. Mm... c'era un motivo per cui avevo smesso di seguire.
Anonimo ha detto…
io me lo ricordo il primo giorno di scuola, la data sul quaderno a quadrettoni, il primo giorno a fare il disegno delel cose che vedevamo a scuola, la lavagna, i banchi, i compagni...
poi una pagina di frecce in su' e in giu', per imparare ad andare dritti sui quadretti...
la mestra fece vedere come fare e poi disse "riempite la pagina di frecce"

io riempii letteralmente la pagina...senza rispettare le linee dei quadretti, naturalmente...
:-)

però a differenza degli altri bambini già sapevo leggere anceh senza aver fatto la amterna (avevo tanto rottto le scatole a mia madre "che c'è scritto qui, che c'è scritto là" che alla fine avevao imparato per conto mio...
gli altri che leggevano sillabando e balbettando mi sembravano alieni....

ma, come la patty, nemmeno io sono diventata un genio...per fortuna.... :-) (avete visto "a beautyful mind"?...ecco che fine fanno i geni!)
Betty ha detto…
Da maestra rompiballe: ok, scrivono in times new roman. Ma sarebbe bello tornare al corsivo già dall'inizio. A gennaio è una faticaccia eseguire il passaggio!!! Ma il Pc lo usano, eccome!!!

Post popolari in questo blog

Racconti?

Wikipedia: fontare o non fontare

Facebook (4) – Libertà di diffusione