Il ladro e Dr. House
Lo dico adesso, in quello che i politici amano chiamare un “tempo non sospetto”, cioè prima che qualcuno, un giorno che non so nemmeno se verrà, prenda in mano un mio libro, lo legga e dica “ma questo assomiglia a…”
Ma prima di togliere i puntini di sospensione è doveroso fare un passo indietro.
Antefatto.
Quasi tre anni fa ho scritto, Cerchi, una raccolta di racconti che avrei voluto pubblicare prima di In prima persona. Ovviamente (e per certi versi fortunatamente) le cose della vita non vanno mai secondo i piani ed è uscito prima il romanzo. Da quel momento la raccolta è rimasta a prender muffa in un mio cassetto.
Il terzo racconto della raccolta si intitola Il ladro e, cosa assolutamente non trascurabile, piace moltissimo a Cristiana, la moglie di Riccardo (Tex), ovvero due dei miei correttori di bozze favoriti.
Svolgimento
In questa stagione di reality i pochi telefilm decenti che passano in televisione diventano un kult. Figuriamoci cosa capita se il telefilm in questione è già un kult di per sé.
Ieri sera c’erano due puntate di Dr. House. I primi cinque minuti della prima sono esattamente corrispondenti a quello che succede ne Il ladro. Non vi dico come e perchè, soprattutto se non avete visto l’episodio, e ancor di più per non rovinarvi la sorpresa quando leggerete (spero) il racconto. Vi basti sapere che è così: uguale, uguale, uguale, dannatamente uguale.
Morale
Ok, dobbiamo rassegnarci al fatto che una qualunque idea geniale (sempre che quella de Il ladro lo sia, ma Cristiana dice che è così e di lei mi fido ciecamente), una qualunque idea geniale, dicevo, è sicuramente già venuta a qualcun altro prima di noi.
Molti anni fa un amico edicolante, e quindi con un bel po’ di tempo libero durante la giornata, mi confidò di aver pensato di scrivere un romanzo, ma di aver lasciato perdere dopo poco. “Perché?” gli chiesi. “Perché l’altro giorno sono andato in videoteca e ho affittato una cassetta. Il film aveva esattamente la stessa trama del mio romanzo.”
“Ma figurati!” pensai. “Figurati se può succedere che due racconti scritti da due persone diverse, e per di più del tutto ignare l’una dell’altra, possano essere uguali.”
Appunto, figurati.
Ma prima di togliere i puntini di sospensione è doveroso fare un passo indietro.
Antefatto.
Quasi tre anni fa ho scritto, Cerchi, una raccolta di racconti che avrei voluto pubblicare prima di In prima persona. Ovviamente (e per certi versi fortunatamente) le cose della vita non vanno mai secondo i piani ed è uscito prima il romanzo. Da quel momento la raccolta è rimasta a prender muffa in un mio cassetto.
Il terzo racconto della raccolta si intitola Il ladro e, cosa assolutamente non trascurabile, piace moltissimo a Cristiana, la moglie di Riccardo (Tex), ovvero due dei miei correttori di bozze favoriti.
Svolgimento
In questa stagione di reality i pochi telefilm decenti che passano in televisione diventano un kult. Figuriamoci cosa capita se il telefilm in questione è già un kult di per sé.
Ieri sera c’erano due puntate di Dr. House. I primi cinque minuti della prima sono esattamente corrispondenti a quello che succede ne Il ladro. Non vi dico come e perchè, soprattutto se non avete visto l’episodio, e ancor di più per non rovinarvi la sorpresa quando leggerete (spero) il racconto. Vi basti sapere che è così: uguale, uguale, uguale, dannatamente uguale.
Morale
Ok, dobbiamo rassegnarci al fatto che una qualunque idea geniale (sempre che quella de Il ladro lo sia, ma Cristiana dice che è così e di lei mi fido ciecamente), una qualunque idea geniale, dicevo, è sicuramente già venuta a qualcun altro prima di noi.
Molti anni fa un amico edicolante, e quindi con un bel po’ di tempo libero durante la giornata, mi confidò di aver pensato di scrivere un romanzo, ma di aver lasciato perdere dopo poco. “Perché?” gli chiesi. “Perché l’altro giorno sono andato in videoteca e ho affittato una cassetta. Il film aveva esattamente la stessa trama del mio romanzo.”
“Ma figurati!” pensai. “Figurati se può succedere che due racconti scritti da due persone diverse, e per di più del tutto ignare l’una dell’altra, possano essere uguali.”
Appunto, figurati.
Commenti
ora però mi hai messo gra curiosità...dato che non vedo il dr. house (mi attira, ma non mi capita mai di vederlo..) quasi quasi leggerei prima il tuo racconto, così, se dovessi vedere la puntata incriminata, potrei dire "ehi! ma questo episodio è uguale al racconto di andrea!!!"
Fatto sta che quando mi sono trovato a guardare un film con Cristopher Lambert, ma decisamente di seconda linea, mi sono mangiato i maroni per non avere mai scritto quella storia.
Il soggetto era praticamente identico a quello che avevo pensato, anche se non i particolari.
Andrea E
@Andrea E: il trip della scrittura va coltivato, anche nel malaugurato caso in cui ti viene in mente una storia che uno come C. Lambert potrebbe recitare.
Coltiva, coltiva, come disse la protagonista de "L'erba di Grace".
Precisato questo, che rabbia non aver visto l'inizio di dr. house ieri sera!
Questa sera c'è CSI. Spero solo che anche lì non ci sia qualcosa di deja-vù.
Quel che è certo, al di là dei miei problemi con i nomi, è che non chiamerei mai e poi mai un mio personaggio Orazio!
cercherò di vedere questo dottor house....mi avete incuriosita...
su CSI concordo, las vegas, new york, miami, me li sciroppo tutti....
ma tu li vedi su italia 1 o sul satellite??? perchè sul satellite sono un po' avanti e succedono certe cose che non ti posso dire!!!
Per la Gatta: comunque House è anche molto sexi!!!
Il Capitano ha ragione sul Dr. House: è una malattia! Però anche gli altri telefilm che cita sono fondamentali. E non è ancora ricominciato Desperate Housewife.
@Betty: è capitato anche a me. Da "giovane" suonavo hard rock e scrivevo canzoni. Nel cassetto ne avevo una decisamente pesante, con un riff accattivante. Dopo qualche anno ho risentito un vecchio disco di Ligabue: lo stesso riff, anche se molto più annacquato. Aveva ragione Tom Araya degli Slayer: non ascolto heavy metal per non essere influenzato. Ma a volte, più che influenza, sembra telepatia.
@Tutte e due le fanciulle. Bello... il Dr. House... affascinante, forse. Su, non abbattetemi in questo modo: lasciate qualche speranza anche a noi comuni mortali.
Però non posso lamentarmi troppo: pago pegno per non essermi dotato di parabola.