Umiliazioni

Sul blog Esperimenti Letterari, attualmente in cella di stasi, era venuta fuori l’idea di un ebook sui travagli dei G.A.S.F., ovvero i Giovani (Aspiranti) Scrittori (Famosi). Penso tuttavia che esista una regola universalmente valida: ogni idea, per quanto geniale possa essere, è già venuta a qualcun altro prima di noi.
Entro in biblioteca e vedo un libro tra i nuovi acquisti: Le umiliazioni non finiscono mai (Guanda). Settanta scrittori mettono a nudo quegli aneddoti che tutti noi vorremmo nascondere fingendo che non siano mai accaduti. Qualche esempio? Presentazioni completamente deserte o spostate al giorno precedente senza avvertire l’interessato, tour letterari con apparizioni in centro commerciali in cui il pubblico è più interessato a fare la spesa che a vedersi firmare una copia del libro, autori scambiati per altri, presentatori televisivi che in diretta fanno domande su romanzi mai scritti. Fidatevi: fa morire dal ridere, sempre che non siate voi i protagonisti di quelle storielle. La più divertente? Un autore trova una vecchia copia del suo primo romanzo su una bancarella di libri usati. Lo apre e legge la dedica: a mamma e papà.
“Che esagerazione!” direte voi. E allora vi rimando al mio post sui parenti serpenti.
Pur non dovendo prendere l’aereo per passare da una città (parola grossa) all’altra, anch’io ho girato un po’ per presentare In prima persona. All’inizio parlavo del libro, poi ho scoperto che la gente trova più divertente sentirsi raccontare delle disavventure di un G.A.S.F. Credo sia venuto il momento per aggiornare l’elenco rispetto a quelli che ho inserito in un articolo per Il refolo, una rivista on line de Il Foglio Letterario.

Lei: “Sto leggendo il tuo manoscritto. Certo che quella citazione di Branduardi potevi anche evitartela!”
Io (balbettando): “Quale citazione di Branduardi?!?”
Lei: “Vanità, tutto è vanità.”
(per la cronaca “vanità…” è scritto nel libro del Qoelet, a mio parere il più bello del Vecchio Testamento. Non lo conoscete? È quello del “c’è un tempo per vivere e uno per morire…” No, non è stato un pubblicitario a inventare quella frase. Signore, perdonali perché non sanno quello che fanno.)

Lei: “Non ho nessuna intenzione di organizzare presentazioni di autori sconosciuti, quelle in cui devi sbatterti telefonando a destra e a manca per far venire tutti gli amici e i conoscenti per non avere la sala deserta.”
Io (silenzio)

Lei: “La sento nervoso.”
Io: “È perché ho solo una testa e due braccia e non posso star dietro a tutto.”
Lei: “Deve essere un bel colpo per il suo ego, vero?”

Presentazione a Torino. Semi deserta. Anzi, senza il semi. La libraia, forse cercando di non farsi vedere da me, è così gentile da andare a chiedere (per cortesia) al suo amico titolare del bar dall’altra parte della strada di far finta di nulla e aggiungersi per far numero.

Lei: “Non hai più pubblicato nulla dopo In prima persona?”
Io: “Be’, veramente…”
Lei: “E dove è finita la tua presunta carriera folgorante?”

Come diceva Rossella O’Hara “domani è un’altra umiliazione”.

Commenti

Tiziana Paghini ha detto…
Mi piace molto come scrivi. Ti ho scoperto per caso, e mi farebbe molto piacere se venissi a visitare il mio spazio.
Andrea Borla ha detto…
E' bello essere scoperti per caso. Ho fatto un giro sul tuo blog e l'ho messo tra quelli da tenere sott'occhio. A presto!
Anonimo ha detto…
si è sempre scoperti per caso (o no?)
Andrea Borla ha detto…
In teoria sì, anche se poi vedo tante scoperte così "costruite" da farmi dubitare della loro veridicità. Non parliamo poi dei "casi letterari"...
Anonimo ha detto…
rido...
posso far leggere questa cosa a un mio amico scrittore? lui è già al secondo romanzo...LUI...
eheheheheheh....
Andrea Borla ha detto…
@La Gatta: faglielo pure leggere, così magari aggiunge anche lui qualche commento.

Queste storielle sono drammatiche per chi le vive, ma divertenti per gli altri. Deve c'entrare qualcosa con la tendenza degli scrittori (G.A.S.F) a girare in commedia le proprie tragedie.

@Tiziana: come ti ho accennato via mail, quando dicevo delle scoperte "costruite" mi riferivo a tante cose che si vedono nei salotti televisivi e non certo al tuo post. :)

@Tutti: iscriviamoci in blocco al Branduardi fans club. Vanità delle vanità...

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