Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Andrea Camilleri – Il birraio di Preston

Dieci ore di lavoro, di corsa per raggiungere la macchina solo per ritrovarmi a passo di lumaca nel traffico. Mangio un panino mentre la coda avanza, poi in apnea verso il teatro con la mente distratta da un languorino che ricorda la Contessa di Ambrogio. Il Mac Donalds mi attira. “Un muffin” chiedo. “Sono finiti”. Delusione. “Ma abbiamo gli apple pie”. Come resistere? Non sono attento ai dettagli. La superficialità è uno dei miei difetti più evidenti. Purtroppo, per quanti sforzi facciamo, cambiare è difficile, se non quasi impossibile. Se così non fosse avrei notato le scritte sulla confezione dell’apple pie. Un avvertimento in tutte le lingue del mondo: contenuto caldo. Le sensazioni sono soggettive per definizione . Ci sono tuttavia evidenze innegabili. Qualunque cosa che supera i cento gradi non è calda. È bollente. Ustionante, magari. Ma calda proprio no. E quando corri per non arrivare in ritardo, quando non presti attenzione agli avvertimenti, quando sei troppo concentrato s

Carta d'identità

Grazie a Marco Cattarulla e a Federica Furbatto ecco la mia nuova carta d'identità ( Risposte pensate a domande semiserie sui piccoli piaceri quotidiani ) pubblicata da un giornale locale : Professione: funzionario pubblico (e aspirante scrittore famoso) 1)Il film che potresti vedere tre volte di seguito senza stancarti? Aprile di Nanni Moretti. Ma anche tutto Woody Allen. No, non si può vivere senza Woody Allen. 2)Quale libro porteresti con te su un’isola deserta? Uno solo? La prima trilogia di Dragonlance. Ah, sono tre libri? Peccato… 3)Vuoi andare a teatro, cosa vai a vedere? Adoro il teatro. Poi sono andato alla prima di “Fiabe italiane” con John Turturro insieme alla crème de la crème torinese… e ho rischiato il suicidio. Da adesso in poi solo Shakespeare e Goldoni. 4)Il luogo in cui vorresti trovarti adesso? In una casetta di legno su un fiordo norvegese. 5)Il tuo attuale stato d’animo? La perplessità. Mi sto arrovellando il cervello con questo problema. In una profumeria ho

Folla congelata.

Ne hanno parlato tutti i tiggì del weekend: a Roma, grazie a un passaparola tra mail e sms, un gruppo di ragazzi si raduna e si immobilizza per un minuto . La moda viene da oltreoceano, ovviamente, e ha conquistato la fama del pubblico anche perché è finita in alcune puntate di telefilm come CSI NY. Questa volta la performance collettiva della folla congelata ( frozen mob ) prevede la presenza di un libro nelle mani di ognuno dei componenti. Ne hanno parlato tutti. Non so se è merito dei libri. Anzi, forse sarebbe stato lo stesso se avessero tenuto in mano un provolone o un trapano elettrico . Questi sì che sono segni dei tempi.