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Visualizzazione dei post da febbraio, 2011

Pater Noster – Presentazione on line su Bravi Autori

Non l’avevo mai fatto, ma c’è sempre una prima volta. Uno dei vantaggi che rilevo in una presentazione on line , come quella di ieri sera sul sito Bravi Autori , è la possibilità di mettere assieme persone molto distanti tra loro . E non parlo soltanto di lettori, ma anche degli stessi autori della raccolta, distribuiti in tutta Italia. Poi, certo, ci vuole coraggio a presentarsi in un contesto globale, o comunque ben superiore a quello locale. Le alternative sono di alto (alto?) livello: su Rai Uno c’è San Remo, su Rai Due gli ottavi di finale di Champions, sul Italia Uno Romanzo Criminale. Cosa sceglierei? La miniserie Moana su La7, ovviamente. Se alcuni temi erano già emersi durante le presentazioni tradizionali (le quote rosa, la conoscenza degli autori tra loro, ecc.) altri sono argomenti nuovi e meritano di essere sviscerati: Il seguito della raccolta (la cornice) : che un seguito ci possa essere è scritto nella cornice stessa della raccolta. Nel racconto “Amen”, Padre Michele ch

Tnovismi e narcisismo

Ne ho sentito parlare per la prima volta in radio, in quella che fu la trasmissione Condor con Luca Sofri. Mi vengono in mente proprio adesso, mentre passo da un canale all'altro premendo con le dita sul volante. Ogni tanto ne trovo uno quando smanetto per mandare un sms. Sono i tinovismi (T9ismi), una sottospecie di neologismi derivanti dall’uso del T9 , la tecnologia che aiuta a scrivere più velocemente sul cellulare. Digito i tasti 8-8-4-5-4-9-9-2-8-6-7-3 e il T9 capisce che voglio scrivere utilizzatore , digito 3-4-6-2-5-3 e il T9 capisce che intendo finale , anche se, il T9, non ha la più pallida idea di cosa sia un utilizzatore finale . Fin qui tutto semplice. Ma la combinazione dei tasti può dare origine a più significati. 7-2-3-7-3 può essere padre, paese o scese , come 2-6-7-4-2 può essere copia, ansia o ampia . Così resto ipnotizzato a provare tutte le combinazioni di tasti che mi vengono in mente, e lo faccio per un bel po’, dimenticandomi delle lancette dell’orologio.