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Visualizzazione dei post da dicembre, 2008

Natale 2008

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Tempo di alberi, e ci ho già pensato: ho comprato le decorazioni il 15 agosto . Tempo di grandi mangiate, e ci ho già pensato: mi sono iscritto in palestra per smaltire. Tempo di regali, e ci ho già pensato: vi consiglio i libri dell’Italia da leggere (Cometto, Lupi, Del Gaudio…). Insomma, ho già pensato a tutto quello che serve da qui alla Befana. E così posso passare direttamente al nuovo anno. Buone feste a tutti.

Frasi dicembre 2008

“Er mio amico ‘un capisce nulla de vino. Così l’ho inizializzato a questa passione”. “E se non pago vorrà dire che mi metteranno in morra”. “Scavalco la tigre della protesta”. “Ho letto della sua morte sul cronologio”. “Non sono mica uno sprovvisto!” “Non ne parli con la persona interessata: ne parli con la persona che se ne occupa”. “…nonostante la crescita democratica…” “Il professionista che ha arredato il piano regolatore…”

Facebook (2)

La domanda di una studentessa sull’incomunicabilità tra i protagonisti di Odio mi aveva dato la possibilità di parlare ai ragazzi di qualcosa che conoscono da vicino: Facebook . Nella nostra società, l’incomunicabilità che affligge i nostri rapporti con il prossimo nella vita reale si scontra con un eccesso di comunicazione virtuale . È un concetto risaputo, eppure connotato da risvolti inquietanti. Ha ragione Stella Iasiello : perché le persone che mi ignorano nella realtà mi mandano continue richieste di amicizie su Facebook? E io aggiungo: perché ricevo richieste di amicizia da persone che abitano a pochi metri da casa mia? Suonami il campanello e Sali a prendere un caffè, piuttosto. Ho notato che, entro certi limiti, Facebook ha lo stesso effetto dell’LSD : riporta a galla brandelli di passato che avevamo cancellato. Nessuno si interroga sul motivo che ci ha spinto a obliare una parte del nostro vissuto, ma tanto fa. Noto però che l’atteggiamento di uomini e donne rispetto a ques

décadence - Luigi Sperduti (2)

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Esce per Tespi la seconda edizione di Décadence – Immagini introverse di Luigi Sperduti. Rispetto all’edizione precedente , Sperduti ha lavorato molto sul linguaggio e rielaborato le tematiche che lo contraddistinguono alla luce di nuove esperienze e di una rinnovata espressività. Per certi versi si potrebbe dire che ci troviamo di fronte allo stesso testo di un anno fa e contemporaneamente a una raccolta del tutto inedita. Così come il testo, anche la mia prefazione si adegua a queste novità e si concentra sulle mutate caratteristiche del testo, che sembra crescere insieme al suo autore. (…)Sperduti pone la figura del poeta al centro di un panorama sub-urbano che costituisce al contempo il contesto, tanto naturale quanto inevitabile, del suo viaggio solitario alla ricerca di se stesso e di un antagonista con cui confrontarsi e scontrarsi. Il suo più grande nemico è proprio il suo Io, che lo spinge in imprese folli e deleterie. Questa modifica di prospettiva influenza in primo luogo il

A squola (3)

È bello incontrare gli allievi di una scuola: sono freschi, stimolanti e pieni di energie. Quelli di sabato scorso non sfuggivano alla definizione, anzi, erano particolarmente freschi, stimolanti e pieni di energie: il giorno prima della presentazione, in classe, avevano dato fuoco a un bianchetto (perché così la fiamma viene molto più alta di quando bruci soltanto un quaderno). Ah, la gioventù: alle superiori dai fuoco ai bianchetti, all’università sei pronto per le molotov. Ho chiesto se erano felici di tagliare due ore di lezione grazie alla mia presentazione, e ho visto i loro visi illuminarsi. Tutti tranne quelli di qualche fanciulla: “Oggi a Torino c’erano i provini per il Grande Fratello 9” confessano. Come dargli torto? “Io guardo solo la Talpa” ribatte un ragazzo costretto dalla professoressa a sedersi in prima fila “perché dice che faccio troppo casino”. Sì, ero stato avvertito della vivacità delle tre classi coinvolte, e soprattutto di quell’allievo che mi aveva minacciat

Alessandro Del Gaudio (Italia da leggere)

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Esce per Tespi Editore Le note di Nancy, il nuovo romanzo di Alessandro Del Gaudio (228 pagine, € 10,00) che in questa opera lascia momentaneamente da parte il fantasy del precedente Aurora d’Inverno . A lui ho rivolto le domande di rito di questo viaggio nell'editoria italiana . Uno sguardo all’editoria italiana: perché qualcuno dovrebbe comprare e leggere un tuo libro? Questo è il tipo di domanda che mi mette in difficoltà, anche perché è difficile convincere qualcuno a comprare un libro di un autore che non conosce in un Paese dove oggettivamente godersi qualche pagina di una storia scritta (e non raccontata nelle canzoni e nei film) è un hobby per pochi fortunati. Perché non leggerlo, però? Ci sono autori che non sanno cosa vogliono raccontare, che al primo libro hanno esaurito le loro idee, ammesso che ne abbiano mai avute, e passano il resto della loro carriera a riscrivere lo stesso libro. A me piace raccontare di tutto, abbracciare più generi, ed ecco che si ha la sensazio