Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2008

Priuli e Verlucca (2)

L’avevo preannunciato e non mi ero sbagliato di molto. Sì, la risposta di Priuli e Verlucca è arrivata, anche se non firmata da Lui In Persona (Verlucca). Il tono, però, è molto cordiale e, come promesso, dopo il consueto e immancabile riferimento alla linea editoriale, viene il “nell’augurarle maggiore fortuna eventualmente con un altro Editore”. Grazie. E grazie soprattutto per avermi restituito la copia del manoscritto che ho inviato: riciclare umanum est .

Maturità

Tutti gli anni è la stessa storia: arriva il caldo di giugno, arrivano i consigli contro l’afa e arriva l’esame di maturità. Ok, l’ho sostenuto anch’io e lo ricordo come un incubo senza fine, una maratona preparata con impegno e sudore, superata grazie all’impegno e al supporto morale della colonna sonora fornita da Francesco Guccini, onnipresente nei momenti difficili della mia vita. Ricordo soprattutto la tensione dell’ultima sera, quello del ripasso in extremis e di mio zio che mi telefona e mi ordina “smetti di studiare, tanto non serve più a niente: quel che è fatto…”. “Ma mi manca Pirandello!” squittisco con voce disperata. “Tranquillo: Pirandello non uscirà di sicuro”. E manco a dirlo, uscì easy . Ricordo che ero in pieno periodo decadente, da poeta francese , e mi logorava dovermi confrontare con bilanci e principi contabili. Sì, non ve l’ho detto? Non ho frequentato il liceo, e men che mai quello classico. Il motivo di questa scelta di vita è più che evidente: la maggior parte

Racconti e concorsi

È successo. Doveva succedere no? Non tutto può andare per il verso giusto, soprattutto quando si ha Giove e Saturno in opposizione: un quadro astrale davvero terribile. Penso di aver già detto un sacco di volte che una delle malattie più diffuse tra gli (aspiranti) scrittori (famosi) è la sindrome della polvere sotto il tappeto. Sono (siamo?) apparentemente impegnati a decantare i successi mentre l’attività che occupa la maggior quantità di tempo è quella di far finta che, nel frattempo, non ci siano stati incidenti di percorso. Ma io sono diverso: non ho difficoltà ad ammettere che anch’io ho fallito. L’ho raccontato nell’ultima presentazione di Cerchi , in cui tra le letture compariva il capitolo intitolato Il regalo . È un micro racconto scritto per un vecchio, vecchissimo concorso bandito dal Comune di Torino e, malauguratamente, non andato a buon fine. Spero che nessuno, alla fine, abbia pensato “Lo credo che non ha vinto nulla…” Lo stesso vale per concorsi più seri (anche se il c

Magnetica Edizioni

Oggi avrei dovuto parlare di racconti e di concorsi, oppure di presentazioni e di amici che non vedevo da vent’anni, o ancora di topi che cercano il formaggio in un labirinto di vita. Ma come al solito c’è sempre qualcos’altro che prende il sopravvento. Con questo comunicato Informiamo che per motivi indipendenti dalla nostra volontà la Magnetica ha dovuto purtroppo interrompere la propria attività, nonostante l’impegno finora profuso dai suoi promotori la Magnetica Edizioni chiude i battenti. La cosa è molto triste, sia per le prevedibili sorti di Rethor&Lithil che per il costante assottigliamento dell’elenco dei piccoli editori seri e concreti, che non speculano sugli autori e non pensano solo a intascare profitti (inevitabilmente) limitati. In questi casi il rischio di generare piagnistei e nostalgie varie è altissimo. E allora voglio ricordare solo le cose positive uscito dal cilindro del catalogo della Magnetica, come Aurora d’Inverno di Alessandro Del Gaudio, Lo scaricame

Scrivani e penne d’oca

Tempo fa dicevo di sentirmi esattamente come quegli scrivani ottocenteschi, a cui si rivolgeva chi, lontano da casa e intrappolato in un mondo senza telefono e internet, voleva dare notizie di sé e chiederne dei propri cari. Non che oggi, a secoli di distanza, le cose siano poi così diverse: “devo scrivere questo”, “vorrei dire questo”, “è necessario rispondere questo”. E giù fiumi di inchiostro (di stampante, ovviamente) per trasporre e tradurre pensieri, in un processo di decodifica, re-articolazione e rimontaggio che sa di ingegneria genetica. Ci si sente soli, quando ci si trasforma da soggetto attivo del processo creativo a soggetto passivo, tramite e mezzo di un pensiero che viene da altri e che deve rispettare stile e attitudine del committente. È probabilmente lo stesso sentimento che potrebbe provare un falsario che dipinge quadri originali sotto stretta dettatura del loro presunto autore. Eppure scopro che non sono solo, anzi, che lo stuolo di scrittori delle volontà altrui è

Frasi maggio 2008

Tecnologie sconosciute Ciò scritto la lettera con Uordi. Uordi?!? Dove?!? “Sono iscritto all’albero degli ingegneri”. Emigranti d’Oltralpe L’altra settimana avevamo gente a cena. Allora sono andato in panetteria e ho chiesto tredici baguette. Ma la signora del negozio non sapeva dove metterle. Poi le è venuta un’idea ed è andata nel retro. È tornata dopo un po’ con un sacco nero, sai, di quelli dell’immondizia. Ci ha messo dentro le tredici baguette e mi ha consegnato la busta. Lui: “Ma ti rendi conto di piacermi un sacco?” Lei: “E quindi?” Ingorghi catastrofici Il cartello è stato portato via da una traffica di vento. Vietato introdurre cellulari nelle cabine elettorali. “Se ha un cellulare deve posarlo qui prima di entrare”. “Perché? Sono venuto a votare, mica a telefonare”. Mercato dell’antiquariato “Minchia! Ho visto una cosa davvero cretina! Un libro lo vendono a milleduecentoeuro! Minchia, un libro!”

Audiolibri

Anche questo lo devo a Flavio, l’amico che tempo fa mi ha fatto scoprire De Carlo e a cui va la mia imperitura gratitudine. (Parentesi: più che lui, nella storia del mio blog è entrata sua mamma, che riferendosi a Rethor&Lithil commentò sconsolata e un po’ delusa “Ma è fantascienza!”. Chiusa parentesi). Ma a parte questo, Flavio mi consegna quattro libriccini e mi dice “Prova. Vedrai che ti piacerà.” Ho provato. Non a leggere, beninteso, ma ad ascoltare. Aperta la custodia ho estratto da ogni libro un cd. Avrei dovuto ascoltarli a casa, comodamente seduto sul divano, ma così non ho fatto. Ho messo il cd nel lettore della macchina e mi sono messo ad ascoltare Fiorello che legge Un filo di fumo di Camilleri. Inutile dire della bravura di Fiorello e di quanto sia adatto a un testo scritto nello strano miscuglio di siciliano, italiano e invenzione che trasforma quella di Camilleri quasi in una lingua a sé stante. Inutile, ma lo dico lo stesso, come aggiungo che è delizioso sentire