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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

Pensieri e giornali

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“Piano italo-tedesco per la Libia”. Il titolo attrae immediatamente la mia attenzione, spaparanzato com’è, bello largo, a occupare tutta la prima pagina di un quotidiano nazionale. “L’ultima volta che l’Italia e la Germania hanno avuto un piano per la Libia” penso mentre mi siedo al tavolino del bar e prendo in mano il giornale “le cose non sono andate molto bene”. Leggo, sfoglio, seguo i rimandi pagina dopo pagina, in una specie di caccia al tesoro. E così, senza volerlo, riscopro il piacere di concedermi un po’ di tempo e godermi la lettura di un giornale. Godermi, oddio, forse non è il verbo giusto. L’atto del leggere mi stuzzica e mi dà sollievo, il contenuto della lettura… be’, quello è tutta un’altra storia. Quasi a voler disegnare un fil rouge con la storia (intesa come “argomento”) della Libia, ecco un articolo su Alessandra Mussolini . “Sarà qualcosa sulla difesa delle donne” penso. Non proprio. Questa volta la nostra si scaglia contro Bianca Balti (chi?) , la nuova testimoni

Prima la q, poi la u (A squola 6)

Mi stupisco quando penso a quante regole mi hanno insegnato e ho metabolizzato e applico senza saperlo e noto che altri non applicano. La chiamano educazione , lo so, ma la sua forza mi disarma ogni volta che ne scopro i risvolti più celati. Mentre questi pensieri mi frullano per la testa, il nipote più piccolo (che chiameremo Nuovo Nipote ) mi guarda e sbava. Tira su col naso e mi indica con un dito. E non è un dito a caso: è l’indice, che un po’ mi accusa e un po’ mi richiama all’ordine . Il nipote medio (che chiameremo Nipote di Mezzo , come la terra di Tolkien) sta facendo i compiti. “Prima la q, poi la u” canticchia . “Cosa fai di bello?” chiedo. “Ripasso” risponde. “Cosa?”. “Le parole capricciose”. Lo dice con un tono che non ammette repliche: “dovresti sapere cosa sono” sembra sottintendere. E io, in palese difficoltà, sottintendo. Nuovo Nipote sbatte una scatola di latta per terra. Lo fa per attirare la mia attenzione. E infatti, quando gliela accordo, mi delizia con un spettac

Scoramento (Sfogo n.1)

Sono sempre più convinto che la ricerca di un equilibrio tra l'autoaffermazione e l'umiltà porti a svilire la richiesta di quanto ci è dovuto come equa contropartita del nostro impegno . Al contempo, il confronto con chi si comporta in maniera del tutto opposta, e antepone il proprio ego a una evidente scarsità di mezzi , competenze, conoscenze e idee, mi appare sempre più sconfortante: sembra che vincano ogni giorno coloro che non dovrebbero nemmeno avere possibilità di gareggiare. Il divario tra queste due contrapposte visioni appare incolmabile e genera in me il dubbio (concreto) che il giusto modo di comportarsi e di pensare sia l’esatto opposto di quello che ho scelto. Questa crescente consapevolezza è spiazzante e, al contempo, difficile da gestire per chi è abituato a stare un passo indietro e pensare, piuttosto che esporsi e gonfiarsi d’aria solo per il gusto di sentirsi pieni. La soluzione potrebbe anche essere più semplice di quel che sembra: appagare, a prescindere d