Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2008

Cerchi – Tasselli

Cerchi ha cambiato pelle diverse volte. La struttura è rimasta inalterata sin dall’inizio, ma alcuni racconti hanno preso il posto di alcuni loro predecessori. Se I genitori , già pubblicato dalla rivista de Il Foglio Letterario Il refolo curata da Alessandro Troisi , è entrato e uscito dalla rosa dei titolari diverse volte, Elda è stato uno degli ultimi tasselli che si sono inseriti nel libro: la versione ridotta del racconto era già stata pubblicata in 666 passi nel delirio , una raccolta pubblicata dal fu Larcher Editore . Elda , spero, tornerà presto in un romanzo ancora inedito dal titolo Di cose giuste e di cose ingiuste che giace in un cassetto virtuale del mio computer. Il terzo cerchio, quello dedicato alla morte, comprendeva originariamente un racconto intitolato Il viaggio oscuro , che è stato sostituito proprio da quello su Elda. Ma visto che del maiale non si butta mai niente, la parte conclusiva del racconto è diventato La vendetta , uno dei testi scritti in carcere da

Priuli e Verlucca

Quando ci si trova di fronte a un arzillo signore di ottantadue anni che mostra una verve da ventenne, a un editore di grande esperienza, a un novello scrittore che tuttavia ha masticato parole per una vita interna, dovrebbe venirmi da domandare “Ma anche io, alla sua età?”. E invece mi viene in mente Fruttero e la sua frase autoironica: “Tutti dicono con stupore Ho visto Fruttero .Poi aggiungono Lu-ci-dis-si-mo !” Davanti a me c’è Velucca, in carne e ossa intendo. Mi sono precipitato a vederlo nel dulcis in fundo di una serie di incontri con gli studenti di un istituto superiore. So che dovrei fare un sacco di cose, parlargli, domandare, indagare, farmi raccontare, confrontare, memorizzare, imparare, rimuginare, farmi una ragione. E invece sto zitto e resto seduto (scomodo e precario) su una sedia con un solo bracciolo. Sarà che è un periodo in cui la voglia di parlare latita, ma sto lì immusonito e apparentemente tonto. Non faccio una gran figura, devo ammetterlo: marketing zero. Il

Cerchi – I racconti

Per diverso tempo, la pagina del mio sito dedicata ai racconti riportava un paragrafo che suonava pressappoco così: Odio i racconti. Li trovo troppo succinti e penso che, per loro natura, non siano adatti a evidenziare tutti i collegamenti, i risvolti, le spigolature che contraddistinguono i rapporti umani. Sono abituato a leggere libri fantasy, storie che hanno bisogno di più volumi per essere raccontate nella loro interezza: quando ragioni in termini di migliaia di pagine diventa difficile apprezzare le poche decine. No, non è una questione di quantità, ma di stile narrativo. E allora c’è da chiedersi perché abbia scritto una raccolta di racconti, o meglio, un libro in cui ogni capitolo è autoconclusivo ma contemporaneamente legato a quelli successivi. Cerchi si pone così a metà tra un romanzo e una semplice raccolta. I quindici capitoli che compongono il volume sono infatti costituiti da altrettanti racconti autoconclusivi, suddivisi in tre gruppi incentrati rispettivamente su sesso

Cerchi

Immagine
Esce per Michele Di Salvo Editore il volume Cerchi , un testo che si pone sulla linea di confine tra il romanzo e la raccolta di racconti. Ci sarà modo di parlarne a lungo nei prossimi mesi. Ma prima di farlo vorrei dedicare qualche riga alle persone persone che hanno contribuito alla buona riuscita di questa nuova impresa. Oltre all’editore, ovviamente, un grazie particolare va ad Antonio De Simone, l’editor del libro, che si è dimostrato competente e comprensivo anche con un ragioniere come me. Abbiamo litigato una sola volta, sul modo più corretto di scrivere il nome di uno dei due soci di Lupin. Jegen o Jiegen? Questo è il problema. L’immagine in copertina è uscita dai pennelli di Federica Nalin, una ragazza così paziente da aver sopportato la maniacalità dei miei mille suggerimenti. Solo per questo meriterebbe una statua. Infine, un grazie va anche agli sceneggiatori del Dottor House. Il motivo? Perdete due minuti per andare a leggere questo post di un anno e mezzo fa e lo scopri

Sui mezzi pubblici – Chiamparino, Troisi, un fiorino e il parcheggio

“Hai visto quante macchine circolano in centro?” chiede la Signora in Fucsia guardando oltre il vetro del pullman. “Ma quante sono?” “E meno male che bisognerebbe incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici!” risponde la Donna che Fuma togliendosi dalle labbra la sigaretta spenta. “Il sindaco Chiamparino quest’estate non aveva proposto una tassa per entrare in centro, tanto per disincentivare il traffico?” “È giusto” risponde Precaria senza smettere di masticare il chewingum. “Bisogna pur tutelare l’ambiente.” “Altro che tutela dell’ambiente!” interviene il Ragionier Catenacci. “Quello vuole solo incassare di più!” “Quello deve essere Chiamparino” penso. Vorrei controbattere, ma proprio non me la sento: non ho difficoltà a immaginarmi il sindaco di Torino incollato alla poltrona a scervellarsi su come garantire ai suoi cittadini aria pulita e libertà dall’inquinamento. L’intento è davvero lodevole, come è encomiabile la sua preoccupazione per l’ambiente. Il riassetto delle casse del comu