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Visualizzazione dei post da febbraio, 2008

In progress

Scelgo il 29 febbraio per riesumarmi dal silenzio. Posso dire che in questo periodo scrivo molto ma concludo poco. Se da un lato le pratiche amministrative mi sommergono, il poco tempo libero viene sottratto da chi, per un motivo o per l’altro, viene a chiedere una lettera, un discorso, una traccia, un pensiero, una risposta, un’invettiva, il tutto confezionato con il giusto stile, che ben si sposi con le caratteristiche del richiedente, e i giusti tempi, visto che tutti, ma proprio tutti, hanno una fretta dell’accidente, manco avessero la Nera Signora alle costole. C’è chi si lamenta, chi mette le mani avanti, chi fa un passo indietro, chi lancia avvertimenti o velate minacce, chi si mostra titubante, chi non è stato ben compreso, chi non ha compreso gli altri, chi non comprende del tutto. Un guazzabuglio di voci che pretendono di essere tradotte in segni e trasportate sulla carta, fissate e rese immortali. Per quanto ne valga la pena, ovviamente. E pensare che non sono ancora arrivat

Nanni Moretti - Caos Calmo

Il battage pubblicitario che ha preceduto l’uscita di Caos Calmo è stato, per certi versi, molto simile a quello montato per Il caimano . E, anche in questo caso, non posso che commentare tanto rumore per nulla . Se nel caso precedente il rumore accompagnava un film piuttosto mediocre, ed era basato sui risvolti politici della sceneggiatura, l’ultima fatica di Moretti si presenta invece come una pellicola davvero riuscita. Per settimane, se non per mesi, abbiamo sentito parlare della fantasmagorica e scandalosa scena di sesso che sembrava riempire e giustificare tutto il film. Durante l’intera visione mi sono chiesto quando, finalmente, sarebbe arrivata. Finalmente, non perché fossi così ansioso di vederla, quanto perché non vedevo l’ora di lasciarmela alle spalle. Non ne potevo più di sentire tante Maria Goretti stracciarsi le vesti per quattro minuti (corrispondenti a quattordici pagine del libro) di sesso. Me le sono immaginate prendere il tè in compagnia delle amiche, e rivolgersi

Sui mezzi pubblici – le primarie, Cabrini e il sorriso

“Queste primarie americane mi hanno davvero stufato” dice il Ragioner Catenacci chiudendo con rabbia Il Secolo d’Italia. “Devono scegliere tra una donna e uno che non è nemmeno del tutto bianco!” spiega indignato. Nessuno risponde. Silenzio. Forse questa volta l’ha detta proprio grossa, o più probabilmente l’argomento non è così appetitoso quanto le nozze di Sarkozy e Carla Bruni. In effetti, da Clinton in poi, la politica americana ha perso mordente. Almeno ai tempi del Buon Bill ci si divertiva con gli scandali sessuali tutti sigari e stagiste. Adesso, se qualcuno parla della presunta relazione tra Hillary e la sua segretaria, è solo per dire che, in fatto di donne, la Clinton ha gusti migliori rispetto a suo marito. “Anch’io volevo andare a votare alle primarie” dice Precaria. Non riesco a distinguere bene le parole perché le mastica insieme al chewingun. “…Gnchio…ndare…votae…alleprimar…” è tutto quel che mi arriva alle orecchie. “E non sei andata?” chiede la Signora in Fucsia. “Sì”

Quanti problemi

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Dai pennelli di Kaneda (e dalla penna del sottoscritto) ecco una nuova vignetta pubblicata sul blog Due cuori e una gatta . Invito tutti a seguire le avventure di Lui, Lei e (soprattutto) della Gatta: sono veramente deliziose! Nel frattempo godetevi questa vignetta inedita sul linguaggio della gatta. Lei: Il linguaggio umano è così complesso… La gatta: Miao Lui (mentre le porta i croccantini): Ti porto subito i croccantini. Lei: …usiamo tantissime parole… La gatta: Miao Lui (mentre la accarezza): Vuoi le coccole, eh? Lei: …ma anche il tono di voce influisce sul significato di ciò che vogliamo dire. La gatta: Miao Lui (mentre la mette sul cuscino): Ecco il tuo cuscino. Lei: Invece i gatti dicono sempre e solo Miao. La gatta: Ma ci facciamo capire benissimo.

Antonio Caprarica (2)

Prima o poi doveva succedere. C'è sempre una prima volta. Ebbene sì, dopo un milione di lettere spedite e ingorate, finalmente qualcuno ha risposto. E mi fa molto piacere che sia capitato proprio con il Direttore di Radio2, Antonio Caprarica, uomo di rara intelligenza e arguzia (di suo, non solo perchè mi ha risposto, ovviamente). E allora, dopo la lettera pubblicata su questo blog qualche giorno fa , ecco la mail che ho trovato nella mia casella. Gentile Signor Borla La ringrazio sinceramente per l'apprezzamento e la stima che manifesta nei miei confronti (e verso le mie fatiche letterarie...). Trovo particolarmente gustose le Sue aggiunte alle mie notazioni circa le "stranezze" dei nostri vicini. E solo la mia passione verso la baguette croccante mi ha spinto a tacere le singolari abitudini igieniche che la circondano. Naturalmente ha ragione: non c'è limite alle "eccentricità" -per così dire- di tutti i popoli. Italiani inclusi. E infatti al momento s

Al cinema, in coda

Sono andato a vedere “Sogni e delitti” di Woody Allen. Era obbligatorio. Non c’è mai stata possibilità di astenersi, anche se i critici dicono che non sia la pellicola più riuscita del Grande Maestro. E in effetti in parte hanno ragione: ok, non ha la genialità di Match Point, non fa per niente ridere, anzi, è una tragedia senza speranza di redenzione, priva anche della più piccola battutina di spirito. Però è Woody Allen: ben scritto, splendidamente diretto, imperdibile per principio. Per un resoconto più ampio della mia sortita vi rimando a questo articolo che verrà pubblicato tra una quindicina di giorni su un periodico della provincia di Torino. Ci sono però un sacco di domande che voglio condividere con voi, tanto per trovare una risposta: Nella multisala in cui sono andato, sui bicchieri stipati di popcorn c’è l’immagine (il logo ) della Gorgone stampata sopra. Anche un logo può pietrificare? Perché i popcorn del cinema costano più o meno come il biglietto di ingresso? Sono scop