Privacy e giustizia

No, non sono molto interessato al dibattito tra quelli che sostengono che i magistrati siano schierati politicamente e quelli che pensano che siano gli altri a essere ladri e farabutti. Da dopo Tangentopoli la frattura tra politica e magistratura è insanabile. Punto. Speriamo in tempi migliori.
Lasciamo i discorsi di principio e torniamo al nostro quotidiano. Mi stupiscono alcune decisioni di corti e autorità che costellano o affiancano il nostro sistema giudiziario. La prima notizia è di qualche giorno fa:
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/02/18/5403903
Se hai solo tredici anni ma sei già stata con qualcuno, e il tuo patrigno ti violenta… be’, insomma, non puoi lamentarti dicendo che lui sia poi così colpevole. E’ un po’ colpevole, ma ha un sacco di attenuanti. Vorrete mica dirmi che tutte le tredicenni violentate hanno gli stessi diritti, vero? No, lo sanno tutti: siamo quasi tutti uguali. Poi, dipende da caso a caso.
Per dare un giudizio bisognerebbe però leggere gli atti, capire, approfondire… e allora lasciamo perdere e passiamo ad altro, magari a una cosa amena come questa decisione di un’autority tanto attiva quanto inutile come il Garante della Privacy. Va bene, non sono veri e propri giudici, ma rappresentano uno splendido esempio di macchinosità all’italiana.
http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1230017
Il Garante decreta che controllare i siti internet visitati con il computer dell’ufficio da un dipendente durante l’orario di lavoro comporta una violazione della sua privacy. Perché? Perché in questo modo il datore di lavoro viene in possesso di “informazioni di carattere sensibile idonee a rivelare, in particolare, (…) gusti e tendenze sessuali, posto che numerosi file fanno riferimento a siti Internet a contenuto pornografico.”
E’ un film di fantascienza vero? Oppure il Garante sta facendo concorrenza a Zelig e si è dato alle freddure talmente fredde che non fanno ridere nessuno? Se il mio collega si attacca a un sito di pedofili… non c’è privacy che tenga! Non solo fa uso improprio delle attrezzature (che sono fatti tra lui e il suo capo e che a me poco interessano) ma, soprattutto, tiene un comportamento che deve essere punito dalla giustizia. No, guai mai: c’è la privacy a difenderlo! Scopri i suoi gusti sessuali. Tabù, tabù!
Come dicevano i Metallica? Justice is lost, Justice is raped… Justice is done.

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