Notizie su internet

In un recente show portato in giro per teatri e palasport Beppe Grillo consiglia di cercare le notizie su internet. Secondo il comico, promosso a libero pensatore o addirittura a guru dal suo stuolo di fans sfegatati, non bisogna infatti fidarsi di quello che ci propinano giornali e televisione: dietro ogni presentatore, ogni immagine video, ogni goccia di inchiostro stampato c’è una possibile mistificazione.
Fino a qualche anno fa avremmo potuto rispondere che le persone normali non sono in possesso dei mezzi per difendersi e che quindi non ci resta che adattarci controvoglia sperando di riuscire a mantenere un minimo di capacità di pensare con la nostra testa. Grillo non è tuttavia di questa opinione. Oggi, sostiene, ci sono i mezzi per risalite alla fonte: basta trasformarsi in salmoni dell’informazione.
Un tiggì parla di un attentato e ipotizza cause ed effetti? E voi andate a verificare che le cose si siano svolte proprio nel modo che viene presentato. Leggete le agenzie stampa, magari quelle internazionali, consultate i giornali e le riviste on line, cercate sui blog. Risalite senza indugi la corrente delle notizie.
In questo processo di ricerca mi assale un dubbio: visto che siamo seppelliti dalla cultura del sospetto… chi mi garantisce sull’attendibilità delle agenzie di stampa? Perché non dovrebbero essere addomesticate esattamente come il resto del sistema dell’informazione? Potrei dire lo stesso per le riviste, i giornali, i blog disseminati in rete. Ma sorvoliamo per un istante su questo aspetto.
Ho passato un bel po’ di tempo a cercare su internet la verità rivelata. Ok, ci sono i commenti su tutto ciò che capita nel mondo, varie retrospettive critiche sui fatti degli ultimi anni, le news di due secondi fa (in questo ritmo frenetico l’ultima ora è ormai ampiamente sorpassata). Naturalmente trovo i retroscena e addirittura i retroscena dei retroscena. Però ci sono anche un sacco di altre cose che attraggono la mia attenzione. Volete qualche esempio?
Il sito di Tiscali (http://spettacoli.tiscali.it/articoli/06/02/24/jenny_sexy_collaudo.html) mi informa che Jenny Mc Carthy, una pin up che ha strappato a Pamela Anderson la palma di fanciulla più cliccata del web, ha dichiarato "cerco collaudatori per il mio seno nuovo." I maschietti saranno subito lì a dire “Io! Io! Io! Io!” e non si chiederanno nemmeno per quale motivo un seno necessiti di essere collaudato. Il sito del Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/02_Febbraio/07/uovo.shtml) ci propone un interessante metodo per cucinare le uova con il telefonino, tanto per mettere una nuova e autorevole tessera nel mosaico “ma i cellulari fanno veramente male?”. Per fortuna, nel riprendere la notizia da una rivista satirica inglese, il Corriere mette in guardia i lettori con un enigmatico sottotitolo “bufala o realtà?” Il TgCom (http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo273626.shtml) non vuole essere da meno e scala le vette della classifica con il caso della professoressa di Fano licenziata perché mamme e colleghe non volevano un’insegnante di religione così avvenente. Oh, l’invidia fa un sacco male!
Sono andato avanti così, a cercare nello stupidario del web passando da una stranezza all’altra… e sapete cosa mi è successo? Ho smesso di leggere le notizie importanti e sono diventato un patito dell’informazione trash. Chi c’è dietro un attentato? Chi muove i fili del prezzo del greggio? Quale piega prenderà il rapporto tra occidente e islam? A ben pensarci sono tutte cose che passano in cavalleria rispetto alla ragazza fermata nell’aeroporto di Atene perché i poliziotti hanno scambiato per una cintura esplosiva la sua cintura di castità o alla compagnia telefonica indiana che ha dotato i risciò di telefoni cellulari. Sono solo alcuni esempi di quello che, dopo un overdose di notizie più consuete, oggi considero degno di nota.
Sì, come accade per l’informazione tradizionale, nessuno mi può garantire che anche queste notizie siano davvero genuine. Però, da un certo punto di vista, sono decisamente più interessanti. E poi nessuno ha mai detto che la via verso la conoscenza non sia disseminata di trabocchetti e pericoli.

Commenti

Anonimo ha detto…
attenzione a beppe grillo. purtroppo vorrebbe diventare un guru delle nuove tecnologie senza esserne assolutamente un esperto.
su internet di informazione ce n'è troppa. tant'è che ce n'è tantissima poco attendibile, ed una discreta quantità di falsa. chi ha presente ad esempio indymedia sa di cosa sto parlando.
basta fare un giro su qualche sito davvero attendibile (attivissimo.net) per comprendere facilmente di quanto sia pericoloso fare affidamento alla cieca su ciò che si trova sul web. le bufale online hanno di solito il sopravvento...
quindi è corretto credere di poter confrontare ciò che ci propinano i mass media con l'informazione di prima mano che si può raccogliere sul web, ma solo a patto di saper scegliere i siti adatti per farlo. perchè è strapieno (STRApieno) di siti poco attendibili che danno moltissime notizie false spacciandole per vere.
grillo non fa altro che tirare l'acqua al suo mulino...
Andrea Borla ha detto…
Ovviamente Grillo estremizza la realtà, un po' per far colpo sul suo pubblico, un po' per far ridere.
Credo che internet sia una buona fonte di informazioni, anche se di dati ce ne sono troppi e spesso troppo confusi. La verità, in questo caso, non sta nel mezzo: l'infinito marasma instilla nella mente del lettore/navigatore il dubbio che la verità sia sempre altrove. La politica, o meglio la politica/spettacolo, ha molto da insegnare in questo campo.
Per tornare alle notizie buffe, fino a qualche anno fa avevo una fonte certificata e garantita: il sito http://www.trash.it, che non aveva remore nel definirsi "testata giornalistica di notizie spazzatura" e che disgraziatamente ha chiuso. Una cosa è però rimasta: la frase di apertura del sito.

«Trovo sempre interessanti le notizie di cose che non sono avvenute perché, come sappiamo, vi sono fatti noti conosciuti. Ci sono cose che sappiamo di sapere. Ma sappiamo anche che ci sono fatti noti sconosciuti. Inoltre sappiamo che ci sono cose che non sappiamo. Ma ci sono anche fatti ignoti sconosciuti - che sono le cose che non sappiamo di non sapere»

Donald Rumsfeld,
segretario alla Difesa Usa,
conferenza stampa sull'Iraq,
Premio Stai zitto 2003

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