Barbara Palombelli

Giusto una settimana fa, a Ventotto Minuti, la trasmissione radiofonica condotta da Barbara Palombelli, era ospite William Facchinetti Kerdudo. Ok, ammetto che il nome non dice molto, almeno per il momento. Spero tanto per William che tra qualche anno, sentendolo nominare tutti dicano “Ah, sì, William! Quello che ha scritto…”
Il tema della trasmissione erano le problematiche di quei giovani che un bel giorno si trovano come per magia un manoscritto nel cassetto e decidono di cercarsi un editore. William ha scritto alla Palombelli denunciando le difficoltà, le vessazioni, i silenzi che costellano la vita di un G.A.S.F. E la Palombelli gli ha gentilmente offerto l’accesso a un palcoscenico come quello di Radio Rai per poter gridare ai quattro venti la sua indignazione.
Bene. Sono contento per lui. Qualcosa però, almeno nel meccanismo, mi sfugge. E allora vuoi non scrivere alla Rutella per metterla al corrente delle mie perplessità?

Gent.ma Sig.ra Palombelli,

ho ascoltato con vivo interesse la trasmissione odierna di Ventotto Minuti, durante la quale è stato presentato il caso di William, scrittore in cerca di una casa editrice. I problemi di quelli che io definisco Giovani Aspiranti Scrittori Famosi (G.A.S.F.) arrivano di rado all'attenzione del grande pubblico e ogni occasione per portarli alla ribalta non può che essere benvenuta. Per questo non posso che ringraziarla di cuore e complimentarmi per ciò che ha voluto fare a sostegno della categoria.

Nel mio piccolo, facendo parte del variegato mondo dei G.A.S.F., ho collezionato un bel po' di rifiuti, molte richieste di soldi per accedere alla pubblicazioni, ho conosciuto tipografie travestite da case editrici e agenti letterari interessati solo a riempire le proprie tasche. Poi, per fortuna, è arrivato anche qualche assenso e ho potuto pubblicare il mio primo romanzo senza dover sborsare una lira. Mi rendo conto di essere un mezzo miracolato: non capita a molti, oggigiorno.

Potrei citarle decine di esempi di trattamenti simili a quelli descritti da William (…)

Un solo rammarico: quando, ormai un annetto fa, mi sono rivolto a lei con un analogo problema non ho ricevuto risposta. Forse è a causa del mio continuo dilungarmi mentre scrivo, e in quell'occasione esagerai spedendole addirittura un manoscritto via mail. La sintesi è proprio la dote che lei indica come fondamentale per essere presi minimamente in considerazione in un mondo che va sempre più di fretta. Io non la possiedo e non ho difficoltà ad ammetterlo. Mea culpa.

Vorrei tuttavia allontare il rischio che questa mia considerazione venga fraintesa: non è l'invidia a spingermi a scriverle per farle notare sue presunte mancanze, o per dire "perchè William sì e io no". Non è importante chi viene preso a esempio di una situazione di disagio, ma che il disagio venga alla luce. Il fine e non i mezzi, insomma.

L'augurio che faccio a William? Di trovare una casa editrice disposta a pubblicare i suoi romanzi. Se succederà sarà sicuramente per questioni di merito e grazie alla validità dei suoi scritti. Ma forse la "raccomandazione" (lo dico in senso buono) che ha ottenuto oggi lo aiuterà a essere preso maggiormente in considerazione.

Converrà tuttavia che il meccanismo mette un po' tristezza. William meritava attenzione già in precedenza, e il valore dei suoi romanzi non è cambiato da ieri a oggi. Ma oggi è aumentata la sua visibilità. E' questo il plusvalore che dobbiamo ricercare?

Mi permetta di concludere con una digressione. In Ventotto Minuti, molto spesso, si presentano libri. Nella maggioranza dei casi si tratta di volumi stampati e distribuiti dalle grandi case editrici, probabilmente quelle che in questi anni non hanno preso in considerazione quelli come William e me. Forse potrebbe dedicare uno spazio maggiore agli editori di minori dimensioni, quelli più alla portata di noi G.A.S.F.

(…)La ringrazio per l'attenzione e, scusandomi per la scarsa sintesi, le esprimo i più sinceri complimenti per la trasmissione da lei condotta.

Commenti

Anonimo ha detto…
che dire?
aspetto con ansia il seguito della storia...facci sapere se ti risponde (lei a me è simpatica...)
Andrea Borla ha detto…
Figurati se mi risponderà! Non ci credo nemmeno se trovo la mail nella casella "posta in arrivo".

Con i personaggi conosciuti è così. Da un lato non gradiscono le critiche, soprattutto quelle di fondo. Dall'altro mi verrebbe da dire che è la lotta di Davide contro Golia. Ma forse è esagerato. Forse siamo solo considerati alla stregua dei moscerini: addirittura troppo piccoli per essere fastidiosi.

Comunque anche a me, a volte, lei mi è simpatica.

Nel frattempo mi ha risposto William: manco a dirlo, subito dopo la trasmissione, si è trovato la casella piena di mail di case editrici, le stesse che fino al giorno prima l'avevano ignorato...
Anonimo ha detto…
La palombelli!!...Cari amici non si può girare intorno ad uno/a degli esponenti della "Casta" per avere un minimo di visibilità.
Io ho erroneamente qualche volta guardato il programma Post@ della Palombelli...scandaloso:
Faceva una bella propaganda pubblicitaria a due poveri sedicenti artisti che avevano messo in colonna 20 cassette da mercato legate da un fil di ferro definendo quella ,permettete l'eufemismo, cagata di colonna un' opera di arte moderna.
La psicolabile impasticcata ed esaurita ha anche detto che il problema reale è che a milano non ci sono opere del genere e che dovrebbero esservene di più.
A quel punto non ho resistito a spedirle via email una photo della mia opera d'arte (una cacca lunga marrone e fumante appena da me sfornata).
Non ci crederete ma Lei o la sua Redazione hanno risposto all'email elogiandomi per l'educazione e schifando la mia opera che sono certo era vera arte in confronto alle cassette da mercato esposte a Milano che lei ha tanto elogiato.

Cordiali Saluti a tutti:
Carlo Millenove
William Facchinetti Kerdudo ha detto…
Ciao Andrea,

curiosavo su google avendo inserito il mio nome nella ricerca e mi sono trovato citato nel tuo blog.

Sono William Facchinetti Kerdudo, lo scrittore invitato dalla Palombelli alla trasmissione radio.

Tra le centinaia di persone che le scrivevano non so perchè abbia scelto me. Non conosco persone importanti, non sono raccomandato. E' stata semplicemente fortuna o, come si suol dire 'trovarsi nel posto giusto al momento giusto'.

Ricordo che mi presentavo come giovane autore. Alcune premi vinti, racconti e romanzi nel cassetto, ma chiusura totale da parte dell'editoria.

Effettivamente subito dopo la messa in onda dell'intervista, sono stato contattato da case editrice, ma è stata una bolla di sapone che è esplosa subito. Mi hanno chiesto il manoscritto del mio romanzo, ma alla fine.. non sono stato pubblicato da nessuno.

Sono una persona testarda. Ci sono rimasto male, ma non mi sono abbattuto. E' trascorso un altro anno durante il quale ho ripreso a scrivere ed ho finalmente trovato la mia via.

Appassionato di misteri, ho fuso la mia capacità narrativa ad una guida turistica.

Ho realizzato una guida ai misteri del lago maggiore e.. sono stato pubblicato!

Una piccola casa editrice (Macchione Editore), ma questo mi ha dato finalmente visibilità.

Ho scritto una seconda guida, molto più corposa ed articolata, sui Misteri di Milano e la prestigiosa casa editrice POLARIS ha voluto credere in me.

La guida, dal titolo 'MILANO, misteri e itinerari insoliti tra realtà e leggenda', uscita a maggio di quest'anno, è stato un successo editoriale.

Ora pubblicherò altre quattro guide per la medesima casa editrice e nel 2010, il mio primo romanzo!

Insomma, non so se l'intervista con la Palombelli sia stata utile o meno, sicuramente è stata parte di un mio percorso che mi ha portato, continuando a credere in ciò che facevo, a realizzare il mio sogno..

Per chiunque voglia conoscermi meglio, mi trovate su facebook sotto 'william facchinetti kerdudo'

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