Donne, uomini e feste

Ieri commentavo sul blog di Betty, in un post dedicato alle riunioni di famiglia. Un commento tira l'altro e mi è venuto questo pezzo. Buone feste, in anticipo, ovviamente!
Gli esseri umani sono tutti uguali, uomini, donne, bambini, ma anche bambini maschi e bambini femmine. Tutti uguali, lo dicono le scritture. Poi arrivano le feste e qualcuno, per un motivo che non è dato conoscere, decide che ci si debba ritrovare tutti in una stanza a festeggiare. A quel punto i più attenti cominciano a percepire alcune lievi differenze tra i diversi soggetti. La prima che salta agli occhi è che le donne e i bambini (maschi e femmine) fanno capannello occupando la maggior parte della stanza, mentre gli uomini si relegano in un angolo a bere e mangiare.
I bambini urlano; le donne parlano sempre più forte perché non si sentono una con l'altra; poi smettono di ascoltarsi e parlano ognuna per i fatti propri. Gli uomini, nel frattempo, mangiano e bevono in silenzio.
I bambini e le donne scartano i regali e, a prescindere dal loro contenuto, accompagnano ogni pacco con un "oooooohhhhhh!!!!!" di giubilo e tripudio; poi ricominciano a parlare a tutto spiano, tutte assieme e a tutto volume. Gli uomini si limitano a rispondere "mm, bello" quando scoprono di aver ricevuto una cravatta viola o un paio di calzini corti.
Con meticolosità da orafo e precisione da chirurgo le donne cercano di non rovinare la carta dei pacchi e si producono in mille acrobazie per fare le cose per benino: non vogliono rischiare di non poterli riutilizzare il prossimo anno. Gli uomini scartano i pacchi con le mani unte di panettone, lasciano cadere a terra la carta irrimediabilmente rovinata e riprendono in mano il bicchiere.
Le donne fanno commenti l'una sui regali dell'altra: non so se è per gelosia o per dare un contentino a tutte, anche a quelle cha hanno ricevuto un vasetto di crema anticellulite o una maschera per il viso “ideale per le pelli sciupate”. L'attenzione degli uomini è limitata ai discorsi sul cibo; poi qualcuno fa un commento di politica, poi di sport, poi si ricomincia a mangiare. Regali? Mm? Mi passi un'altra fetta di panettone?
A mezzanotte tutti fanno il brindisi. Per le donne è il primo bicchiere della serata: lo sorseggiano, lo gustano, lasciano sul cristallo i segni del rossetto, poi tornano a vociare. Gli uomini bevono ormai per inerzia: i contorni degli oggetti e delle persone sono sfumati, le risate facili e fragorose, la temperatura decisamente alta.
Le donne si baciano e si salutano promettendo di ritrovarsi presto, perché è un peccato farlo solo poche volte l'anno, e ancor meno solo a Natale. "Stai bene", "Anche tu", "Salutami Tizio", "Ah, a proposito di Tizio! Forse non sai che..." e ricominciano a parlare. Gli uomini si stringono la mano più che altro per trovare un appiglio ed evitare di ondeggiare pericolosamente.
Le donne parlano per tutto il tratto in macchina fino a casa: commentano la serata, le persone, riportano i pettegolezzi, si lamentano perché gli uomini non partecipano attivamente alla festa. Gli uomini sentono un vago ma fastidioso brusio di sottofondo di cui non riescono a focalizzare l'origine.
Una volta arrivati a casa le donne ripongono i regali, li ambientano, mettono in un cassetto la carta da pacchi ben piegata. E i fiocchetti? Ovviamente anche quelli! Poi vanno in bagno e si preparano per la notte. Gli uomini dormono già da più di un'ora, il più delle volte ancora vestiti.
Le donne si svegliano la mattina dopo e ripercorrono nei ricordi la splendida serata. Ma i ricordi non sono sufficienti: vuoi non fare lo stesso anche nelle parole? Gli uomini guardano vacui di fronte a sé cercando di vincere la battaglia contro il mal di testa, il mal di stomaco, il senso di vertigine, la stanchezza.
Le donne tornano a guardare i regali ricevuti la sera precedente, parlano di quelli delle altre signore, spietanzano controvoglia perché si mangia sempre troppo... poi il colesterolo... e la linea, soprattutto. Ancora muti e frastornati gli uomini mandano giù un boccone dietro l'altro convinti che per superare la spossatezza bisogni dare al corpo un po' di carburante.
Gli esseri umani sono tutti uguali, maschi, femmine, bambini maschi e bambini femmine. Tutti uguali, lo dicono le scritture. Forse, però, le scritture non contemplano le feste natalizie. Non sono sicuro se sia un bene o un male.

Commenti

Patty ha detto…
Che carine queste descrizioni di riunioni familiari... io mi sento un po' estranea perchè non ne ho mai preso parte (che famiglia particolare che ho) e quelle rarissime volte che mi capita (tipo compleanni di figli di amiche) sono comunque un'osservatrice esterna... contenta di esserlo!
Andrea Borla ha detto…
Io peggio: sto in un angolo e mangio.

...tondo...
Anonimo ha detto…
v. commento al post precedente...
è proprio così....
quest'anno io me la scampo...sarò in india dal 23 dicembre!!!!

:-)
Anonimo ha detto…
Grandiosa descrizione di tutto ciò che anch'io vivo ogni Natale. Ovviamente anche la sera del 24 di questo mese si replica! Pronti a fare al parte dell'uomo che mangia, tracanna a due mani tutto ciò che trova e che non vede l'ora arrivi il pranzo del 25..!!! Buone feste a tutti...!
Andrea Borla ha detto…
@La Gatta: India? E io che ho parlato di gente che non fa altro che mangiare...

@Andre: faremo il continuato dal 24 al 25 sera. Sarà veramente un dramma! Sopravviveremo?
Betty ha detto…
Concordo con Patty. Anche se a volte, più che osservare, prego di non sentire troppe cazzate. Mi piace bere, ma poi le cazzate le dico io.

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