Gianrico Carofiglio

Una sera di (tanto) tempo fa. Televisione. Daria Bignardi già in epoca post grande Fratello. Interviste barbariche. Salotto.
Gianrico Carofiglio è un magistrato e, a tempo perso, fa lo scrittore. Il suo personaggio è un avvocato, e tanto basta per farlo definire da Sellerio il nuovo Camilleri.
Scena prima.
La Bignardi fa una domanda che nessuno si aspetta e che mai altro intervistatore ha fatto al suo ospite-scrittore: “Ma il libro è autobiografico?”
Lui risponde che all’inizio diceva di no, ma che poi ha scoperto che il suo personaggio riscuote molto successo tra le donne, così ha cominciato a dire che sì, è tutto vero.
Ma dove ho già sentito queste parole? Mm, forse durante le mie presentazioni.
“Ma In prima persona è autobiografico?”
“Visto che il protagonista ha tre donne, di cui due bellissime e una intrigante… mi avete scoperto: è tutto vero!”
Ammetto che per questa risposta mi sono ispirato a Sean Connery quando ha detto “faccio l’attore perché è l’unico mestiere che mi dà la possibilità di baciare donne bellissime.”
(Parentesi: spero che non mi tirino fuori la storia dell’autobiografia anche con Rethor&Lithil. No, non sono un mago, non sono un elfo e nemmeno un morto vivente. Mi auguro che almeno questo sia chiaro a tutti.)
Scena seconda.
La mamma di Carofiglio (omen nomen) è una scrittrice.
“Quando faccio una presentazione dico comprate il libro almeno per mia madre!
Ho una frase simile nel repertorio: “comprare il libro: contribuite al pagamento della prossima del mia mutuo.”
Una su mia madre? Troppe. Una volta ho detto che mi scusavo per la foto alla Wilbur Smith che c’è dietro la copertina di In prima persona, che tra l’altro è anche quella in alto nella pagina del blog. “Quando arriverò davanti al Padre Eterno Lui mi elencherà i miei peccati. Hai messo una foto alla Wilbur Smith sulla quarta di copertina! mi accuserà!”
Una voce dal fondo della sala: “Non ti accuserà solo di quello!”
Oh, era mia madre!
Sempre gentile, mi raccomando.

Commenti

Anonimo ha detto…
io carofiglio l'ho letto...perchè è barese, come mio marito...
sulla fiducia ho comprato i primi due dell'avvocato e poi "il passato è una terra straniera", altro filone..
che dire, "Il passato è una terra straniera" è un po' tipo la sceneggiature de "la capa gira", per chi lo ha visto...
violenza barese metropolitana, una bari notturna e underground, violenta e arrabbiata di notte e di gionro una buona borghesia benpensante...

quelli dell'avvocato...no, lo ammetto non mi sono piaciuti nem-me-no-un-po'!!!
non me ne voglia la mamma dell'autore, ma li ho trovati banali, superficiali (avvocato figo, separato, solitario, ma non troppo, buono q.b., con vicina megafiga nel palazzo con passato problematico...cene da single a due con calici di vino e musica jazz un po' sex and the city...bari violenta, q.b., problemi del sud per non dimenticarci che siamo al sud, alba e tramonto sul mare che fa tanto vita interiore...

insomma, li ho trovati un po' banalotti (non me ne abbia l'autore nè la sua mamma, la mia vuol essere una critica costruttiva), scritti scimmiottando camilleri (manca solo la macchietta barese...), scritti per realizzarne un film per la tv per la serata del lunedì di raiuno...
ho beccato anche un paio di congiuntivi un po'...fantasiosi...e un'espressione pseudodialettale a sproposito...

un mio amico scrittore mi diceva che il suo editore vuole i gialli...e non fa che chiedere i gialli...che ora la gente vuole i gialli...

non lo so, io continuo a preferire le storie, ben scritte, ben raccontate, non banali...
non voglio dire "così ero capace anceh io", perchè probabilmente non lo sono, al massimo riesco a scrivere un blog...

però, da che gli avevo dato fiducia comrpando insieme tre-libri-tre!!! beh, l'ultimo l'ho lasciato dov'era...preferendo l'ennesimo montalbano....

(scusa il lungo intervento, mi sono lasciata prendere...le dita)
Anonimo ha detto…
p.s. LE CINQUE COSE CHE GLI ALTRI NON SANNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Andrea Borla ha detto…
un mio amico scrittore mi diceva che il suo editore vuole i gialli...e non fa che chiedere i gialli...che ora la gente vuole i gialli...

Loriano Macchiavelli interrogato da un suo personaggio:
"Cosa fai nella vita?"
"Scrivo per il teatro."
"E ci vivi?"
"No, non interessa."
"E poi?"
"Scrivo gialli."
"E ci vivi?"
"Sì, quelli interessano."

(Le cinque cose le ho scritte nell'altro post. Una mi è venuta in mente da poco: quando chiedo qualcosa a Nostro Signore è sempre il silenzio.)

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