Baricco e i barbari
Si parla di…
…casualità, pesce ghiaccio, ER, brie, repubblica, cappello, sconnesso, vulgata, farina di castagne, Costantino, vergogna
Poi la chiamano casualità. Proprio l’altra settimana dicevo che sono in attesa, ma non come le donne. E ieri scopro che una mia amica che non vedevo da un po’ (nove mesi?) ha appena partorito. E poi oggi, al telegiornale, hanno dato la grande notizia che tutti attendevamo: il pesce ghiaccio dell’acquario di Genova ha deposto le uova. Stupiti, eh? Non come quando avete scoperto che Abbie, l’infermiera/dottoressa di ER è incinta. O che l’attrice che interpreta Brie in Casalinghe Disperate è in forse per la terza serie: aspetta due gemelli.
Mentre attendo che anche il mio parto si compia (i più informati dicono che il conto alla rovescia è quasi finito) passo il tempo prendendo qualche foglio a caso dal mucchio dei ritagli che tengo rinchiusi in un cassetto. E chi mi viene tra le mani? Baricco. Cosa c’entra col parto? Tutti noi aspiranti scrittori torinesi siamo o dobbiamo sentirci figli di Baricco. E’ una regola ferrea a cui non si può sfuggire. Per il resto non c’entra niente.
Baricco è uno scrittore geniale, una delle poche persone che può scrivere un “libro” sui barbari, pubblicarlo a puntate su La Repubblica, tracciare il filo conduttore con il disegno di una linea di metropolitana, far precedere ogni capitolo da un elenco di parole sconnesse racchiuse dal cappello Si parla di… (e che troveranno sviluppo in un testo altrettanto sconnesso) e che riesce anche essere pagato per fare ciò che a nessun altro scrittore, meno che mai se esordiente o aspirante tale, è o sarà mai concesso.
Detto questo mi risponderete: “solita invidia”, “parla per te”, “si vede comunque la differenza”, ecc. ecc. Ma per una volta vi sbagliate: sono d’accordo con Baricco. (attimo di stupore… trattenete il fiato come per la storia del pesce ghiaccio… ok, rilassatevi.)
Virgoletto. “…L’idea che il mondo dei libri sia attualmente sotto assedio da parte dei barbari è oggi tanto diffusa da essere diventata quasi un luogo comune. Nella sua vulgata, direi che poggia su due pilastri: la gente non legge più; chi fa libri pensa ormai solo al profitto, e l’ottiene.”
Parole illuminanti che nessuno ci aveva mai detto prima. Ma, giustamente, Baricco ci fa notare il paradosso: se fosse vero che nessuno legge, nessun editore guadagnerebbe dei soldi e quindi le case editrici scomparirebbero. E invece…
Invece i libri vivono in quanto generati da un mondo al di fuori della letteratura: libri tratti o da cui è tratto un film, autobiografie di personaggi famosi, vite e azioni reali. “I barbari usano il libro per completare sequenze di senso che sono generate altrove.”
Il mio sogno? Mentre sono qui che attendo, vorrei scoprire cos’è una sequenza di senso o anche solo una vulgata. E, a parte questo, vorrei trovare il mio altrove. Vedere il mio romanzo venduto con un quotidiano, o anche solo pubblicato a puntate come quello di Baricco. Venir distribuito e vendere più copie di un libro fondamentale come “Farina di castagne” di Iva Zanicchi o del libro autobiografico di Costantino. Costantino chi? Su, non fate finta di non saperlo. Non fate come quella mia amica libraia che ha scambiato Costantino per l’imperatore e ha consegnato a una ragazzina di tredici anni un libro sulla storia di Roma. L’aspetto grave? Che si è vergognata per l’errore. La libraia, intendo, non la bambina.
…casualità, pesce ghiaccio, ER, brie, repubblica, cappello, sconnesso, vulgata, farina di castagne, Costantino, vergogna
Poi la chiamano casualità. Proprio l’altra settimana dicevo che sono in attesa, ma non come le donne. E ieri scopro che una mia amica che non vedevo da un po’ (nove mesi?) ha appena partorito. E poi oggi, al telegiornale, hanno dato la grande notizia che tutti attendevamo: il pesce ghiaccio dell’acquario di Genova ha deposto le uova. Stupiti, eh? Non come quando avete scoperto che Abbie, l’infermiera/dottoressa di ER è incinta. O che l’attrice che interpreta Brie in Casalinghe Disperate è in forse per la terza serie: aspetta due gemelli.
Mentre attendo che anche il mio parto si compia (i più informati dicono che il conto alla rovescia è quasi finito) passo il tempo prendendo qualche foglio a caso dal mucchio dei ritagli che tengo rinchiusi in un cassetto. E chi mi viene tra le mani? Baricco. Cosa c’entra col parto? Tutti noi aspiranti scrittori torinesi siamo o dobbiamo sentirci figli di Baricco. E’ una regola ferrea a cui non si può sfuggire. Per il resto non c’entra niente.
Baricco è uno scrittore geniale, una delle poche persone che può scrivere un “libro” sui barbari, pubblicarlo a puntate su La Repubblica, tracciare il filo conduttore con il disegno di una linea di metropolitana, far precedere ogni capitolo da un elenco di parole sconnesse racchiuse dal cappello Si parla di… (e che troveranno sviluppo in un testo altrettanto sconnesso) e che riesce anche essere pagato per fare ciò che a nessun altro scrittore, meno che mai se esordiente o aspirante tale, è o sarà mai concesso.
Detto questo mi risponderete: “solita invidia”, “parla per te”, “si vede comunque la differenza”, ecc. ecc. Ma per una volta vi sbagliate: sono d’accordo con Baricco. (attimo di stupore… trattenete il fiato come per la storia del pesce ghiaccio… ok, rilassatevi.)
Virgoletto. “…L’idea che il mondo dei libri sia attualmente sotto assedio da parte dei barbari è oggi tanto diffusa da essere diventata quasi un luogo comune. Nella sua vulgata, direi che poggia su due pilastri: la gente non legge più; chi fa libri pensa ormai solo al profitto, e l’ottiene.”
Parole illuminanti che nessuno ci aveva mai detto prima. Ma, giustamente, Baricco ci fa notare il paradosso: se fosse vero che nessuno legge, nessun editore guadagnerebbe dei soldi e quindi le case editrici scomparirebbero. E invece…
Invece i libri vivono in quanto generati da un mondo al di fuori della letteratura: libri tratti o da cui è tratto un film, autobiografie di personaggi famosi, vite e azioni reali. “I barbari usano il libro per completare sequenze di senso che sono generate altrove.”
Il mio sogno? Mentre sono qui che attendo, vorrei scoprire cos’è una sequenza di senso o anche solo una vulgata. E, a parte questo, vorrei trovare il mio altrove. Vedere il mio romanzo venduto con un quotidiano, o anche solo pubblicato a puntate come quello di Baricco. Venir distribuito e vendere più copie di un libro fondamentale come “Farina di castagne” di Iva Zanicchi o del libro autobiografico di Costantino. Costantino chi? Su, non fate finta di non saperlo. Non fate come quella mia amica libraia che ha scambiato Costantino per l’imperatore e ha consegnato a una ragazzina di tredici anni un libro sulla storia di Roma. L’aspetto grave? Che si è vergognata per l’errore. La libraia, intendo, non la bambina.
I barbari sono ovunque. Ma i barbari leggono Baricco?
Commenti
Sì, purtroppo, è pieno di illustrazioni. Guardare le figure è alla portata dei suoi fans. Almeno credo.
Come?!? Tu non l'hai comprato? Nemmeno per tua figlia? AAAAAhhhhh!!!!
E' uscito un paio di anni fa. Era in libreria quando è uscito "in prima persona". Non ho mai voluto sapere chi dei due abbia venduto di più. ;)