Catena di libri

Generalmente non mi faccio coinvolgere nelle catene “scrivi i tuoi cinque difetti, i tuoi pregi, i cinque pregi che credi avere ma che per gli altri sono i tuoi peggiori difetti.” Ma questa volta non posso che rispondere alla chiamata della Gatta. I cinque libri più fondamentali della mia vita.
Oh, non è facile. La coperta è troppo, troppo piccola. Libri altrettanto fondamentali non possono che restare fuori: cinque spazi sono davvero pochi. La scelta è dura, ma da qualche parte dovrò pur cominciare. Da dove? Da qualcosa di culturale, un classico, magari, qualcosa che fa molto scrittore impegnato. E invece…
La saga dei Belgariad (e dei Mallorean) di David Eddings. Tra le saghe fantasy ho scelto questa, la prima che ho letto. L’ironia tagliente di Eddings, la sua capacità di descrivere tipi di personaggi, l’ambientazione fantasiosa ma coerente sono alcuni degli elementi che mi hanno fatto innamorare del fantasy, prima di Brooks, prima di Weis&Hickman, prima di Salvatore.
Tutto quello che ha scritto Shakespeare, ma se devo scegliere un testo direi il Macbeth. Shakespeare è il genio allo stato puro. Nessuno, nell’epoca moderna, ha mai eguagliato la sua abilità di scandagliare ogni sfaccettatura della vita e dei rapporti umani, e di rappresentare l’umanità con pennellate precise e puntuali sulla tela della narrazione. In un film di Woody Allen due scrittori chiacchierano seduti al tavolo di un bar. “Immagina di essere davanti a una casa in fiamme” dice uno dei due. “All’interno c’è un bambino di pochi mesi e l’ultima copia di tutte le opere di Shakespeare. Tu puoi salvare solo uno dei due. Cosa fai?” L’altro personaggio pensa qualche secondo prima di rispondere. “Non si può vivere senza Shakespeare” sentenzia.
Labirinti di morte di Philip Dick. La percezione che abbiamo della vita corrisponde alla realtà oggettiva? Quando l’esistenza diventa inutile? Sostituire la fantasia alla realtà è un male? E, tanto per non porsi domande troppo difficili, è possibile creare una religione razionale? Dick non è contemporaneo: è oltre.
Il senso di Smilla per la neve: Peter Hoeg mi ha influenzato per l’alternanza tra narrazione e ragionamenti profondi che rendono i suoi libri non del tutto immediati, ma sicuramente affascinanti e pieni di spunti di ragionamento e meditazione.
In prima persona. No, non è superbia o arroganza. Mettermi vicino a Shakespeare o a Dick? Il mio posto non è nemmeno sotto questi nomi, figuriamoci vicino. Ma l’elenco riguarda i libri fondamentali della mia vita, e quindi non ci può che essere anche il primo che ho scritto, il punto di partenza, la summa di quello che considero essere la scrittura. Tra l’altro, Il Foglio Letterario pubblicherà una nuova edizione del libro nelle prossime settimane.
Infine non posso che continuare la catena. Chiamo in causa…
Alessandro Del Gaudio
Matteo Gambaro
Stella Iasiello
Pink Coffee
Betty
...oltre ovviamente tutti quelli che vogliono spontaneamente partecipare alla catena.

Commenti

Anonimo ha detto…
bene, bravo, 7+!

(bravo che hai nominato pink coffee....la volevo chiamare in causa anche io .....mi incuriosiva la sua lista)
Anonimo ha detto…
Ops, mi vedo chiamata in causa! Bene bene. Provvederò quanto prima a fornire la mia lista di libri :-)))
Anonimo ha detto…
Appena potrò, farò... Intanto sul mio blog c'è un momento di tenerezza, se vuoi...volete passare...:)
Betty ha detto…
ok, preparerò anche la mia lista!

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