Voci da Borgaro…
Appendo sopra la bollatrice un invito per la presentazione di Borgaro rivolto ai miei colleghi d’ufficio. “Villa Tapparelli… presentazione del romanzo Odio.”
La mattina dopo trovo un post-it appiccicato giusto sotto il biglietto.
“Anch’io ti odio, ma non per questo mi metto a scrivere un libro.”
Io: “Amore, passione, odio e morte sono i punti cardinali della vita dell’uomo.”
Dal pubblico: “Parla dell’uomo come essere umano o come maschio?”
Io: “Perché, è diverso?”
Dal pubblico: “Certo. Per le donne c’è anche la maternità.”
È bizzarro come per le donne maternità e amore stiano in due categorie differenti.
Per caratterizzare un personaggio di Odio mi sono ispirato a Francesco Richiadi, un caro amico che ringrazio nella nota della fine del libro. Mi ha sempre stupito la dedizione con cui la sua gatta nera lo guardava saldare per ore e ore nel retro del suo negozio di elettronica.
Io: “Se vieni alla presentazione di Borgaro possiamo fare una scena da Carramba che sorpresa: signori e signori… Francesco Richiardi!”
Lui (ride): “Sarebbe interessante.”
Io: “E lo sarebbe ancor di più se portassi anche la gatta.”
Lui (smette di ridere): “Be’, è difficile.”
Io: “Perché non starebbe ferma per tutta la durata della presentazione?”
Lui (non ride più): “No… perché… insomma… la gatta… è morta.”
Odio: data di pubblicazione venerdì 17 aprile 2007. Animali sulla coscienza al 01 giugno 2007: uno (una gatta nera). Qualcosa mi dice che non sta portando molto bene.
La mattina dopo trovo un post-it appiccicato giusto sotto il biglietto.
“Anch’io ti odio, ma non per questo mi metto a scrivere un libro.”
Io: “Amore, passione, odio e morte sono i punti cardinali della vita dell’uomo.”
Dal pubblico: “Parla dell’uomo come essere umano o come maschio?”
Io: “Perché, è diverso?”
Dal pubblico: “Certo. Per le donne c’è anche la maternità.”
È bizzarro come per le donne maternità e amore stiano in due categorie differenti.
Per caratterizzare un personaggio di Odio mi sono ispirato a Francesco Richiadi, un caro amico che ringrazio nella nota della fine del libro. Mi ha sempre stupito la dedizione con cui la sua gatta nera lo guardava saldare per ore e ore nel retro del suo negozio di elettronica.
Io: “Se vieni alla presentazione di Borgaro possiamo fare una scena da Carramba che sorpresa: signori e signori… Francesco Richiardi!”
Lui (ride): “Sarebbe interessante.”
Io: “E lo sarebbe ancor di più se portassi anche la gatta.”
Lui (smette di ridere): “Be’, è difficile.”
Io: “Perché non starebbe ferma per tutta la durata della presentazione?”
Lui (non ride più): “No… perché… insomma… la gatta… è morta.”
Odio: data di pubblicazione venerdì 17 aprile 2007. Animali sulla coscienza al 01 giugno 2007: uno (una gatta nera). Qualcosa mi dice che non sta portando molto bene.
Commenti
:-)
occhio a come rispondi....io ho due gatti in casa, uno è nero come la pece.........
:-)
Le è andata bene: in Odio c'è un personaggio davvero psicopatico che "adora" i gatti, ma proprio per questo motivo non fanno una bella fine.
Adesso che ci penso... manderò di sicuro una mail all'ex proprietario... Ma un gatto può avere un proprietario? Dubito. Magari un coinquilino a due zampe.
(Di solito sono incline alla facezia. Mi si perdoni questa digressione tristanzuola)
Cordialita', Lorsignori tutti.
Francesco