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Oggi dovrei parlare della due giorni letteraria che ha invaso i portici di Torino nell’ultimo weekend. Dovrei farlo, è la mia città, sono un appassionato lettore prima che un G.A.S.F, dovrei sentirmi partecipe. Eppure non riuscirei mai a nascondere di non averci manco messo piede per un secondo, anzi, di aver preferito fuggire verso Mestre per una visita ai miei nipotini. E allora cambio argomento e parlo di tutt’altro. Forse è meglio così.
Qualche tempo fa (ma dovrei dire quasi due anni) avevo aperto una sezione del mio sito internet dedicata ai commenti dei lettori sui libri e sugli articoli che scrivevo. Ammetto che, chissà per quale strano motivo, nel pubblicarli venivo colto da una sorta mania selettiva: quelli positivi finivano nella pagina mentre quelli negativi… no, non li ho mai cancellati: me li sono tenuti ben stretti e, spesso, li ho anche riletti per capire se avessero davvero ragione.
Del tutto ignara di questa cernita di cui era inconsapevole oggetto, la pagina dei commenti ha, però, pian piano esaurito la sua funzione primaria. Per sapere cosa pensa la gente dei miei romanzi, o anche solo lasciare un parere o un commento, basta collegarsi al blog o leggere le recensioni che appaiono su Internetbookshop. Per questo la pagina è stata obliata, scomparendo dalla barra dei menù del mio sito.
Nonostante questo, continuo a ricevere commenti su questo o quel romanzo. Ed è bello, anche quando le mail sono molto critiche. Ma soprattutto è bello mettere vicini i commenti di questo o quel lettore e scoprire che ogni medaglia ha sempre due facce.
Per uno che proclama “Sono un appassionato di fantasy e ho comprato Rethor&Lithil durante un viaggio in Italia. Il tono del testo è troppo colloquiale e tutte quelle battute sono assolutamente fuori luogo” c’è qualcun altro che pensa esattamente il contrario: “Il fantasy non mi piace per niente. Però, meno male che nel libro ci sono un sacco di battute taglienti…”
Ma anche: “Il difetto di In prima persona è che dentro non c’è nessuna idea…” contro “…In prima persona è un libro onnivoro: dentro c’è materiale per tre romanzi. È complesso perché la vita stessa è complessa.”
“Ti sei reso conto che Odio ha solo quattro personaggi?” (Sì, aggiungo, e anche che uno è l’assassino, quindi le potenziali vittime sono solo tre…) va messa vicino a “Rethor&Lithil ha troppi personaggi: dopo un po’ non si capisce chi fa che cosa” (E allora, aggiungo, non leggete gli ultimi due libri di Valerio Evangelisti, Il collare di fuoco e Il collare spezzato: come Il preludio, anche quelli sono romanzi corali, solo che hanno un totale di mille pagine… e nemmeno l’ombra di un protagonista. Poi, certo, lui è Evangelisti, menter io...).
E potrei continuare, aggiungendo uno sgomento “in Odio, Piero agisce per difendere Franco in un chiaro riferimento all’omosessualità” (chiaro… a chi?), un più sottile “Un nano senza barba? I nani non possono non avere la barba!” (trattandosi di una creatura fantastica, perché non è applicabile la regola base della logica ogni affermazione su una cosa inesistente è vera?), o ancora un definitivo “In prima persona mi è piaciuto moltissimo”, affermazione fatta da una psicologa: che ci abbia trovato materiale di studio?
Nonostante tutto, chi volesse leggere i vecchi commenti può farlo collegandosi a questa pagina. Però vi prego: lasciatene degli altri sul blog. Adoro scoprire cose del tipo “i personaggi di Rethor&Lithil litigano sempre: non vorrei fosse un tratto caratteriale dell’autore”.
Grazie, grazie di tutto. Davvero.

Commenti

Anonimo ha detto…
che dire...quello che la gente pensa di noi ci fa sempre curiosità...
:-)

divertente comunque vedere come la stessa cosa può essere bianca o nera, o può avere letture diverse da quella che noi volevamo imprimergli..

ci sarebbe quasi quasi....da scriverci un libro...
:-)
Andrea Borla ha detto…
E' una sensazione strana: da una parte è bello sapere cosa pensano gli altri, dall'altra il guidizio del pubblico "pesa". Io cerco sempre di prendere tutto con filosofia, giudizi buoni o giudizi cattivi. Quelli negativi, soprattutto se vengono da "addetti ai lavori" sono quelli più difficili di digerire.

Però, a volte, è più forte di me e mi metto a ridere. (In Odio) un amico che ne aiuta un altro si prende dell'omosessuale, o anche i comportamenti troppo rissosi in Rethor&Lithil che dovrebbero servire per capire la mia personalità......... Ma se la seconda affermazione fosse vera, per la propiertà transitiva con la prima... alla fine risulterò omosessuale?!? Misteri dei commenti.
Betty ha detto…
mi fai venire in mente un professore dell'università con il quale mi ero letta buna parte del teatro di Ibsen. la sua interpretazione si appoggiava su teorie freudiane per cui leggeva incesti ovunque e falli ovunque. Ricordo La signora del mare che amava il faro, che ovviamente era simbolo fallico. In quel periodo ero circondata da oggetti, persone e scene... perverse. Io amo i fari ed i paesaggi con essi...sarò ninfomane? Mio marito dice di no. Medaglie.

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