Consigli per la lettura (1)
Non è granché, lo ammetto, ma tra gli hobby che coltivo ce n’è uno particolare: tengo una rubrica di viaggi su una rivista mensile della provincia di Torino. Il titolo che il Direttore ha appioppato alla mia pagina, dal sibillino e multiplo senso, è I viaggi di Andrea Borla, qualcosa che sta a metà tra i letterari viaggi di Gulliver, quelli culturali o vacanzieri che ognuno può sperimentare, la metafora di un percorso segnato o da venire, e le visioni da LSD di sessantottina memoria. Non mi sono potuto ribellare (dopotutto è lui, il Direttore) e non ho nemmeno mai voluto indagare su quale dei quattro significati sia quello che l’ha spinto a scegliere quel titolo.
Visto che l’estate è alle porte, vi consiglio una veloce lettura di qualcuno di questi articoli. Un mio vecchio compagno delle superiori, incontrato una volta per caso, commentò i miei resoconti di viaggi e il mio blog dicendo “Non scrivi cose profonde”. (No, non voleva essere un complimento.) Però… Pirandello sosteneva che l’ironia fosse uno strumento imprescindibile quando si vuole colpire l’attenzione della gente: lo si fa con un sorriso seguito dopo poco da un retrogusto amaro che ci fa pensare e meditare sulla realtà nascosta che ognuno di noi vive. Forse è questa la chiave con cui affrontare quelle pagine. O forse, tanto per non prendersi troppo sul serio, bisogna considerare la lettura solo come uno scanzonato passatempo.
O forse no.
Visto che l’estate è alle porte, vi consiglio una veloce lettura di qualcuno di questi articoli. Un mio vecchio compagno delle superiori, incontrato una volta per caso, commentò i miei resoconti di viaggi e il mio blog dicendo “Non scrivi cose profonde”. (No, non voleva essere un complimento.) Però… Pirandello sosteneva che l’ironia fosse uno strumento imprescindibile quando si vuole colpire l’attenzione della gente: lo si fa con un sorriso seguito dopo poco da un retrogusto amaro che ci fa pensare e meditare sulla realtà nascosta che ognuno di noi vive. Forse è questa la chiave con cui affrontare quelle pagine. O forse, tanto per non prendersi troppo sul serio, bisogna considerare la lettura solo come uno scanzonato passatempo.
O forse no.
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Commenti
Per il mio amico... a tuo rischio, come si dice! ;)
E