Durante la cerimonia dipremiazione del concorso letterario “Racconti Corsari” dell’inizio di febbraio mi sono reso conto che alcuni interventi (tra cui il mio) hanno attinto informazioni e aneddoti dalla rete, e in particolare dalle pagine di Wikipedia . È un percorso quasi naturale, intrapreso da chiunque abbia un dubbio, e reso ancora più immediato dalla diffusione di quella protuberanza del nostro corpo chiamata smartphone. Dovrebbe essere un punto di partenza , nulla più, anche se spesso rappresenta sia l’inizio che la fine del nostro sforzo per appagare la sete di conoscenza: l’esercizio del pensiero critico necessita approfondimenti maggiori rispetto ai risultati di un semplice inserimento di parole chiave su un motore di ricerca o un sito. Sull’utilità di tale processo, tuttavia, non si discute, anche in relazione alla semplicità dell’accesso e alla fruibilità delle informazioni. Sul contenuto, invece, sarebbe il caso di discutere eccome: in passato ho eliminato dall’encic...
Erano anni che avevo un’idea in testa. C’entrava Magritte, il surrealismo e il quadro che rappresenta una pipa e su cui è vergata la frase “questa non è una pipa”. Era un’idea latente, di quelle che rimbalzano da una parete all’altra della scatola cranica ma non prende mai forma. Per un sacco di tempo l’ho portata con me, poi mi sono messo al pc e l’ho trasformata in un racconto. “Bene. Bravo.” Dopo aver riempito nove fogli A4, dopo aver letto e riletto, tagliato, corretto e limato ho stampato il raccontino godendomi un paio di minuti di soddisfazione. Poi mi sono chiesto “a che pro?” Se scrivi un romanzo rischi che non te lo pubblichi nessuno. Ma se scrivi un racconto o una raccolta di racconti sei sicuro di ottenere un solo risultato: più fogli in un cassetto di camera tua. A meno che… …a meno che non li usi per partecipare a un concorso. In questo ambito un racconto può servire a capire come scrive una persona, a valutare la sua capacità di creare ambienti, personaggi, situazioni e ...
Gent.mo Fabio Fazio, dopo aver visto la trasmissione "Che tempo che fa" di domenica 12 novembre mi sono detto "è venuto il momento di scrivergli". No, nulla di grave, o meglio, nulla di irreparabile. Solo che dopo un po'... In Italia ci lamentiamo a ogni occasione del tasso bassissimo di lettori e di libri letti o acquistati. La promozione dei romanzi e dei saggi diventa, quindi, un'occasione per destare l'attenzione di chi prende in mano, quando va bene, un volume all'anno. Per questo motivo ho sempre cercato di non storcere troppo il naso tutte le volte in cui uno degli ospiti della sua trasmissione ha tirato fuori dal cilindro un romanzo appena uscito, a volte trasformato per magia in "un cd appena arrivato nei negozi". Probabilmente è un male necessario, anzi, un male a fin di bene. E allora facciamo come Macchiavelli e accontentiamoci del fine sorvolando sui mezzi. Nonostante i miei sforzi, tuttavia, non riesco a non leggere nell'i...
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