Facebook (4) – Libertà di diffusione

Sin dalla sua nascita internet porta con sé una costante discussione sulla legittimità e sull’opportunità della condivisione di immagini, documenti e file in rete. Dove finisce il diritto individuale e dove comincia quello collettivo di vedere, conoscere ed essere informati?
Anche Facebook non sfugge a questo dualismo. In questo senso il caso di Sasha Naspini (scrittore e membro dell’Underground Book Village) è piuttosto emblematico, come si comprende dal testo del messaggio che mi ha inviato qualche tempo fa.

"Ieri ho condiviso sul mio profilo di faccialibro un breve archivio fotografico che riportava immagini piuttosto forti sulle conseguenze dei bombardamenti a Gaza. Si trattava di circa 60 foto rubate per strada, in cui si potevano vedere gli effetti concreti sui civili, ovvero morti su morti, uomini, donne, bambini. Era un documento crudo, ma vero; la potenza delle immagini è innegabile, indipendentemente dal contesto in cui vengono presentate. Avevo ritenuto opportuno condividerle sul mio profilo per dare un momentaneo stop al cazzeggio farfallone a cui siamo tutti un po' votati qui su Facebook, tanto per cogliere l'occasione per impostare un piccolo angolo di riflessione. Tanto più che le immagini di quell'archivio, non circolano normalmente nel web. Ma abracadabra: stamani apro il mio profilo e... tutto cancellato: album, commenti eccetera. Sul momento mi sono detto che si trattava di un errore di caricamento della pagina, così sono andato a vedere sui profili dei miei amici, che avevano condiviso lo stesso archivio fotografico con me: niente di niente. Tutti gli album condivisi, rimossi. Ecco, questo è quanto. Viene da pensare che gli amministratori di FB abbiano ritenuto opportuno cancellare quelle immagini, considerandole "pericolose", o semplicemente "controproducenti".

Non entro nel merito della guerra e del comportamento dei due contendenti, a mio parere sbagliato da entrambe le parti. Mi voglio però soffermare sul metodo. Gli amministratori di Facebook eliminano dal network le fotografie delle mamme che allattano i propri figli, ma consentono l’apertura di una pagina su cui campeggia in bella vista la foto di Totò Riina. Ed eliminano testimonianze e documenti crudi sulla realtà della guerra, proprio negli stessi giorni in cui You Tube, un altro veicolo mondiale di informazioni e condivisione, bandisce i video contenenti baci troppo passionali.
Mi sembra che il nostro mondo, sempre più concentrato sull’aspetto virtuale che sulla realtà, abbia perso di vista l’equilibrio e senso della misura. Siamo contemporaneamente bacchettoni e spregiudicati, moralisti e sfrontati, qualunquisti e giudici inflessibili. Cambiamo veste in un attimo, senza soluzione di continuità e senza motivo apparente. Siamo ancor meno stabili delle banderuole sbatacchiate dal vento. Almeno loro sono in balia della natura e non della propria ipocrita incapacità di mantenere una univoca linea di pensiero.

Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao, sono un vecchio amico di Sacha e trovo il tuo blog grazie ad una sua segnalazione...

Che dire, Facebook segue esclusivamente logiche di profitto personale e massima tutela nei *proprî* confronti. Non scordiamoci che gli USA sono la terra delle Class Action usate per tutto e contro tutti, ergo il terrore da parte dei tipi di FB di vedersi un giorno citati da una massa di mamme allattatrici incazzate come jene. Stesso dicasi per le foto oggetto della discussione, prese da fonti disparate e senza attribuzione dl copyright.
In questi casi, aspettarsi "umanità" da un colosso come FB è ...irrealistico, quanto meno.

Più spinoso --al punto di essere sfacciatamente marcio-- è il discorso dei termini di utilizzo del materiale fotografico pubblicato su FB... in pratica, una volta che hai pubblicato una tua foto, loro possono farci ciò che vogliono, anche trarci profitto, senza per questo avere *alcun* obbligo nei confronti dell'autore... Cosa che mi ha spinto ad evitare ogni pubblicità del mio "lavoro" (sono un fotografo semi-professionista).

Grazie per lo spazio!

Ale
Anonimo ha detto…
Ave, Ale.
Per chi non ne avesse avuta l'opportunità, risegnalo qui il link a un articolo del Guardian di un po' di tempo fa... Saltata la prima parte, ci si può fare un'idea della gestione "facebook".
Ciao Andrea!

Ecco il link:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5266
Anonimo ha detto…
Ah, quello sopra sono io.
Sacha
Andrea Borla ha detto…
@Alessandro: Quello che mi lascia più perplesso è il paradosso legato all'autotutela (più che legittima). Pensa alla storia di You Tube e dei baci, o di FB e delle mamme che mettono le PROPRIE foto in rete (e poi di cosa si lamentano?): non c'è corrispondenza tra la "violazione" e la "pena".

(Parentesi sui baci: Un giorno stavo cercando il video di una canzone dei Kiss. Ho inserito la parola chiave e lanciato la ricerca. Ho dovuto attendere un bel po’ prima di ottenere la lista (lunghissima) dei video presenti in rete. La maggior parte erano registrazioni di baci, perlopiù saffici, scambiati da amanti appassionati.)
Betty ha detto…
quale canzone cercavi dei Kiss? Li ascoltavo da ragazzina...
Andrea Borla ha detto…
Cercavo qualcosa da Animalize ma non ero così emozionato dal risultato della ricerca. I Kiss sono orecchiabili e "divertenti" ma io preferisco l'heavy metal più pesante.
Invece, trovare millemila video di baci più o meno saffici mi ha lasciato molto perplesso. Sono più gettonati questi baci rispetto ai Kiss.
Anonimo ha detto…
ma, sospendo ogni forma di giudizio, perchè ci addentreremmo in una discussione sui limiti, discussione che non paice a nessuno perchè suona "censura", che è una parolaccia da non dire...

ma ci sono cose che vanno oltre la decenza e non vedo advevro perchè debbano essere diffuse in nome di una (falsa a mio parere) libertà di espressione...
e parlo ad esempio del video degli sberleffi al ragazzo disabile di qualche tempo fa, parlo anche di certe foto su repubblica.it dei maltrattamenti di un imbecille alla ragazza che "lavorava" come prostituta per lui (il fatto di vivere in un contesto di degrado sociale e civile non ritengo sia una scusante per pubblicare il ciccione pelato che malmenava la poveretta...)

su facebook allo stesos modo ritengo che gruppi di appoggio a criminali, attuali o del passato, inni vari a violenza di ogni tipo non ci dovrebbero essere.

la libertà di espresisone è sacrosanta, ma la libertà di inneggaire al crimine non sta scritta da nessuna parte, così come la libertà di violenza...
"potere" in senso fisico è cosa diversa da "Potere" in senso giuridico / sociale...

:-)

detto questo facebook mi sta scocciando alquanto perchè, come tutti i social network, i forum ecc...è diventato un luogo dove scaglairsi contro chi la pensa in modo diverso, invece che un reale luogo di incontro e scambio di opinioni.
Anonimo ha detto…
Ops, ho premuto invio due volte....cancella pure uno dei due commenti e questo stesso...non lo considererò censura... :P)
Andrea Borla ha detto…
Considerati censurata ;)
Anonimo ha detto…
evvai!!!!!!

:-)

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