Il tema (2)

Tempo fa mi ero divertito a immaginarmi a svolgere, privato dell’innocenza dal tempo e dalla vita, i temi dei bambini delle elementari.
Uno stimolo analogo mi ha assalito durante la lettura del libro di Gigliola Magnetti (“Inaspettatamente Prof” – Neos Edizioni). Alle ragazze di un corso professionale, la Prof.ssa Magnetti ha chiesto di esprimersi su “Chi sei? Cosa vorresti essere? Cosa vorresti fare da grande?”.
Ok, non è un tema da esame di maturità, come quello che oggi stanno svolgendo migliaia di alunni delle superiori.
Alla prima domanda dovrei rispondere che si va a scuola per imparare, ma soprattutto per garantirsi un lavoro che ti dia da mangiare; che il lavoro non è tutto, ma occupa la maggior parte della giornata; che scrivere non è solo questione di ispirazione ma di serenità e di mente ben disposta a esternare i frammenti di vita che abbiamo immagazzinato. Ecco, sono il prodotto di questi inevitabili (o irrimediabili) inconvenienti.
Per la seconda e la terza posso riciclare la definizione di Giovane Aspirante Scrittore Famoso
, anche se il “giovane”, anno dopo anno, dovrebbe venire soppresso per motivi anagrafici e di decenza.
Il problema? Che se facessi copia/incolla di questo post, otterrei un voto molto basso. E non reggerei all’insoddisfazione. E così non diventerei mai quello che vorrei essere.
Vedete quante cose negative possono derivare da un brutto voto?

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