Pater Noster – la finzione narrativa

Uno degli espedienti per rendere meno frammentaria una raccolta di racconti (la cosiddetta cornice) è la ricerca di un filo conduttore che guidi il lettore tappa dopo tappa. Di esempi ce ne sarebbero decine e decine, a partire da Mille e una notte per arrivare al Decameron.
La finzione letteraria vuole questi racconti attribuiti alla penna di Piero Scacchi, il protagonista di Odio e autore di Cerchi, un novello Zeno Cosini che, incarcerato per un omicidio di cui non si è mai pentito, scrive per fornire al suo psicanalista sempre nuovo materiale con cui arricchire la conoscenza della sua mente.
Nell’introduzione (intitolata Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo) Piero viene convocato in segreto da Don Michele, il cappellano del carcere, che gli fa consegnare un santino. Sul retro è riportato il Padre Nostro, con l’indicazione dell’ora dell’appuntamento. Il sacerdote chiede aiuto al detenuto per un innocente che è stato arrestato, che definisce una vittima per cui pregare. Tuttavia non aggiunte altri particolari lasciando a Piero Scacchi e ai suoi due compagni di cella (Carlos e il Professore) il compito di ricostruire identità e storia della persona affidata alle loro cure.
Quando Don Michele si allontana per prepararsi per la messa, Piero resta seduto nel banco della piccola cappella, solo a meditare sul Padre Nostro, da cui trae spunto per i racconti che compongono la raccolta. Chi sia l’innocente che il cappellano affida a Scacchi verrà svelato nel racconto conclusivo, intitolato Amen.

Commenti

Post popolari in questo blog

Racconti?

Wikipedia: fontare o non fontare

Facebook (4) – Libertà di diffusione