La teoria della pagina 99

Come scegliere un libro? Come rendersi conto se vale o meno la pena di cominciare una lettura o fare un acquisto? La televisione, le riviste, i consigli degli amici. E se non bastasse? Come districarsi di fronte alla marea di titoli che le case editrici partoriscono settimana dopo settimana? Il mensile Oggi ripropone la teoria della pagina 99 di Ford Madox Ford (chi?).
Non leggete la quarta copertina e nemmeno il risvolto: sono artefatti. Non leggere l’incipit: è costruito apposta per incuriosire. E nemmeno l’ultima pagina: basta un attimo per rovinarsi la sorpresa in extremis. Bisogna leggere pagina 99, abbastanza avanti per farci arrivare in un punto in cui la storia è già evoluta, abbastanza indietro per non incappare nel finale o nel suo preludio.
Non che la teoria sia infallibile: Va dove ti porta in cuore, a pagina 99, sembra un thriller e la cosa dovrebbe consigliare l’acquisto (no, non fatelo!).
Ho applicato la teoria ai miei libri. Ecco il risultato. Quale sia l’effetto sul lettore… be’ questo non sta a me dirlo.
In prima persona: Andrea è a cena dai genitori di Giulia. Il padre gli chiede “Come va, giovanotto?”. Lui pensa di fregarsene e di dire al futuro suocero quel che pensa di lui e della moglie (sul tu che gli danno e sul lei che deve dare a loro. E soprattutto sul “cosa cazzo vuol dire giovanotto”). Poi, in realtà, non se ne frega e non gli dice niente. “Benissimo” risponde. “Faccio finta che vada sempre tutto bene”.
Odio: Piero Scacchi, accecato dall’odio, colpisce ripetutamente Mario. Nel ricordare la scena, chiede allo psichiatra: “Lei crede che il dolore sia un mezzo d’insegnamento accettabile? Nemmeno io. (…) Non si può scambiare la coercizione con la convergenza delle idee. Non si può obbligare qualcuno a cambiare il proprio punto di vista ricorrendo alla sofferenza, o utilizzare quella stessa sofferenza per punrilo”.
Cerchi: i due dirigenti parlano tra loro. Lui accusa lei di aver tentato di portargli via il suo pupillo, di averlo quasi ucciso con un posacenere, di essersi alleata con il direttore generale, che non più di quindici giorni prima aveva tentato di portarla al letto. “Chi ti dice che abbia solo tentato?” chiede lei.
Pater Noster: (da Dacci oggi il nostro pane quotidiano di Laura Fidaleo). L’ammiratore ha incontrato il suo scrittore preferito. E si è accorto che è un uomo come tanti altri, e non un dio. E fugge. “Percorro le vie del centro nel frastuono totale della mia anima, c’è in me tanto rumore da non poterlo più sopportare”.

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