Promesse mantenute

In extremis, prima dei miei non auguri di Natale, avevo fatto una promessa: due recensioni da completare, lasciate in disparte in attesa di essere metabolizzate. E ho imparato che le promesse vanno mantenute, soprattutto quelle a cui si presta fede con facilità e senza sforzo. Ho chiuso il 2011 con l’assenza di auguri a causa degli ipocriti, dei perbenisti e dei farisei. Comincio il 2012 in modo simile grazie agli spunti derivanti dalla lettura di Splatter Baby di Alessandro Cascio (Ed. Il Foglio 2011 - ISBN 9788876063503 - € 12,00 - Pag. 160). Qui un estratto dal testo pubblicato su Dillinger che vi consiglio di leggere per intero, note comprese:
Il quadro che emerge dal libro è deliziosamente desolante, e mette a nudo l’idea farisea e ipocrita di una famiglia preconfezionata e perfetta, che nei fatti è costruita su modelli inconsistenti che si scontrano con una realtà sistematicamente e scientemente impegnata a negarli. E una famiglia così non può che generare (o discendere da) una società il cui primo obiettivo è preoccuparsi di ciò che pensano gli altri, di ciò che è corretto, di ciò che è giusto.Poco importa se nel finale del libro si assiste a una tardiva presa di coscienza degli errori commessi: la summa di quelle famiglie, di quella società e di quei falsi valori è rappresentata dal fallimento e dalla negazione anche di fronte alla più assoluta evidenza. Non c’è rimedio per la cecità: è questo il messaggio che Alessandro Cascio ci lascia e con il quale siamo costretti a fare i conti”.
La seconda recensione attende sin da quel pomeriggio del 15 novembre, dalla presentazione di Alessandro Del Gaudio presso la libreria Librarsi di Venaria. È quella del romanzo Aziza (2011 - ISBN 978-1-4477-8645-0 - Pag. 116 - € 10,00). Ecco uno stralcio dalla recensione pubblicata su Kult Underground:
L’incipit di Aziza, il nuovo libro di Alessandro Del Gaudio, senza dubbio uno dei più efficaci presentati dallo scrittore torinese, ci mette immediatamente di fronte al protagonista del romanzo, che si presenta al termine di una giornata frenetica, piena di imprevisti e caratterizzata da una pioggia, copiosa, torrenziale, autunnale. Il ragazzo chiede asilo in un negozio di antiquariato specializzato in oggettistica araba e orientale, e in quel momento incontra Rubina, un personaggio caratterizzato da mille sfaccettature (il mistero, il segreto, l’avventura, la seduzione), ma il tratto più marcato sembra essere quello dell’identificazione della donna con il viaggio, che si estende sia nel tempo, in particolare con il passato che ritorna, che nello spazio”.
Aziza è un inno alle donne che sanno di mistero, segreto, avventura e seduzione, quelle con cui e per cui vale la pena iniziare un viaggio che si estende nel tempo. Il tempo è l’unico vero dono che due persone possono farsi, soprattutto quando nell’incontro il tempo si dilata al posto di fuggire via. Sono momenti rari, così rari che perderli o negarli rappresenta un delitto senza attenuanti.
Buon 2012 a tutti.

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