Avrei voluto parlare di...

...di qualche libro che ho sul comodino e che attende di essere letto. 
...di un progetto editoriale che si sta rivelando molto più complesso del previsto. 
...del tempo che non riesco più a gestire. 
...di una "proposta letteraria" che ho rinvenuto dopo molti anni, presentatami da una "casa editrice" che sosteneva di promuovere concorsi per "autori" su quotidiani nazionali, in cui mi chiedevano candidamente una decina di milioni di lire (la proposta è datata...) per pubblicare In prima persona.
...degli amici che, in dubbio su cosa regalare a una donna, tra un mio romanzo e una tazza... Scelgono la tazza.
...di chi mi sente dire fiero che pubblico senza pagare ma non vivo di scrittura e mi risponde (educatamente) "Io non lo farei: se faccio una cosa la voglio fare bene".
...di un racconto e di un romanzo che vorrei trovare lo stimolo di scrivere.
...di chi fa i conti con le scelte, di chi parte in direzione di un'altra via, di chi si dà ancora un po' di tempo ma poi basta.
...di una collana, Demian de Il Foglio Letterario, che porto con me in vacanza.
E invece? Invece tutto quello che sento il bisogno di fare in questa estate che non è estate è raccontare un piccolo e insignificante episodio di vita vissuta. Non è fondamentale. Non ha portato a nessuna catarsi o filosofeggiamento. Non cambierà nulla nella mia vita. Però...

Ore 3:40
Il panettiere di un'oscura frazione apre la porta del laboratorio. Dovrebbe essere chiuso al pubblico, ma noi suoniamo perché conosciamo il codice e la parola d'ordine. Agiamo circospetti e con misurata decisione. Non potrebbe vendere nulla, ma noi siamo per il libero mercato e soprattutto abbiamo fame e non andiamo tanto per il sottile. E poi ci sono tre ragazzi, lì vicino, che parlottano e ci guardano, e non vorremmo che si intromettessero e si scoprisse che di notte il panettiere...
"Qui vengono a comprare la pizza anche gli sbirri" dice uno dei ragazzi al suo compagno.
Non credo parli di noi. E allora c'è solo un'altra possibilità: tutti sanno che il re è nudo, ma restiamo solo noi a decantare la magnificenza delle sue vesti.
"Vorremmo due..." dico al panettiere che, nel frattempo, è rimasto in attesa e mi getta uno sguardo denso di urgenza.
"Un attimo" dice alzando un dito come chi vuole mettere in guardia da un pericolo o trasmettere un profondo insegnamento. "Ho un'emergenza!"
E scappa nel retro.
Non voglio indagare sul tipo di emergenza. Ma dopo dieci minuti non è ancora tornato, e allora decidiamo di andare via, ignari del suo destino e con la pancia vuota. Neanche fossimo degli sbirri. 

Buona estate. 

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