Poveri nella città
Ho già detto che non mi piace la cronaca?
Venerdì 8 novembre scorso presso i locali di Villa
Tapparelli si è tenuta la presentazione del volume "Poveri nella città - Dove vivono e cosa
chiedono a Torino" edito da CELID. La
serata ha costituito l'occasione per un approfondimento sull'attuale situazione
economica del Paese, e soprattutto di Torino e provincia (...).
Il
moderatore dalla serata (...) ha iniziato ricordando che
sarebbe stato presentato un saggio sulla povertà che ripercorreva la storia, le
motivazioni, la distribuzione geografica dei poveri a Torino, ma che si sarebbe
poi addentrato nell'analisi delle possibili e concrete soluzioni prospettate
dagli autori: Paolo Griseri, giornalista di Repubblica, Roberto Cardaci,
sociologo, e Pierluigi Dovis, Direttore della Caritas Diocesana di Torino.
Il
volume ha il pregio non indifferente di sintetizzare l'analisi e presentare i
concetti in maniera semplice grazie a espressioni "significative" che
aiutano il lettore a seguire i diversi capitoli del saggio: la crisi "che
si comporta come un camaleonte e che cambia volto", la necessità di
"escogitare interventi efficaci", "l'ascensore sociale" che
si sostituisce alla scalata sociale perché non è soltanto un mezzo per salire
ma a causa del quale si può anche scendere, il ricordo degli anni in cui i
torinesi hanno "rotto il porcellino" attingendo alle risorse che
avevano accantonato.
Particolarmente
apprezzati sono stati gli interventi degli autori che hanno descritto gli aspetti
"umani" della crisi: la sensazione di molti cassintegrati di non
avere più lavoro piuttosto che di usufruire di un ammortizzatore sociale, la
constatazione di un bambino che chiede a suo padre "sei stato cattivo, che
non vai più a lavorare?", i racconti delle persone ormai prive di fiducia
che non si chiedono più "come fare ad andare avanti" ma "se andare
avanti"
Gli
autori hanno sottolineato che il rapporto tra associazioni e stato, tra settore
privato e pubblico, non deve più essere legato al vecchio concetto della
"rete" ma a una nuova ottica, quella dell'alleanza contro la crisi.
Ricorrendo alla metafora ricordata da Pierluigi Dovis, non si tratta più di
prendere atto che c'è un buco da coprire ma di affrontare i problemi che hanno
creato quel buco. Speriamo che questo invito sia accolto dalle istituzioni riuscendo finalmente a coniugare aiuto e
spending review.
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