Estate 2014 - Calma e strudel

Per una volta mi concedo un caffè e uno strudel in un bar. Pochi attimi di tranquillità prima di rimettermi a scrivere.
C'è il mercato, ma poco importa. Una signora dietro un banco grida "Pigiami! Comodi e di cotone raffinato! Nuovi arrivi!". La ignoro e mi godo la pausa.

Alzo gli occhi e vedo venire verso di me un tipo tatuato con la barba incolta. Barcolla come un ubriaco.
"Sarà un drogato".
Un attimo dopo il tavolo accanto a me viene invaso da tre bambini piccoli, tutti suoi. Adesso capisco il perché di quella faccia. 

Nonno ha appena comprato Tex.
"È per il tuo nipotino?" chiede Nonna.
"Non scherzare! È per me!"

"Pigiami di tutte le taglie! Da uomo e da donna!"

I bambini cominciano a picchiarsi. Uno ha in testa un caschetto da ciclista e i colpi vengono attutiti.
"È un vantaggio sleale" penso.

Chiedo se nel bar c'è il wifi. Lo sguardo del cameriere è del tipo "Wifi? Guarda che qui siamo in montagna!"

"Pigiami! Signore approfittatene anche per i vostri mariti!"

"Vi siete dati le botte? Adesso fate la pace e vi date un bacino".
Il bambino piccolo approfitta del momento di distrazione per colpire a tradimento.
"A me non piace fare pace!"

Una ragazza bruna parla con un'amica.
"Avevo un contratto a termine. Poi ho detto che ero incinta e in effetti il contratto è terminato".

In un attimo la situazione sfugge dal controllo dei genitori. Volano schiaffi e pugni, scorrono lacrime, si alzano le urla. La bambina ha il viso sporco di bava, ma non è la sua.
"Bambini smettetela!"
"No!"
E altri pugni, altri schiaffi, altre lacrime, altra bava. Poi il rumore di tazzine da caffè che si frantumano.
"Oh Santa Maria!"
Accorre il cameriere. Si alza Nonna. "Io ero una maestra d'asilo!"
Tutti la ignorano. Lei si risente e si allontana. Nonno prende il suo Tex e la segue.
"Dicevi che sei incinta" dice l'amica alla ragazza bruna. Lei restituisce uno sguardo colmo di sconcerto e preoccupazione, e non per aver perso il lavoro.

"Pigiami! Signore..."

Finisco lo strudel e mi allontano. Cercavo serenità, un po' di pausa dal nuovo romanzo, qualche momento per dare aria alla mente. E invece... 
Faccio qualche passo e guardo il bar. I bambini continuano a picchiarsi di fronte ai genitori impotenti. Il barista fa la spola tra un tavolo e l'altro con la faccia preoccupata. Le due giovani sono andate via.
"E adesso?"
Mi avvicino al banco e guardo la signora che sta sistemando le masserizie.
"Ho la taglia 50" esordisco. "Come sono questi pigiami?"

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