Meno due - Almanacco del Foglio Letterario 2015 - Nota dei curatori

- Fabio, bisogna scrivere la nota dei curatori.
- Ma io scrivo già un racconto.
- Be’, anch’io. Il tuo su cos’è?
- Sulla pittura. Due ragazzi che si incontrano per caso a una mostra.
- Sai che quella che curiamo è un’antologia sui quindici anni della casa editrice?
- Certo.
- E la mostra di quadri cosa c’entra?
- Sei troppo attento ai dettagli inutili.
- È vero, sono troppo preciso. È per questo che mi propongono sempre di curare antologie.
- Scrivere un romanzo?
- Ma io lo sto scrivendo un…
- Un romanzo, Andrea.
- Un romanzo. Un romanzo. Sono attento.
- Ti danno da curare le antologie perché sei attento oltre che preciso?
- In realtà si è sparsa la voce che lo sia e molti hanno finito per crederci. Io non ho mai smentito.
- Allora scrivila tu la nota. Non sei in vacanza?
- Sì, mi sono rintanato in montagna e sto revisionando il romanzo. Ricordi che ti dicevo che stavo scrivendo un romanzo?
- Secondo me passi le giornate a giocare a burraco. Io invece lavoro, quindi potresti scriverla tu.
- In realtà al posto di lavorare stai chattando con me.
- E per non fare sempre le stesse cose, che poi mi annoio. Cosa mi porti dalla vacanza?
- Perché quando vado in giro devo sempre portarti qualcosa?
- Perché non dovresti? Ti ho regalato un libro di fumetti ispirati a Woody Allen.
- E io un gagliardetto di una squadra di pallavolo polacca.
- Sai che sforzo! L’hai comprato a Imperia quando ci siamo andati assieme: c’era la fiera dell’editoria ed eravamo allo stand del Foglio.
- E avevamo bevuto un bel po’ di pigato. Ti ricordi la presentazione de Il Decalogo? Tu facevi finta di essere Frank Solitario, Frank faceva finta di essere il delegato della comunità italiana di Danzica intervenuto al posto tuo perché eri bloccato in aeroporto da uno sciopero…  
- E Maura Fioroni si complimentava con Frank per come parlava l’italiano.
- Poi Vincenzo Trama, che era tra il pubblico, è scoppiato a ridere e non ce l’ho piu fatta. Quasi quasi metto il racconto di quella giornata in mezzo all’antologia. Faccio un copia/incolla dal mio blog.
- Posso fare copia/incolla del racconto che devo scrivere io?
- Quello sul museo e sui quadri? Direi di no.
- Nel racconto parlo male di chi ascolta Vasco Rossi.
- Io sono un grande fan di Vasco.
- Lo so.
- L’importante è la consapevolezza.
- A proposito di consapevolezza, cosa mi hai portato da Imperia?
- Il gagliardetto. Te l’ho scritto prima.
- Giusto. Almeno quella volta mi hai portato qualcosa.
- E ho perso il treno al ritorno.
- Ma ci siamo preoccupati per te. Sai, il Foglio è più che una casa editrice: è una famiglia. L’hanno detto quasi tutti gli autori dei racconti dell’antologia.
- È un bel paragone, anche se in tutte le famiglie c’e sempre la zia pazza, il nonno pervertito, il cugino carcerato…
- …i parenti che perdono i treni al ritorno da Imperia…
- Questo vorrebbe dire che io e te siamo parenti?
- Se no perché dovresti portarmi dei regali quando vai in giro?
- Non sono sicuro che il ragionamento fili, però…
- Però fidati. Sei tu che non vedi i collegamenti. E meno male che in giro si dice che sei preciso. Tra l’altro, questa nota dei curatori, vuoi cominciare a scriverla?
- Sto correggendo il romanzo. E poi sono in vacanza: non è che debba lavorare tutto il giorno.
- Io devo lavorare per davvero.
- E se faccio copia/incolla di questa chat? Tanto copia/incolla dal blog, copia/incolla il tuo racconto…
- Fai così, ma poi mettiti un appunto.
- Per cosa?
- Mi devi portare un regalo quando torni dalle vacanze. Siamo una famiglia no?
- Posso non rispondere?
- Torno a lavorare. Fai il copia/incolla, su. Almeno questo.
- Allora, seleziono il testo, premo ctrl e c…

Andrea Borla e Fabio Izzo

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