Melissa P.

Forse è tutta colpa del transito di Marte in Bilancia che mi rende oltremodo nervoso. O forse è solo una buona dose di stanchezza. Il risultato è che non riesco nemmeno a capire se provo rabbia, delusione, frustrazione, disillusione, disinteresse o un fritto misto di sentimenti che rischia di rimanermi sullo stomaco. E si sa: l’annebbiamento non è la migliore delle condizioni per mettersi a scrivere.
Gli autori italiani, soprattutto quelli di narrativa, quelli che cercano di non inserirsi in un filone o un genere, fanno una fatica mostruosa a pubblicare un libro. Sono ignorati o guardati con aria distratta e sospettosa, devono bussare a più porte di Maria e Giuseppe, vedono il loro lavoro disprezzato, si sentono richiedere soldi per la stampa, eccetera. Tutte cose più che risapute. Poi…
Poi via in libreria e trovi il terzo libro di Melissa P. Non il primo, quello completamente inutile come romanzo, come diario, come libro erotico, come storia di vita e anche come acchiappapolvere (dal piemontese ciapa puer). E nemmeno il secondo, quello che dice di aver scritto da sola, senza l’aiuto di mille editor messi a disposizione dalla casa editrice. No, il terzo, una lettera aperta al cardinal Ruini sul sesso e sulla morale cattolica, una cosa ancora più inutile dei cento colpi di spazzola.
Non mi esprimo sul libro, non voglio farlo, non voglio leggerlo e nemmeno vederlo. Quindi non regalatemelo, ve ne prego. Una cosa però mi permetto di dirla: è un insulto al lavoro di tanti, tanti, tanti scrittori che non riusciranno mai a pubblicare una sola pagina e a vedere i propri libri distribuiti in tutte le librerie.
E poi, permettetemi un minimo di campanilismo: l'unica donna che può parlare a Ruini malmenandolo con le sue battute sferzanti è Luciana Littizzetto. Luciana... non Melissa.

Commenti

Anonimo ha detto…
io melissa P il primo quello della spazzola l'ho letto di straforo in libreria...
faceva ridere (se stessimo parlando a voce avrei usato un altro verbo, ma magari il tuo blog lo legge anche la tua mamma...e io resto dopo tutto una signora...) e non ricordo nemmeno se l'ho finito
il secondo...ah? ne ha scritto un altro? ora che me lo dici mi apre di ricordare, ma forse confondo con il film che era uscito (era uscito un film, vero??)

dell'opinione di melissa p sul sesso e sulla morale cattolica posso dire che non me frega una beata fava?
posso? davvero posso?
e allora lo dico: non me ne frega una beata fava!
OH!!!!

io mi dichiaro cattolica e la mia guida spirituale e riferimento in fatto di fede è un signore tedesco di una certa età, che per me è il vicario di cristo in terra, che è un uomo e in quanto tale imprefetto, ma per me (ripeto PER ME) è quello e basta...
non sono ne' politici, ne' cantanti, ne' attori e nemmeno gente che ha il suo libro su una copertina ("scrittori" nonc e la faccio a usarlo)...potrei negoziare la litizzetto, lei si...

:-)

comunque ora ho deciso che completero' il mio primo romanzo. si intitolerà "l'iìocchio del ginecologo"..
non so ancora di che cosa parlerà...ma ho tutta la giornata per pensarci

baci
Andrea Borla ha detto…
Cito: "faceva ridere (se stessimo parlando a voce avrei usato un altro verbo..."
Ma usalo pure, anche se sei una signora. Hai presente Palmiro Cangini, il personaggio di Zelig? Lui direbbe "fa cagarissimo!"

Cito: "si intitolerà "l'occhio del ginecologo"...non so ancora di che cosa parlerà...ma ho tutta la giornata per pensarci"

A tutte le fanciulle in ascolto. Attenzione! Se insinuate questi pensieri nella mente del povero (mentecatto) italiano medio... poi capita che si distragga per tutta la giornata e non riesca più a lavorare. Insomma, ne va della produttività del Paese! ;)

P.S.1 ...adoro abusare del congiuntivo...

P.S.2 Mamma, ma tu, il mio blog... lo leggi? Dimmi di sì, ti prego! Almeno tu...
Anonimo ha detto…
Non lo leggo mai.

Mamma
Anonimo ha detto…
eh eh eh

:-)

si, allora - scusi signora borla, anche se non legge mai... - fa cagarissimo!

quanto al mio titolo dici che funziona allora?
correrebebro tutti a comprare il mio libro?

"anche se scriverei non propio correttamente, ma se direi delle cose che alla gente gli interessino, io venderei i libri e ci andrei a bruno vespa e maurizio costanzo show?"
Anonimo ha detto…
Ehm... scusate... ma chi è Melissa P. ?
Ha pubblicato qualcosa? Davvero?
In effetti non seguo moltissimo gli autori italiani, quindi non so dirvi nulla di Melissa P.
Però la domanda è ma chi è questa Melissa P. per scrivere una lettera aperta a Ruini e parlare di sesso e morale cattolica?
In ogni caso, davvero, qualcuno mi spieghi chi è questa Melissa P.
Grazie
Andrea Borla ha detto…
@mamma: Grazie, sei un tesoro.

@La Gatta: il titolo del libro, e magari una copertina accattivante, ti valgono sicuramente una comparsata da Costanzo e qualche migliaio di copie vendute. Il contenuto è un optional: tanto a quello non bada nessuno.

@Sergio: è una fanciulla, all’epoca minorenne, che ha raccontato in uno pseudodiario le sue avventure sessuali. Ha venduto una barca di copie, ha presenziato nei salotti buoni tipo Costanzo, la hanno pubblicato un secondo libro, poi è arrivato il film tratto dal primo (100 colpi di spazzola) e infine questa lettera a Ruini.

@Tutti: Per tornare al libro, mi sono anche scaricato il trailer predisposto dalla Casa Editrice. Sì, avete capito bene: il trailer. Sul grande schermo passano quelli dei film: perchè non farne uno anche di un libro? Normale, no?
Ci sono alcune frasi prese dal Catechismo e messe lì a casaccio, che culminano con uno splendido "l'insegnamento tradizionale della chiesa non esclude il ricorso alla pena di morte”. Splendido. Constato che estrapolare frasi a effetto dal loro contesto per mostrare una realtà che non esiste è sempre uno sport molto in voga.
Il trailer finisce con un epico “Voi parlate in nome di Dio. Io parlo in nome dell’amore.” Un misto tra “tu sei il male. Io la cura.” e “Avevi detto che non mi avresti ucciso!”/”Mentivo!”
Anonimo ha detto…
ma che belle parole!
"io parlo in nome dell'amore!"..
che cosa profonda, affatto banale...
davvero, meno male che ci sono persone così...così...così...ho perso le parole, come ligabue (il cantante)

(ora scusate devo andare via un attimo....bleah...bleah...burp...bleah!...)

rieccomi, deve avermi fatto male pasta e lenticchie della mensa...

andrea, grazie per le citazioni "tu sei il male, io sono la cura" (cobra) e "Avevi detto che non mi avresti ucciso!”/”Mentivo!” (commando, se non erro)..
queste si, grandi parole...
questo si, grande cinema!
Anonimo ha detto…
detto questo, andrea, il tuo libro lo trovo da feltrinelli??
(la domanda è seria...)
Andrea Borla ha detto…
"tu sei il male, io sono la cura" (cobra)
Ottimo!

"Avevi detto che non mi avresti ucciso!”/”Mentivo!”
Questo non me lo ricordo (mi hai beccato!). La scena è il Governatore Swartzy che tiene un tizio a testa in giù per un piede sul bordo di un baratro. Gli fa delle domande e l'altro risponde. Poi lo lascia cadere...

***

Da Feltrinelli avresti potuto trovare il mio libro a Mestre... a due passi da Roma, come puoi vedere. L'elenco delle librerie (poche, purtroppo, ma Il Foglio non è Mondadori) lo trovi a questo indirizzo.

http://www.andreaborla.com/InPrimaPersonaDoveComprare.asp

Vuoi un consiglio? Prendilo da BookMark o da InternetBookShop: te lo portano a casa in un paio di giorni.
Anonimo ha detto…
credo sia "commando", quello dove gli rapiscono la figlia...
e mi pare sia una cosa tipo:
"ricordi quando ti ho detto che ti avrei ucciso per ultimo?"
"si, si, l'hai detto, l'hai detto!(speranzoso mentre viene tenuto per i piedi)
"ti ho mentito!"

puf! e lo lascia cadere...
Anonimo ha detto…
confermo quanto sopra...

http://monfghost.6deex.net/risultati.php?id=926

è una scena divenuta tra mio fratello e me vero e proprio lessico familiare...
Anonimo ha detto…
Si tratta, inoltre, IMHO, di una delle più divertenti scene del film... altro che Melissa P.

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