06 giugno 2006
Oggi è il 6 giugno 2006, ovvero il 06/06/06 (666). C’è chi ha fatto carte false per sposarsi/non sposarsi oggi, chi prega perché il proprio figlio nasca/non nasca in questo giorno, chi fa gli scongiuri o ascolta l’oroscopo per scaramanzia.
Nonostante ascolti l’oroscopo su Radio Due ogni mattina ormai non faccio più caso ai giorni negativi: sono mesi che la bilancia ne ha uno dopo l’altro e ci ho quasi fatto il callo. Figuratevi che TorinoSette indicava come giorno funesto per il mio segno proprio il 31 maggio, il giorno della presentazione da Hobbs. Sembra un motivo in più per scegliere quella data, dopo la contemporanea con l’amichevole dell’Italia o il brutto tempo.
Tanto per non seguire l’esempio degli altri ho deciso che oggi me ne fregherò della mala sorte e spedirò un’altra copia del mio nuovo romanzo a una casa editrice. Alla peggio riceverò un altro rifiuto, ma questa volta lo prenderò bene. Anzi, lo considererò come risposta del fato a una domanda che mi è stata rivolta da un ragazzo qualche giorno fa: “Ma i libri te li pubblicano dopo averli letti oppure…”
No, no, fidati: oppure. Nel senso che capita che decidano di non pubblicarli prima di averli letti. E non è un trattamento che riservano solo a me, magari proprio perché sono della bilancia o perché sul pacco che gli ho mandato c’era il timbro postale del 06/06/06.
Nonostante ascolti l’oroscopo su Radio Due ogni mattina ormai non faccio più caso ai giorni negativi: sono mesi che la bilancia ne ha uno dopo l’altro e ci ho quasi fatto il callo. Figuratevi che TorinoSette indicava come giorno funesto per il mio segno proprio il 31 maggio, il giorno della presentazione da Hobbs. Sembra un motivo in più per scegliere quella data, dopo la contemporanea con l’amichevole dell’Italia o il brutto tempo.
Tanto per non seguire l’esempio degli altri ho deciso che oggi me ne fregherò della mala sorte e spedirò un’altra copia del mio nuovo romanzo a una casa editrice. Alla peggio riceverò un altro rifiuto, ma questa volta lo prenderò bene. Anzi, lo considererò come risposta del fato a una domanda che mi è stata rivolta da un ragazzo qualche giorno fa: “Ma i libri te li pubblicano dopo averli letti oppure…”
No, no, fidati: oppure. Nel senso che capita che decidano di non pubblicarli prima di averli letti. E non è un trattamento che riservano solo a me, magari proprio perché sono della bilancia o perché sul pacco che gli ho mandato c’era il timbro postale del 06/06/06.
Il calendario è una pura convenzione, che non trova nemmeno un’applicazione univoca in tutto il mondo. Anche l’editoria sembra seguire le stesse regole schizofreniche dei profeti di sventura. Tuttavia mi sembra un po’ poco per paventare una nuova fine del mondo dopo quella mancata del 2000. E anche in quel caso, in fin dei conti, si era trattato soltanto di un virus informatico. L’Apocalisse dovrebbe essere un po’ tutta un’altra cosa. Almeno credo.
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