Torino Ludica


Non è la prima volta che mi capita e quindi sono preparato. Ho imparato la lezione. Mai fare una presentazione di un libro quando c’è un evento contrario, astrale o fisico che sia. E infatti, dopo le puntate precedenti (Giro d’Italia, concerto di Vasco a Torino, amichevole Italia-Svizzera)…

Torino Ludica, 24 febbraio 2007
Blocco del traffico nell’Italia del Nord, 24 febbraio 2007

Ecco, appunto.

La giornata è stata interessante, anche perché c’è stato modo di contattare un sacco di persone e di rivederne altre che mancavano da tempo. Gli stand, però, erano all’aperto e le stufette piccole piccole. Gli organizzatori sono stati fantastici, ma il prossimo anno sarebbe meglio raddoppiare il riscaldamento. Ore 9.00 arrivo/Freddo/Blocco del traffico/Impossibilità ad andare via prima delle 19.30, non è il meglio della vita.
Ma per la letteratura si fa questo e altro! E soprattutto per il fantasy italiano. Anzi, la prossima volta mi porterò dietro uno striscione con su scritto “sostenete il fantasy italiano”. Se lo fanno gli animalisti per le foche…
La scena più bella è stata sicuramente la signora del ristorante libanese che, alle nove del mattino, esce spaventatissima dal suo locale e viene verso di me. “Un drogato è entrato nel ristorante!” mi dice con la voce rotta. “Si è infilato su per le scale senza dire una parola! È chiuso in bagno e ha la luce spenta! Io sono da sola…”
Mi immedesimo in un incrocio tra Rambo e Chuck Norris e la mia espressione si fa dura e risoluta (in realtà mi armo di coraggio e chiedo supporto fisico e morale al Giovane Rocchi). Entriamo nel ristorante e saliamo le scale. Ci sarebbe stata bene la colonna sonora dei Guerrieri della Notte, o anche la vocina isterica che ripete “Guerrieri? Giochiamo a fare la guerra?”
Spalanco la porta dell’antibagno e urlo con voce perentoria “Hai dieci secondi per arrenderti!” (in realtà apro con gesto timido e chiedo “È occupato?”)
Dal bagno mi rispondono con un mugugno.
La signora ci raggiunge concitata. “È un drogato! Era bianco come un cencio, con gli occhi segnati di nero, non riusciva nemmeno a parlare!” E accende la luce.
Con un calcio spalanco la porta. “I dieci secondi sono passati! Apriamo il fuoco!” (in realtà apro senza far rumore e dico a mezza voce “È urgente!”) .
Il drogato cede alle nostre pressioni e si arrende. Esce e fugge via spaventato a morte. Io e il Giovane Rocchi ci stringiamo la mano fieri di essere corsi in soccorso di una donna indifesa da un pericoloso individuo. (in realtà…)
…morale della favola. Se avete un attacco di colite e non trovate di meglio che rifugiarvi in un ristorante alle nove del mattino di domenica, degnatevi almeno di chiedete prima un caffè e poi dov’è il bagno. Correre su per le scale senza dire niente a nessuno non è cosa buona e giusta.
Se proprio non ce la fate, se siete bianchi come un cencio perché state malissimo, se non avete nemmeno il tempo di cercare l’interruttore della luce… fate in qualche modo capire alla padrona che no, non siete drogati: ditele che dovete rifugiarvi in bagno prima che succeda un disastro. È meglio, molto meglio. Per voi, e per tutti.

Commenti

Primo Cavaliere ha detto…
Con le lacrime agli occhi per il gran ridere non posso che aggiungere: "Due kebab di pollo per i nostri due eroi!"
Patty ha detto…
Il fantasy italiano ha tutta la mia solidarietà, anche se mi sembra un po' azzardato paragonarlo alla caccia alle foche... ma stamattina non voglio essere polemica e sono perfino disposta a acquistare una copia del libro...
Andrea Borla ha detto…
@Sergio: c'è di che scrivere un'avventura di GdR! Pensaci per il prossimo torneo!

@Patty: ok, il paragone con le foche è azzardato.E non volevo certo urtare la tua anima animalista. Ma il fantasy italiano è in via di estinzione. Rimpolpiamolo!

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