Strappare o non strappare (3)

Puntata 1
Puntata 2
Ma poi, alla fin fine, strappare o non strappare… cosa? Un articolo importantissimo sui confini tra etica e religione? Una pagina di un saggio sulle differenza tra l’ambiguità della realtà in Philip Dick e l’ambiguità della rappresentazione in William Gibson? Il resoconto di una mostra di Riccardo Licata a Milano? No, un brano de La Repubblica (inserto “delle Donne”) intitolato “Le regole da manuale per scoprire il buonumore.”
Adoro queste pubblicazioni. Sono così sottili, nella loro arguzia, da aprire sempre nuove porte alla conoscenza di noi stessi e della società. Sono distillati di sapienza allo stato puro, nettare che rinvigorisce la fierezza di far parte della razza umana. Generalmente queste tavole della legge elencano uno dopo l’altro i comandamenti a cui dovremmo attenerci per guadagnare il paradiso. Nel nostro caso non si tratta, però, di un decalogo, ma di soli sette suggerimenti.
L’anonimo autore dell’articolo (non posso dire se anonimo per pudore o per paura di affrontare le conseguenze di quel che ha scritto) esordisce al punto 1 con “la maggior parte degli studi ha dimostrato che, oltre un certo livello, la disponibilità economica non incide sulla felicità.” Grande! Non ci avevamo mai pensato! “Oltre un certo livello”. L’importante è capire quale. Avere tra le mani un miliardo, o un miliardo e mezzo di euro, non fa tanta differenza. Credo che le mogli degli operai della FIAT, proprio quelle che leggono assiduamente “delle Donne” mentre i mariti sfogliano “La Repubblica”, lo sappiano bene, soprattutto il 27 del mese.
Il punto 2 è ancora più interessante. Lo psicologo Adrian White (chi?) ha dimostrato che “la gente con una buona assistenza medica, un alto livello di ricchezza procapite e accesso all’istruzione si dichiara generalmente felice.” Bene. Invece chi è malato, povero e non ha mezzi o opportunità di andare a scuola… vuoi dire che è infelice? Ma va? E Adrian White (chi?) ha dovuto fare uno studio per arrivare a queste conclusioni? Complimenti: soldi ben spesi per la ricerca.
Punto 3: “Lavorare molto incide sul livello di stress. In più gli straordinari possono alzare la pressione. Questo non significa che bisogna mollare il lavoro: la disoccupazione prolungata porta a un profondo sconforto.” Non ci avevamo mai pensato. Lavori tanto e ti piglia un infarto. Se lavori di più ti viene ancora prima. Ma se ti licenzi e non sai come arrivare a fine mese vai in depressione e tenti il suicidio. Adoro gli psicologi: riescono a farsi pagare per chiacchiere che risulterebbero scontate e noiose addirittura al bar.
Punto 4: “La fede aiuta. Chi crede in Dio è più felice di un ateo. (…) Qualcosa di simile – sostengono gli esperti – a quello che succede a chi coltiva un hobby. (…) Un’ora di aerobica tre volte la settimana…” E allora, popolo di pecore e perbenisti, perché continuate ad andare a messa la domenica? O a pregare ogni sera? Per non parlare del rosaio. Siete antichi! Il mondo è andato avanti, molto avanti, e voi avete perso il treno. Mettete da parte Dio e cominciate a costruire modelli di navi. O giocate agli scacchi. O, se non vi interessano questi hobby, andate in palestra, così vi mantenete in linea. Dio? A cosa serve Dio? A rendervi felici? No, meglio l’aerobica, è meno impegnativa. Oppure…
…punto 5: “Può sembrare una banalità, ma il cibo può aiutare. A cominciare dalla cioccolata (…). Gli studi hanno dimostrato che una coppa di champagne” mette sulla strada della felicità. Voglio conoscere chi porta avanti questi studi. Sinceramente. Voglio incontrarli e passare molto tempo con loro. Parlare, domandare, capire… e poi riempirli di bastonate. No, non esagero. Bastonate, e anche tante. Mangiare la cioccolata rende felici? E anche un bel bicchiere di vino? E hanno il coraggio di scusarsi dicendo che “possono sembrare banalità”? Bastonate. E con un randello grosso e nodoso. Fidatevi: è l’unica soluzione contro psicologi ed esperti di sociologia.

Commenti

Betty ha detto…
Quando scrivi così mi fai paura... un crescendo di odio... ecco come l'odio si rigenera. Eppure gli psicologi guadagnano tanto per dire minchiate e secondo me, più che bastonate, andrebbero ridotti drasticamente gli stipendi. Poi magari le bastonate e gli stage forzati in Africa per sentire l'incidenza dell'economia sul buon umore, allegata a fame, sete e dubbi teologici...
Anonimo ha detto…
gli stipendi andrebbero ridotti a chi governa questo paese che lo fa per soldi e non per etica. Non voglio fare di tutta un erba un fascio sia per quanto riguarda la professione dello psicologo sia per quanto riguarda la figura del politico, ma secondo me si cerca soltanto di trovare giustificazioni alla realtà assurda che ci sommerge proponendo teorie subdole e insignifincanti. Tutto quello in cui crediamo è un falso quello che conta veramente è lo sporco denaro, altrimenti come si spiega la realtà attuale odierna dell'italia? politico x soldi psicologo x professione.
Mancando dei valori la vita è principio portante dell'estetica che genera poi mal di vivere.
Luigi Sperduti
ElfoEnel ha detto…
Buonasera signor Mitico Scrittore.
La sua Fan rompiscatole è tornata all'attacco.. ^^'
No, non è per il lobro che non ho ancora comniciato (ho finito ieri la scuola (ieri inteso come sabato nove) e ora comincerò a leggero)
Disturbo per dirle che... sempre se ha voglia di leggere un po' di cavolate, ho scritto una sottospecie di intro o breve raccontino non completamente auto conclusivo e che aspetta una seconda parte almeno...
L'ho fatto leggere a mia madre e lei mi ha detto di farlo leggere a lei. Sempre, ripeto, se ha voglia e soprattutto tempo da perdere (o da dedicare a qualche giovane aspirante scrittrice non famosa (per essere più gentili con me stessa))
Comunque io le lasio qui il link, poi lei deciderà cosa farne.
http://elfoenel.blogspot.com (un po' come l'altro blog, ma l'altro è più bello :P)
Le ho di nuovo dato del lei ma perchè è più forte di me. Spero non s'arrabbierà per questo.
Buona serata e arrivederci!

Elettra
Andrea Borla ha detto…
Mamma mia che discorsi seri sono venuti fuori! E io che volevo solo far ridere... oggi pubblico l'ultima puntata: speriamo che il tono diventi più leggero

@Betty: Tutto ma non farti paura. Anzi. Alla presentazione di Ciriè hai riscosso MOLTO successo. Più di una persona, a fine serata, mi ha detto "ma chi è quella ragazza..." E io a far finta di nulla, ma chi?, quella che era seduta là, non saprei, non l'ho mai vista... Ah, e io che pensavo che alle presentazioni si andasse per sentir parlare di libri: c'è chi va per bere, chi per stare in compagnia, chi per addocchiare le belle fanciulle.

@Luigi: adoro quando fai queste invettive! Anche se le tue poesie vanno tutte in un'altra direzione, devo ammettere che un po' il tono da vate, i poeti di oggi, lo mantengono.
L'estetica genera il male di vivere. ma quanto hai ragione?

@elfo: leggerò, te lo prometto. Sui tempi non posso dir nulla perchè questo è un periodo da delirio, ma non preoccuparti: leggerò.
Anonimo ha detto…
"Chi non ha un Dio è più felice di un credente"... E io ne sono la prova provata...

Un caro saluto.
Emiliano.

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