Riassunto di un’estate

Proprio adesso che non ne parla più nessuno mi sembra il momento più adatto per tornare indietro alle vacanze. Le tre settimane di libertà sono passate, come al solito, troppo in fretta, soprattutto perché costituiscono buona parte dell’ora d’aria che la nostra attività lavorativa ci consente ogni anno. E allora vale la pena impegnarsi in un riassuntino delle cose più determinanti che hanno caratterizzato agosto e dintorni, tanto per evitare di dimenticarsele dopo essere stati assaliti dalla frenesia della vita di tutti i giorni.
Partiamo dalla notizia più importante? A un anno dalla vittoria ai mondiali, Materazzi ha finalmente svelato la natura dell’insulto che ha rivolto a Zidane e che gli è costato l’ormai mitica testata in pieno petto. “Vuoi la maglia?” gli ha chiesto il francese dopo essersi visto strattonare. “Meglio quella *** di tua sorella” gli ha risposto il giocatore italiano. E allora via alla rissa. Però, Matrix, lasciatelo dire: hai sbagliato un fondamentale. Mai discutere con un francese, anche se ha appena detto la più grande stupidaggine della storia. Se insiste per darti la maglia… non farlo arrabbiare. Prendila, dammi retta. L’ospitalità, nel regno d’Oltralpe, è sacra. Lo sanno tutti, persino quella *** della sorella di Zidane.
Il mondo dei telefonini ci regala un nuovo irrinunciabile kult. Dopo il gatto Miao e il cane Bau è venuto il momento del maiale (giuro!). Spedisci “Maiale” al numero XXXXX e riceverai direttamente sul tuo cellulare una suoneria con il simpatico animale che canta sulle note di “Se mi lasci non vale”. Indimenticabile, soprattutto per i palati più raffinati.
In America due coniugi si barricano in casa armati di fucili, in una sorta di estrema resistenza fiscale. Devono agli esattori statunitensi oltre duemilioni di dollari, abbastanza da destare l’attenzione dell’FBI che, per non sapere né leggere né scrivere, assedia la villa di proprietà della coppia disponendosi a pistole spianate lungo tutto il suo perimetro. La coppia giustifica la protesta ricordando che nella Bibbia non c’è scritto da nessuna parte che bisogna pagare le tasse. E il marito aggiunge, tanto per non essere frainteso: “non saremo bravi contribuenti, ma abbiamo una buona mira.” Uomo avvisato…
Il sommo Gentilini, il mio sindaco ideale, dichiara che bisognerebbe fare una bella pulizia etnica dei culattoni che si baciano nelle vie di Treviso. Poi, sotto la pressione dei giornalisti, precisa che pulizia etnica è un’espressione come un’altra e che, soprattutto, non intendeva usarla con intenti razzisti. Lui la tira fuori spesso anche in altri contesti, come quando si riferisce alle erbacce che vanno estirpate o alle colonie di topi. Gli omosessuali, commossi, ringraziano per la sensibilità e, sotto le finestre del comune, organizzano un kiss-in, una sorta di sitting in cui i partecipanti si baciano mettendosi in posa per i giornalisti.
E infine la mia vacanza, in Danimarca, un paradiso in cui tutti parlano inglese e si fanno gli affari propri. “Da dove venite?” mi chiedono ogni tanto. “Da Torino, la città delle ultime Olimpiadi invernali” rispondo. Sguardo interrogativo. Qualche giorno dopo: “Da dove venite?” Ci riprovo: “Da Torino, la città delle Olimpiadi”. Sguardo perplesso. “Ah!” è l’unico commento che sono riuscito a strappare. Perdo ogni speranza. Poi, nuovamente la stessa domanda, e io “Torino, la città…” “La città della FIAT!” mi interrompe il danese di turno. E noi che pensavamo alle Olimpiadi come a un evento epocale. FIAT, amici miei, non “Passion lives here.”

Commenti

Patty ha detto…
...ma non si può vivere per tre settimane di "libertà"... ma non si possono considerare 11 mesi e 1 settimana un ergastolo.. personalmente sono sempre contenta di andare via ma altrettanto di tornare; secondo me è una questione di segni zodiacali
Unknown ha detto…
dopo tanto sforzo mediatico, celebrazioni, incensazioni, festeggiamenti e brindisi.... TORINO è sempre FIAT, altro che Olimpiadi. E le valli? dopo aver subito cantieri, conferenze, visite di imprenditori e politici che assicuravano futuri radiosi e nuovi orizzonti di sviluppo e progresso...
bah, lasciamoci con un punto interrogativo...
Andrea Borla ha detto…
@Patty: tutto è questione di segni zodiacali. Il probelma è riuscire a trasformare il tempo/lavoro in qualcosa di compatibile con il nostro essere, o anche solo qualcosa di sopportabile. Poi, certo, le soddisfazioni sono da ricercare altrove.

@Giampaolo: sì, è stato tutto un colpo di teatro. "Come siamo grandi" di qui, "riscoprite Torino" di là. L'unico effetto è che adesso Torino è stata inclusa nei giri delle gite scolastiche. Meglio di niente, comunque.

I danesi hanno una scusante, comunque: la loro rappresentanza alle olimpiadi invernali era di 5 o 6 persone (pattinaggio e poco più). E in effetti non può che essere così: non hanno le montagne!
Betty ha detto…
Anche io sono rimasta sconvolta dalla suoneria del maiale. Noi truzzi siam così...
Anonimo ha detto…
beh, chissà quanti italiani qualificherebbero Torino come la città delle olimpiadi invernali...

:-S

betty, leggendo la parola "truzzi" mi sono commossa...erano ** anni che non la sentivo (da quando cioè abitavo a Torino, per l'appunto...

oink oink!!!
Andrea Borla ha detto…
@Betty: sì, truzzi! Un mito!!!

@La Gatta: mi viene in mente quel giornalista che aveva commentato "le Olimpiadi si fterranno a Torino, in un angolo dimenticato dell'Italia". A volte penso che in Italia ci sia troppa democrazia.
Anonimo ha detto…
Caro Andrea, ti racconto questo "nanetto"
Treno Anversa-Amsterdam, mi becco un cinese in viaggio in Europa che mi chiede da dove vengo. Torino, dico.
Ah, the city of Winter Games.
Mi verrebbe da dire: la città del più antico Museo Egizio del mondo, della Sindone, del Barocco, del Martini e del cioccolato gianduia, dei grissini e degli agnolotti, del secondo Politecnico del mondo, ...tacendo chiaramente su Fiat e Juventus, di cui lui era conscio peraltro.
Gli ho detto, io sono interista.
Ah...Materazzi, mi fa, e ha imitato la testata di Zidane.
Ora, tu dici che in Danimarca non conoscono Torino. Vai a chiedere in Norvegia o Giappone, in Corea o in America. Scommetto che adesso la conoscono tutti.
Chi vuoi che la conosca in Danimarca con la tradizione ridicola che hanno negli sport invernali?

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