Correttore automatico (2)
Oggi passeggiavo per Torino. Non che lo faccia spesso, ma quando capita finisco per ritrovarmi nella piazza dietro Palazzo Carignano. Non c’è un vero e proprio motivo: è come se qualcosa di magnetico mi spingesse sempre e comunque lì. Non che la sua cornice racchiuda chissà quali bellezze, ma c’è qualcosa nell’aria che rende quel luogo familiare.
E non è un caso che Cerchi finisca esattamente in quel luogo, con un personaggio che prova, più o meno, gli stessi sentimenti che mi accompagnano. E quando alza la testa, incrocia lo sguardo con la parte posteriore del palazzo.
“Il retro del Carignano è veramente orrendo!” dice.
A questo punto, quasi per magia, Word prende possesso della scena. Sto finendo di rileggere le bozze di Cerchi e, malauguratamente, ho attivato la funzione di correzione automatica. E ne subisco le conseguenze.
Word mi suggerisce che del non è dello stesso genere di Carignano (perchè, poi?), e mi consiglia di sostituire del con della.
Mi immobilizzo. Se gli dessi retta, la frase pronunciata dal mio personaggio diventerebbe “Il retro della Carignano è veramente orrendo!”
Non ho la più pallida idea di chi sia questa Signora Carignano di cui parla Word, ma mi convinco che se il suo retro è così brutto, forse, non mi sono perso granché.
E non è un caso che Cerchi finisca esattamente in quel luogo, con un personaggio che prova, più o meno, gli stessi sentimenti che mi accompagnano. E quando alza la testa, incrocia lo sguardo con la parte posteriore del palazzo.
“Il retro del Carignano è veramente orrendo!” dice.
A questo punto, quasi per magia, Word prende possesso della scena. Sto finendo di rileggere le bozze di Cerchi e, malauguratamente, ho attivato la funzione di correzione automatica. E ne subisco le conseguenze.
Word mi suggerisce che del non è dello stesso genere di Carignano (perchè, poi?), e mi consiglia di sostituire del con della.
Mi immobilizzo. Se gli dessi retta, la frase pronunciata dal mio personaggio diventerebbe “Il retro della Carignano è veramente orrendo!”
Non ho la più pallida idea di chi sia questa Signora Carignano di cui parla Word, ma mi convinco che se il suo retro è così brutto, forse, non mi sono perso granché.
Commenti
Per chi non frequenta Torino in inverno, Piazza Carlo Alberto (quella del retro del Carignano, appunto) è carina anche perchè ospita una delle luci d'artista più d'effetto: sono lampade rosse "immerse" nell'acqua che con il loro calore generano pinnacchi di vapore che "muoiono" nell'aria fredda di dicembre. Molto poetico.
Certo, qualcuno ricorderà che durtante le Olimpiadi in quella piazza c'era Casa Svizzera, ma quello era molto meno poetico.