Robertino Bechis (Italia da leggere)

Nuova tappa del viaggio nell'Italia da Leggere. E' il turno di Robertino Bechis, autore di un romanzo a cavallo tra il fantastico e la ricerca storica, ambientato nella Roma di Cicerone e di Catilina.


Uno sguardo all’editoria italiana: perché qualcuno dovrebbe comprare e leggere un tuo libro?
Per come è organizzata la nostra società avrebbe senso cercare un motivo verso l'acquisto se veramente qualcuno conoscesse l'esistenza del libro. Mediamente, il lettore comune cerca un libro se ne ha sentito parlare. Il vero problema è riuscire a fare in modo che qualcuno parli di noi per far sì che qualcun altro possa dire: "mi incuriosisce". Stabilito il contatto è il genere letterario che fa il resto. Potrò forse ambire di essere letto da qualcuno e, magari, anche di essere apprezzato dopo essere stato letto, ma la stessa persona sarà improbabile che, a priori, acquisti il mio libro se non ne apprezza il genere.

Parlaci della tua ultima opera.
Il mio racconto è un romanzo fantastico a sfondo storico. Con il pretesto di un viaggio impossibile nel passato ho ideato un romanzo ambientato in un periodo storico ben preciso e realmente esistito: l'anno 62 a.c., nell'antica Roma Repubblicana, durante il consolato di Cicerone. Faccio un volo planare sul mondo antico con gli occhi innocenti di un bambino che vuole conoscere le cose dal di dentro, che vuole toccarle. In fondo, quel bambino sono io. Sono io, con la mia l'immaginazione, che cerco di entrare nella scena della vita quotidiana di un mondo che non c'è più come si farebbe entrando sul palcoscenico di una rappresentazione teatrale dove i protagonisti continuano ad essere gli attori e noi, pur fingendo di far parte della scena, non siamo altro che spettatori.

L’ultimo nato è sempre il libro preferito di chi lo scrive o c’è qualcosa nel tuo passato a cui sei ancora molto legato?
Ho sempre amato scrivere ma ho abbandonato per troppo tempo la scrittura. Sono stato molto felice per essere riuscito a pubblicare il mio libro ma, se c'è un rammarico, questo è il fatto di non averlo scritto e dato alle stampe molto prima. Scrivere, non da professionisti, richiede molto tempo e il tempo non si può comprare come i beni materiali, né si può recuperare. Ho in mente un altro romanzo fantastico a sfondo storico. Il libro che ho già scritto mi ha dato esperienza, maggiore sicurezza. Sono certo che sarà il libro che devo ancora scrivere... il mio libro preferito.

La cosa migliore e la peggiore che hanno detto di un tuo libro.
L'ultimo consenso l'ho ricevuto proprio oggi. Una persona che conosco e che mi aveva già letto mi ha riportato gli elogi di un'amica. Erano gli apprezzamenti di una persona che vive quotidianamente nel mondo della scuola. Il taglio anche didattico del mio testo accompagnato allo spirito critico che normalmente anima le persone che vivono l'insegnamento, rendono gli apprezzamenti ricevuti ancora più graditi. Qualcuno, tuttavia, per non illudermi troppo di essere arrivato e per farmi capire che forse per me non esistono le mezze misure mi ha semplicemente ripagato dicendomi che il mio romanzo ha il sapore di una favoletta. Chi mi ha detto questo l'ha iniziato ma non l'ha mai finito.

Progetti in cantiere?
Voglio utilizzare i personaggi del precedente romanzo per ripercorrere il giorno della Battaglia di Torino e i mesi dell'Assedio (maggio – settembre 1706). Il lavoro di ricerca delle fonti, nel quale mi sto impegnando, e anche un modo per riscoprire i luoghi della mia città. Sotto l'apparente anonimato dei nastri d'asfalto e dei casermoni della periferia nord di Torino si nascondono curiosità di un passato lontano tre secoli da noi e, della cui esistenza, la maggior parte della gente non si rende neppure conto. I romanzi storici servono a far riaffiorare le anime del passato e le vibrazioni di un mondo che la vita moderna di tutti i giorni ci tiene nascosto.

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