Concerto del Primo Maggio 2009

L’industria dell’editoria ha da tempo allargato il contesto in cui sono inseriti i libri: non più soltanto le librerie e le biblioteche, ma anche la televisione con i suoi salotti, il cinema, fonte o destinatario delle storie narrate, i giornali e i giornalisti, e via più in basso fino ai tour operator che conducono i fan nei luoghi teatro delle avventure dei loro eroi di carta. Lo scrittore è oggi affiancato (o subissato) dall’autore, comico, sportivo, giornalista, velina o ex-bracconiere che sia.
La domanda è: ci liberemo mai di questo sistema che unisce penna, cinepresa, piccolo schermo, frequentatori di salotti, carta stampata, giurati di premi letterari e amici degli amici, sotto l’egida del libro-prodotto?
2009. Concerto del primo maggio. Vasco Rossi sta per salire sul palco per il clou della serata.
Sergio Castellitto, presentatore dell’evento, regista cinematografico (del film Non ti muovere), ma anche marito di Margaret Mazzantini (autrice del libro Non ti muovere) legge il brano di un libro in cui parla del Blasco. Quale miglior modo per accogliere il rocker di Zocca? Nessuno, soprattutto se quelle parole sono tratte da un pesante volume che Castellitto tiene tra le mani e in cui tutti riconoscono "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini, scrittrice, attrice teatrale ma anche moglie di Castellitto.
Al di là del cattivo gusto e della pubblicità ingannevole, Castellitto, non contento, chiede a Vasco di suonare Un senso, tratta dalla colonna sonora del film Non ti muovere di cui lui è regista e la moglie autrice.
Libro, film, colonna sonora, concertone, piccolo schermo, presentatori, carta stampata, amici degli amici, frequentatori di salotti romani.
No, non ce ne libereremo mai.

Commenti

Alessandro Cascio ha detto…
E' sempre un piacere leggerti Andrea. Credo che in Italia questo ampliamento mediatico abbia anche dato un effetto inaspettato, lo dico perchè è di questo che si lamentano gli editori oggi. Non so se più gente compra libri, di certo però, più gente ha il desiderio di scrivere. Nell'ultimo anno ho raccolto impressioni e commenti da parte di editori e lettori (aspiranti scrittori) e ho potuto notare che la frase comune è "guarda lì, se scrive un libro Cassano, non posso scriverlo io?"
Ovviamente, non è solo a Cassano che si riferiscono. Ho visto che Er Piotta ha scritto un libro e che anche il vincitore del GF ne sta preparando uno. Penso che i media facciano sempre e comunque male, anche National Geographic fa male. C'è gente che passa mesi a guardare l'Africa raccontata da un altro, non curandosi del fatto che ci sono sconti sui voli per l'Egitto. Un abbraccio.
Iburo ha detto…
E, come se non bastasse, il Castellitto legge, insieme alla Gerini, una poesia sui figli scritta da...Margaret Mazzantini, moglie del nostro.

Poi arriva Edo Bennato che dovrebbe chiudere il concertone ma tempo per ascoltarlo non ce n'è, bisogna tagliare, e difatti dopo un paio di canzoni lo oscurano.

Bel concerto. Bravi!
Anonimo ha detto…
Fatico a trovare un commento adatto. Da un lato le TV non hanno obblighi di imparzialità, trasparenza, par condicio (verso gli autori), eccetera. Scelgono un conduttore, gli danno + o - carta bianca e quello riempie il palinsesto secondo le sue idee/convenienze. Perciò la (giusta) indignazione di Andrea lascia un po' il tempo che trova e non trova sponde, appigli, orecchie, se non le nostre.
Il problema alla base, secondo me, è comunque la difficoltà di leggere e farsi leggere. Il libro è bene voluttuario e di lusso. Per le attuali menti dell'attuale platea. E in tempo di crisi, si sa, questi beni si tagliano...

(Franco Nervo)
bobfly ha detto…
E' risaputo che la TV è autoreferenziale o semplicemente referenziale. Colui che arriva ad apparire nel mezzo televisivo ha già raggiunto il successo e non cerca altro che di perpetuare se stesso. Parlerà bene ora dell'uno ora dell'altro perchè sa già che l'uno o l'altro parleranno bene di lui in un vicendevole gioco di affermazione della propria immagine. Come in una grande fiction. La TV non rappresenta la realtà, ne è una trasposizione. E' uno strumento in mano a pochi dove chi sta dentro il cerchio cerca di conservare e perpetuare quel che ha gia conquistato. Quando finirà tutto questo? Mai! Ci sarà sempre il personaggio o i personaggi di turno che, assurti di volta in volta a ruolo di protagonisti, si ritaglieranno lo spazio necessario per sfruttare il mezzo mediatico. Non solo e non tanto per dire qualcosa ma perchè gli altri dicano qualcosa di loro.
Andrea Borla ha detto…
@Alessandro: Su Cassano avevo detto qualcosa anch’io in questo vecchio post. Stella mi ha fatto notare che lui non ha mai detto di essere uno scrittore. Bene. Ma permettetemi di essere comunque indignato se, gli occhi del pubblico, finiamo tutti nella stessa categoria.
@Iburo: la poesia me la sono persa! Vado a cercarla su You Tube.
@Franco: lo so che è un dato di fatto, ma vedere certe cose accadere in modo così esagerato ed evidente… di nuovo: servirà a poco, ma non riesco a non indignarmi. Certo, l’indignazione è ormai il principale sport nazionale.
@Bobfly: "perpetuare se stesso" è un po’ la malattia che colpisce ogni "artista". Io per primo ammetto di esserne affetto, anche se mi dico che è inevitabile (scusa bella e buona?). Però… si parla tanto di pubblicità ingannevole, proprio nelle fiction che citi tu: perché nessuno fa un’alzata di scudi per un così brutto esempio di sfruttamento del mezzo pubblico per fini evidentemente personali? Perché tutti siamo rinchiusi in una fiction? Non so se è un motivo sufficiente.
la Gatta ha detto…
tocca sposarsi un attore/velina/tronista/nano o balelrina e poi scrivere qualsiasi cosa...

:=)

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