Flashback

Mentre scartabellavo tra i vecchi post, risalenti a quando il blog non era ancora arrivato su Blogspot, mi sono imbattuto in un paio di testimonianze che avevo completamente dimenticato. Ho riso nel rileggerle, soprattutto perché sono così vere. Eccone una, dedicata a un bambino coinvolto suo malgrado in una presentazione del 2005 a Mappano.

Tra il pubblico della presentazione di Mappano c’è anche un ragazzo di dodici anni. Ha in mano una copia del mio libro. Strano. Spero solo a nessuno venga in mente di chiamarlo in causa. Mai speranza fu più vana.

Primo round: “Perché hai letto il libro di Andrea?” gli viene chiesto.
Michele, uno dei protagonisti di In prima persona, citerebbe Moretti e sboccerebbe con un “Non c’è motivo!”
Il ragazzo balbetta un “Perché me lo ha dato da leggere la mia professoressa di italiano.”

Secondo round: “Dai, dicci perché l’hai letto?”
“Per arrivare preparato alla presentazione di oggi.”
Insomma, un po’ come imparare la lezione.

Terzo round: “Ti è piaciuto il libro?”
Lui mi guarda. Lo vedo riflesso negli suoi occhi: vorrebbe dire di no.
“Sì” balbetta. E poi ammutolisce.

Quarto round: “Cosa ti è piaciuto il libro?”
Non sa cosa dire e non posso lasciarlo in imbarazzo. “Puoi appellarti al Quinto Emendamento” gli suggerisco.
Lui mi guarda serio. “Chiedo l’aiuto del pubblico!”

Commenti

Betty ha detto…
Ma poi, l'aiuto del pubblico, c'è stato?????
Andrea Borla ha detto…
il pubblico... non pervenuto!

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