Il blocco del blogger (Telefilm 1)

Non deve stupire: prima o poi doveva capitare. Per mille motivi i post cominciano a diluirsi e la pagina (web) tace. Poi, magari, non gliene frega niente a nessuno, ma anche la statistica vuole la sua parte. Eppure, ovunque guardo, vedo gente che scrive. Perché io no? E che gente, tra l’altro.
Liza Simpson batte sui tasti della macchina mentre concepisce una lettera aperta ai cittadini di Springfield per denunciare il degrado culturale della città (sullo sfondo Burt, completamente nudo, cavalca un maiale nel corridoio di casa).
Alla 61esima Fiera del Libro di Francoforte spopolano i lettori digitali, leggerissimi e di ogni forma che, così giurano i produttori, non stancano gli occhi. Un fotogramma dopo ecco apparire i trenta (trenta!) chili di una Bibbia dei Visigoti noncurante del peso e delle dimensioni slim dei libri moderni.
Il mercato dell’editoria fa rilevare una flessione del 2,2% rispetto all’anno precedente, ma tutti sperano nella ripresa che arriva con le renne e la neve. Il Natale ben si sposa con la vendita dell’oggetto libro.
L’antica tv analogica lascia il posto alla modernissima tv digitale senza che (quasi) nessuno si sia preoccupato del problema di vedere un programma e contemporaneamente registrarne un altro. Se ne fa un gran parlare in coda al supermercato. E tra uno switch over e uno switch off, serpeggia una domanda: ma adesso che siamo digitali, cosa diavolo vediamo di più bello o anche solo di diverso rispetto a prima?
Ma io una cosa la guardo: la nuova serie di Californication, la storia colma di sesso e di droga di uno scrittore (Hank Moody alias David Duchovny, l’ex agente Molder degli X-files) che, guarda caso, ha un blocco e non riesce a scrivere. In compenso, nella prima puntata della nuova serie, sua figlia gioca a Guitar Hero sulla Playstation e suona Raining blood degli Slayer.
Mercoledì 9 dicembre 2009. Milano. Concerto degli Slayer. Ho appena comprato i biglietti.
Blocco dello scrittore, libri, tv, Slayer. E così il cerchio si chiude. Per il sesso, la droga e la figlia adolescente, ci stiamo attrezzando.

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