Raccolta di ritagli e pensieri sull'editoria presentati in ordine sparso
Del Salone del Libro non dirò
nulla. Ho fatto
un'ora e mezza di coda per entrare, ho comprato un biglietto della metro, un succo
alla pera, una brioche, un caffè, una bistecca in stile autogrill, l'ultimo
libro di Sacha Naspini, una bottiglietta d'acqua, un altro biglietto della
metro e sono scappato. Fine del Salone. Non mi vedranno per un bel po'. La bistecca era un mattone. Il libro di
Sacha Naspini molto bello.
Mentre
sono in coda sfoglio qualche ritaglio di giornale, così per passare il tempo. Su
ItaliaOggi del 16 aprile trovo le
istruzioni per l'uso del self publishing, il procedimento che
consente a chiunque di passare da un file di testo a un libro stampato. Seminascosto
nell'articolo si dice nero su bianco che il
re è nudo: la tesi è che sia meglio un servizio come Lulu o Il mio libro
piuttosto che l'editoria a pagamento, in cui è l'autore a sostenere in proprio
le spese per la produzione del volume. La novità non è lo sdoganamento di Lulu
o de Il mio libro ma l’ammissione che l'editoria
a pagamento esiste davvero e non è solo una cosa di cui si sussurra ma di cui non
si può parlare apertamente.
Mentre
erano lì a parlare di ilmiolibro.it... non volevi fare un po' di sana pubblicità al servizio di editing
acquistabile chez la Scuola Holden di Baricco? E che dire
della possibilità di pagarsi la distribuzione tramite le librerie Feltrinelli?
E poi dicono che col denaro non si compra tutto.
A
proposito di Feltrinelli, una
cinquantina di editori del Salone firmano un appello contro le condizioni di distribuzione applicate. E a
proposito di Feltrinelli e di Salone... perché la gente paga il biglietto di
ingresso per poi ammassarsi a fare la spesa al loro stand quando potrebbero
andare gratis in libreria? Misteri dell'happening.
Il
Corriere della Sera di sabato 12
maggio ci regala un colpo di genio. Nelle due pagine dedicate al Salone e ai
libri compaiono vicini vicini due
articoli: la notizia che Camilleri non farà morire Moltalbano e un pezzo dal
titolo "Che errore aver puntato tutto sui bestseller". E poi via
con i dati di flessione del fatturato (-11,8%), dei lettori forti (-3%), delle
vendite on line (-12,4%). Nessuna traccia dei dati sulla flessione nelle
vendite dei quotidiani.
Le
vendite on line... sembra ieri che Apple
lanciava l'iBookstore, con relativa app per predisporsi e
"impaginarsi" un libro da vendere a chi è stanco della carta. Sembra
ieri che scoppiavano le polemiche sulle condizioni di pubblicazioni (poi
corrette) che impedivano di pubblicare altrove un'opera inserita nel nuovo
Store. Sembra ieri che il Dipartimento di Giustizia Americano accusava Apple e
cinque editori di collusione sui prezzi degli ebook. Sembrava ieri, però, che i
prezzi concreti dei libri virtuali diventavano davvero tutti uguali sui
principali negozi on line. Casi della vita.
Commenti