Battesimo televisivo

Ed eccomi arrivato al battesimo della telecamera. Giovedì scorso, ore 8 del mattino, nel salotto della trasmissione Cosa succede in città dell’emittente Primantenna va in onda la mia prima esperienza televisiva. Wlady, il presentatore, comincia con la rassegna stampa, le notizie sul traffico e i collegamenti con gli inviati. Nel frattempo aspetto seduto a un tavolino rotondo, su una sedia in stile bar per bene. Tre telecamere fisse sono posizionate a inquadrare Wlady, la mia postazione e quella dell’altro ospite della mattina, un signore finito nelle mani degli usurai.
L’ambiente fa molto trasmissione di Magalli su Rai2 (lo dico in senso positivo). Wlady è spigliato e prosegue tranquillo e professionale. Io sono stranamente calmo, forse grazie al croissant alla nutella che mi sono mangiato prima di entrare. Nutella: altro che Lexotan!
La prima domanda è quella consueta, su come ci si trasforma in Giovani Aspiranti Scrittori Famosi. E così posso parlare dei pacchi spediti dall’ufficio postale, delle risposte che non arrivano o che, quando lo fanno, vanno di pari passo con richieste di contribuzioni economiche, del Foglio Letterario che, invece, soldi non ne chiede e pubblica anche gli scrittori esordienti, della seconda edizione di In prima persona.
Nella seconda parte dell’intervista, invece, ci siamo concentrati su Odio, sul giallo al contrario, sui cinque racconti che sono inseriti nel libro, sui problemi che hanno tutte le case editrici di piccole dimensioni e che costringono i potenziali lettori superare lo scoglio di non trovare il libro nella libreria sotto casa o al supermercato, e a chiedere al libraio di farne arrivare una copia.
Alle nove è tutto finito, veloce e indolore. Mi alzo e rischio di trascinare con me il filo del microfono, e insieme a lui di devastare la strumentazione dello studio.
I primi commenti? La mia stempiatura aumenta, quando rispondo guardo più il presentatore della camera, l’espressione “giovane scrittore” mi rimane tra i denti e la ripeto un po’ troppo spesso. Ma questi sono dettagli. La cosa veramente importante è un’altra: “Be’, vieni meglio in televisione che dal vivo!” commenta qualcuno. Grazie, davvero. Da adesso in poi mi ritirerò a vita privata, un po’ come Mina, e parlerò soltanto spedendo videocassette a casa degli amici. Fa un po’ ricordo postumo in vhs, ma almeno mi vedrete in una versione migliore di quella live.
L’ambiente fa molto trasmissione di Magalli su Rai2 (lo dico in senso positivo). Wlady è spigliato e prosegue tranquillo e professionale. Io sono stranamente calmo, forse grazie al croissant alla nutella che mi sono mangiato prima di entrare. Nutella: altro che Lexotan!
La prima domanda è quella consueta, su come ci si trasforma in Giovani Aspiranti Scrittori Famosi. E così posso parlare dei pacchi spediti dall’ufficio postale, delle risposte che non arrivano o che, quando lo fanno, vanno di pari passo con richieste di contribuzioni economiche, del Foglio Letterario che, invece, soldi non ne chiede e pubblica anche gli scrittori esordienti, della seconda edizione di In prima persona.
Nella seconda parte dell’intervista, invece, ci siamo concentrati su Odio, sul giallo al contrario, sui cinque racconti che sono inseriti nel libro, sui problemi che hanno tutte le case editrici di piccole dimensioni e che costringono i potenziali lettori superare lo scoglio di non trovare il libro nella libreria sotto casa o al supermercato, e a chiedere al libraio di farne arrivare una copia.
Alle nove è tutto finito, veloce e indolore. Mi alzo e rischio di trascinare con me il filo del microfono, e insieme a lui di devastare la strumentazione dello studio.
I primi commenti? La mia stempiatura aumenta, quando rispondo guardo più il presentatore della camera, l’espressione “giovane scrittore” mi rimane tra i denti e la ripeto un po’ troppo spesso. Ma questi sono dettagli. La cosa veramente importante è un’altra: “Be’, vieni meglio in televisione che dal vivo!” commenta qualcuno. Grazie, davvero. Da adesso in poi mi ritirerò a vita privata, un po’ come Mina, e parlerò soltanto spedendo videocassette a casa degli amici. Fa un po’ ricordo postumo in vhs, ma almeno mi vedrete in una versione migliore di quella live.
Commenti
:-)
@Betty: SONO più in carne. La pancia sta aumentando in maniera esponenziale... è un dramma, un vero dramma.
C'è che dice che Wlady abbia fatto anche una pubblicità di alcuni cellulari, uno spot girato a Torino che andava in onda sulle reti nazionalit. Me lo sono perso.
@Kinda: mmmm....