Lie to me (Telefilm 4)

La mia passione per i telefilm è sconfinata: anno dopo anno mi rendo conto che sono una delle forme di scrittura che maggiormente mi interessano. Nel ho parlato diverse volte in passato (di Numbers, di Californication, del Dr House ben due volte). Adesso tocca a Lie to Me.
Cal Lightman riesce a capire cosa pensa una persona, e soprattutto se mente, dalle microespressioni che nessuno di noi riesce a mascherare. Basta un brevissimo movimento per far cadere la maschera: mentimi, e io ti scoprirò.
Naturalmente Cal Lightman sta scrivendo un libro. Anzi, il suo secondo libro, perché il primo è diventato un best seller. Questo è il suo dilemma, proposto a sua figlia.
Peter Lightman: “Ho un piccolo problema… con i punti e virgola. Non li ho mai capiti”.
Elisabeth: “E allora… limitati a non usarli”.

Io sono come Lightman. No, non capisco chi mente e chi dice la verità: non uso i punti e virgola.
La spiegazione che due frasi separate da un punto e virgola mostrano un maggiore collegamento rispetto a due separate da un punto, non mi soddisfa. E nemmeno l'idea che la pausa del punto e virgola sia 1) più lunga di quella della virgola ma 2) meno di quella del punto: è come dire che un racconto è più lungo di un romanzo. Ok, ma quanto?
E non capendo… non li uso: prevenire è meglio che curare.

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