Feisbùc



Un termometro di vicende minime o universali. Facebook mescola la quotidianità più becera ai discorsi sui massimi sistemi, quasi sempre derivanti da citazioni rubate. Ma, come tutte le fucine, dal magma escono anche nuove idee, sintetizzate in pochi caratteri. Sono lontani i tempi di Oscar Wilde e dei suoi aforismi? Sicuramente sì, anche se ho ammesso io stesso che certi cambiamenti di stato sono la cosa più simile a un aforisma che circola in questi tempi.
E allora leggo volentieri la rubrica Feisbùc che Luigi Benedetto tiene sul settimanale Il Risveglio, che attinge agli stati di Facebook per ricostruire il cambiamento e in cui, ogni tanto, trovo riportati scampoli dei miei pensieri e della mia vita. Gossip? No di certo: sono io la fonte che ha divulgato quelle notizie, non un terzo non autorizzato. Sapete com’è, oggi la chiamano condivisione.
Certo, mancano delle perle del calibro di:
- L'indignazione dei cretini dovrebbe essere vietata per legge, perseguita e repressa.
- Bondage? Altro che appendere due donne con una corda: io ho problemi a piantare un chiodo in un muro!
- "Mettersi l'anima in pace" è un modo come un altro per dire... "mi suicido"?
- No, gli auguri si fanno a Pasqua. O a Natale. A ferragosto non sono previsti.
Oltre ai recentissimi
- Prima di pubblicare qualcosa, molti dovrebbero ricordarsi che le cazzate non diventano né più credibili né più autorevoli solo perché sono scritte su FB. Restano delle cazzate, con l'aggravante che sono scritte.
- Per alcuni, gli anni che passano sono accumuli di esperienza. Per altri, un costante spreco di opportunità.
ma Feisbùc non è un compendio di fesserie partorite solo da me. È un’opera più globale, con fesserie partorite da molti e, per questo, non può che essere parziale.
Perché ne parlo qui? Perché il mio scopo finale è il cortocircuito. Viviamo in un mondo interattivo o liquido, tanto per dirla con Zygmunt Bauman, in cui tutto circola, si mescola e trova nuove forme. E allora il mio stato di Facebook finisce sulla carta stampata, io riporto gli articoli sul mio blog e il mio blog (da solo) pubblica su Facebook uno stralcio della notizia. E tutto ricomincia, all’infinito, come una ruota che sa di alchimia e di misticismo. O di riciclo, se volete.

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