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Torino Sette 2014

Sono anni che non leggo Torino Sette. Però mi ricordo che una volta, dopo aver pubblicato il mio primo romanzo, mandai una lettera al direttore per sapere se avessi mai potuto scriverci anch'io, avere una rubrica, fare qualche pezzo. Forse è da allora che l'ho preso in antipatia: gli scrittori rifiutati a mezzo silenzio tendono a diventare molto permalosi. Non che mi sia passata ma... Sto prendendo un caffè e non hanno il giornale della domenica. Mi accontento di leggere La Stampa di venerdì 17 gennaio o... Alla fine scelgo "o".  Capisco perché non ho avuto la possibilità di scrivere su Torino Sette. Nella vita bisogna ridimensionare le proprie aspettative, le proprie aspirazioni, e farle tornare a livello realtà. Per alcuni l'ascensore dell'autostima ha il tasto "piano terreno" consumato; altri sono alla ricerca di un pulsante che porti sempre più in alto, oltre l'ultimo e poi in cielo e anche più su. Io alterno le due condizioni ma oggi è ...

Poveri nella città

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Ho già detto che non mi piace la cronaca? Venerdì 8 novembre scorso presso i locali di Villa Tapparelli si è tenuta la presentazione del volume "Poveri nella città - Dove vivono e cosa chiedono a Torino" edito da CELID.  La serata ha costituito l'occasione per un approfondimento sull'attuale situazione economica del Paese, e soprattutto di Torino e provincia (...). Il moderatore dalla serata (...) ha iniziato ricordando che sarebbe stato presentato un saggio sulla povertà che ripercorreva la storia, le motivazioni, la distribuzione geografica dei poveri a Torino, ma che si sarebbe poi addentrato nell'analisi delle possibili e concrete soluzioni prospettate dagli autori: Paolo Griseri, giornalista di Repubblica, Roberto Cardaci, sociologo, e Pierluigi Dovis, Direttore della Caritas Diocesana di Torino. Il volume ha il pregio non indifferente di sintetizzare l'analisi e presentare i concetti in maniera semplice grazie a espressioni "significative...

Un gomitolo tra Italia e Romania

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Non mi piace fare cronaca, ma a volte è necessario. Sabato 7 dicembre, nell’ambito degli scambi culturali tra le città di Focsani e Borgaro, l’Associazione Dacia e il Circolo Letture Corsare hanno organizzato un reading di brani tratti dal volume “Iter Fati”. Il libro raccoglie i racconti vincitori della nona edizione del premio letterario “Racconti Corsari”, ispirato dalle opere dello scrittore e intellettuale Pierpaolo Pasolini. Il concorso, a cui partecipano autori provenienti da tutte le regioni d’Italia, offre ai vincitori la possibilità di ricevere come premio la pubblicazione dei loro scritti e di vederli distribuite nelle librerie grazie all’impegno della casa editrice Eris. Il coordinatore del Circolo, Dario De Vecchis, ha descritto il lavoro delle due giurie del concorso, una composta nella maggior parte da lettrici e una da scrittori, impegnate nella valutazione dei racconti appartenenti alle diverse sezioni del premio, dalla solidarietà allo sport, dai raccont...

Un alto concetto di dignità

Post fazione al racconto " Un alto concetto di dignità" di Anna Vera Viva "Io Gino lo odiavo. Questo era certo" È uno strano modo per iniziare un racconto presentato nella sezione "Solidarietà" di un concorso letterario. Ed è forse questo il principale motivo per cui la Giuria ha deciso di attribuirgli un premio speciale. Il racconto di Anna Vera Viva muove i propri passi della genesi dell'odio: dalla ricerca senza risultato della sua origine in un attimo, un fatto, un episodio al seme che attecchisce "silenzioso... innocuo, asintomatico" ed entra a far parte della vita del protagonista per non abbandonarlo più. Tale sentimento è il "prologo della nostra rovina", che si moltiplica e riproduce fino a diventare unico punto di riferimento della vita del protagonista: l'odio, fomentato dalla delusione, che negli anni si è affiancato alla rabbia e al disprezzo. Il dualismo tra il protagonista e il destinatario dei suoi sen...

Avrei voluto parlare di...

...di qualche libro che ho sul comodino e che attende di essere letto.  ...di un progetto editoriale che si sta rivelando molto più complesso del previsto.  ...del tempo che non riesco più a gestire.  ...di una "proposta letteraria" che ho rinvenuto dopo molti anni, presentatami da una "casa editrice" che sosteneva di promuovere concorsi per "autori" su quotidiani nazionali, in cui mi chiedevano candidamente una decina di milioni di lire (la proposta è datata...) per pubblicare In prima persona. ...degli amici che, in dubbio su cosa regalare a una donna, tra un mio romanzo e una tazza... Scelgono la tazza. ...di chi mi sente dire fiero che pubblico senza pagare ma non vivo di scrittura e mi risponde (educatamente) "Io non lo farei: se faccio una cosa la voglio fare bene". ...di un racconto e di un romanzo che vorrei trovare lo stimolo di scrivere. ...di chi fa i conti con le scelte, di chi parte in direzione di un'altra via, di chi si dà anco...

Librarsi

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"Ognuno dovrebbe avere il suo bar" diceva Andrea di In prima persona. E ognuno dovrebbe avere la sua libreria. Me lo dico proprio oggi, il giorno della festa per la chiusura di Librarsi a Venaria. E non perché ci si accorge delle cose sempre quando è troppo tardi, ma perché a volte le consapevolezze vanno rinnovate. Un giorno di quasi dieci anni fa, un sabato pomeriggio invernale, mi infilai in questa libreria e salii le scale che portavano al piano superiore. Mi aspettavano visi che sarebbero poi diventati conosciuti e consueti: quelli di Gordiano Lupi, di Alessandro Del Gaudio, di Fabio Beccacini. Quel pomeriggio vidi e sentii presentare la Casa Editrice Il Foglio Letterario e presi accordi per pubblicare il mio primo romanzo.  È anche questa è la consapevolezza di oggi: se a distanza di tempo continuo a coltivare questa splendida malattia è anche merito di quelle mura e delle persone che hanno ospitato. Poi sono venute le presentazioni, mie e di altri, ...

Cinquanta sfumature? Decisamente troppe

Attenzione 1: questa pagina contiene citazioni scritte con un linguaggio non adatto ai minori , alle persone sensibili e a quelli che credono che i bambini li porti la cicogna. Io propendo per il cavolo. Attenzione 2: chi avesse vagamente voglia di leggere " Cinquanta sfumature di grigio " è pregato di non proseguire la lettura. Rischiano di essere svelate delle anticipazioni importantissime . Attenzione 3: non c'è da chiedersi perché una persona debba aver voglia di leggere "Cinquanta sfumature" (ma si veda in proposito l'Attenzione 2), perché debba farlo a distanza di un anno dall'uscita della trilogia e soprattutto perché debba averne avuto voglia io. Ma sorvolerei agevolmente su tutti questi temi. Dati di fatto: quella trilogia ha venduto milioni di copie, è oggetto di infinite discussioni, ha figliato decine e decine di altre trilogie, ha occupato interamente i discorsi da spiaggia, da salotto, da sala da the di tutti questi mesi, ha riempito...