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Visualizzazione dei post da giugno, 2006

Editoria e pallone

L’altra sera a Ballarò sentivo parlare di calcio e scandali più o meno annunciati. Uno dei commentatori sosteneva che il più grande crimine commesso dalla premiata ditta Dirigenti-Arbitri-Designatori-Giornalisti-Amici è stato quello di uccidere i sogni di chi credeva nel calcio. “Dobbiamo salvaguardare i sogni dei piccoli tifosi” concordava un altro personaggio con un tono tra il retorico e il melenso prima di aggiungere che i colpevoli sono quelli “che hanno trasformato il calcio in un’industria.” A quel punto mi sono chiesto: non vale lo stesso anche per l’editoria? Il calcio è un gioco trasformato in business. I libro sono (dovrebbero essere?) cultura, ma ormai si avvicinano più al concetto di prodotto che di opera. Le società giocano per vincere, perché vincere è guadagnare: pubblicità, sponsor, diritti televisivi e, assurdità delle assurdità, squadre che si fanno anche quotare in borsa. Gli editori pubblicano per guadagnare (i santi sono finiti e gli idealisti in via di estinzione

Questionari

Archiviato il referendum e la partita (orrenda) dell’Italia con l’Australia do un’occhiata alla mia casella di posta . Spesso me la ritrovo piena di catene di Sant’Antonio composte da un sacco di domane più o meno intime. Il gioco è sempre lo stesso: rispondi alle domande e mandi la mail a chi te l’ha inviata e a tutti i tuoi amici. Insomma, la versione leggermente modificata dei sondaggi. Di recente ho ricevuto due mail di questo genere. Quelle che seguono sono le risposte più fantasiose che inserito o ricevuto. Segno zodiacale? Cole_Cash: Toro ascendente vergine. Da cui la celebre battuta Toro davanti, Vergine dietro. Ascendente? Io: una volta la settimana, almeno. Vorrei essere ascendente più spesso, ma non si può sempre avere tutto dalla vita Hai mai avuto una frattura? Andrea Ercolin: solo alle palle. Tipo di musica preferita? Twor: tutta quella politicamente scorretta. Come ti vedi nel futuro? Elisa: male... Ti fidi dei tuoi amici? Patty: penso che potrei fidarmi di due amici, ma

Tre regole da tenere sempre a mente

“Ho cominciato a leggere il tuo libro” mi ha detto un ragazzo che ha comprato In prima persona alla mia ultima presentazione . Regola numero uno: evitate le domande la cui risposta potrebbe risultare dannosa per la vostra immagine pubblica o per la scarsa fiducia che già nutrite in voi stessi. L’istinto è di chiedere “cosa ne pensi?” oppure “ti piace?” Mai commettere un simile errore: spesso è come svelare all’avversario le coordinate della propria nave da uno. “Mi fa piacere” ho risposto mentre cercavo una domanda neutra da rivolgergli. “E dove sei arrivato?” “Ho letto solo una sessantina di pagine” mi ha confessato. “Sai, non riesco a leggerne mai più di dieci perché poi mi addormento.” Regola numero due: evitate di mostrare in pubblico i vostri sentimenti, soprattutto quando vi sentite come se Tyson vi avesse appena colpito con un diretto in piena faccia. In quella occasione, tuttavia, qualcosa devo aver mostrato, magari a causa di un muscolo del viso che non ha obbedito agli ordi

Gambarotta e Piperno

Io e Nino Genovese , uno degli autori de Il Foglio, ci siamo incontrati sui rispettivi blog qualche giorno fa, ma una foto in prima pagina del suo sito mi ha ricordato che, in realtà, ci eravamo già incontrati prima, e quella volta anche di persona. Era successo alla premiazione di un concorso letterario promosso da Il Foglio, Racconti Corsari : lui aveva vinto una delle sezioni ed era stato premiato da Bruno Gambarotta. Da cosa nasce cosa, e soprattutto da ricordo nasce ricordo. Ne è venuto fuori un articolo pubblicato oggi da Kult Underground. Spero solo che Piperno, o peggio il mio professore di marketing dell'università, non decidano bellamente di querelarmi!

Frasi di maggio

Ormai sta diventando una mania che farebbe davvero piacere a Michele, il maniaco delle citazioni di In prima persona . E allora ecco le perle di maggio. Dubbi amletici (09.05.2006) “Scusi l’ignorantità, ma questo scritta cosa vuol dire?” File di Word in formato metallurgico “Un attimo che sto salvando il documento” “Salda, salda pure” Futuro da agricoltore? (15.05.2006) “Andrea, hai davanti a te sterminate praterie.” Per pascolar le mucche? Aperitivo prima di un matrimonio (20.05.2006) Io: "Cosa proponete?" Il cameriere: "Salame di felino." Io: "Strano. Non sapevo si potesse fare l’affettato di gatto." Il cameriere: "Veramente Felino è un paese vicino a Parma." Panini? (22.05.2006) “Mi ero iscritto all’album dei Revisori dei Conti.” Il bicchiere mezzo pieno (23.05.2006) “E’ inaccettabile che qualcuno apra la mia posta!” “Guarda il lato positivo: se ti spedissero una bomba non saresti tu a saltare in aria.” Identici (24.05.2006) “Tuo figlio si ass

Ho scritto a Gabriele Ferraris

E allora volevate che non scrivessi al Direttore di TorinoSette? Nello stesso articolo che citavo qualche giorno fa ha anche denunciato quanto sia assurdo che a Torino le librerie chiudano i battenti mentre il Salone del Libro spopola. Bene. Però… però. Alla Redazione di Torino Sette Alla cortese attenzione di Gabriele Ferraris Ho ripreso in mano dopo alcune settimane il suo articolo intitolato “La voglia di leggere” recentemente apparso su Torino Sette. Credo non si debba incorrere nel rischio di confondere il Salone del Libro con qualcosa che abbia a che fare con i libri. I visitatori che si sono accalcati al Lingotto erano solo in parte attratti dal contenuto: per molti era l’evento a farla da padrone. L’evento era legato ai libri, ma questo, spesso, da considerarsi un puro accidente. C’è chi ha partecipato per il gusto di partecipare, per poter rispondere a chi, in ufficio, sul tram o per strada, lo stuzzicava con la solita domanda: sei andato al Salone? Chiusi i battenti della man

Scrivono proprio tutti

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Qualche settimana fa, in un articolo apparso su Torino Sette , il settimanale de La Stampa, Gabriele Ferraris ci ha ricordato che in Italia tutti scrivono o ambiscono a farlo. E che ovviamente nessuno legge. A parte il fatto che anche se leggo quaranta libri per anno ho difficoltà a pubblicare i miei romanzi, come d’altronde tutti gli scrittori che non hanno grandi nomi. E a parte il secondo fatto che riguarda la qualità di quel che leggi e non solo la quantità. Ma quel che mi interessa adesso è l’affermazione in sé. Qualche sera fa ho visto Love actually , una deliziosa commedia inglese. O meglio, non so se sia proprio così deliziosa: il fatto è che considero tutte le commedie inglesi veramente deliziose. Ma a parte questo, a un certo punto c’è una scena in cui uno scrittore batte a macchina nella sua villa, di fronte a un lago stupendo. Arriva la cameriera (di cui è innamorato) che vuole sostituire una tazza vuota con una piena di tè. La solleva e una folata di vento porta via i fog

06 giugno 2006

Oggi è il 6 giugno 2006, ovvero il 06/06/06 (666). C’è chi ha fatto carte false per sposarsi/non sposarsi oggi, chi prega perché il proprio figlio nasca/non nasca in questo giorno, chi fa gli scongiuri o ascolta l’oroscopo per scaramanzia. Nonostante ascolti l’oroscopo su Radio Due ogni mattina ormai non faccio più caso ai giorni negativi: sono mesi che la bilancia ne ha uno dopo l’altro e ci ho quasi fatto il callo. Figuratevi che TorinoSette indicava come giorno funesto per il mio segno proprio il 31 maggio, il giorno della presentazione da Hobbs . Sembra un motivo in più per scegliere quella data, dopo la contemporanea con l’amichevole dell’Italia o il brutto tempo. Tanto per non seguire l’esempio degli altri ho deciso che oggi me ne fregherò della mala sorte e spedirò un’altra copia del mio nuovo romanzo a una casa editrice. Alla peggio riceverò un altro rifiuto, ma questa volta lo prenderò bene. Anzi, lo considererò come risposta del fato a una domanda che mi è stata rivolta da un

Hobbs

Iera sera c’è stata la presentazione da Hobbs , un locale decisamente carino di Ciriè. Era la prima volta che facevo una serata in casa (nemo profeta in patria) e come sempre ho voluto curare l’organizzazione nei minimi dettagli. E infatti… Mi sono ricordato di non scegliere da data in contemporanea a un altro evento. Mi era già bastata una presentazione il giorno del Giro d’Italia e una in contemporanea con il concerto di Vasco a Torino . Bisogna imparare dai propri errori. E infatti ieri sera c’era l’amichevole Italia-Svizzera. Ho pensato che sarebbe stato bello stare all’aperto, nello spiazzo davanti al locale. “Troviamoci alla fine di maggio così fa caldo” avevo detto con Nicoletta, la titolare di Hobbs. E infatti ieri sera c’era un tempo da lupi (freddo invernale, cielo plumbeo…) ed eravamo tutti al riparo al chiuso. Mi è sembrato il minimo preparare con cura le letture, soprattutto quelle un po’ diverse dal solito. Un esempio? Volevo che Tamara leggesse il pezzo sui parchi “mul